Capitolo 33

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Non ci posso credere.

È uno scherzo, vero? Perché se così fosse non è affatto divertente...

Iniziano a cantare sulle note di She Looks So Perfect e per quanto mi costi ammetterlo, sono davvero molto bravi...

Luke si muove con ritmo per tutto il palco insieme alla sua chitarra rosso fuoco, che oscilla da una parte all'altra, come se anche lei avesse preso d'un tratto vita. Dai movimenti che fa si vede che ci sta mettendo impegno e passione. I suoi occhi brillano, esprimendo gioia ed allegria ed è totalmente diverso dal ragazzo scontroso ed arrogante che ho conosciuto stamattina. Da quando è salito su questo palco è cambiato, adesso è più radioso e riesce ad emanare molte emozioni, tutte differenti che ti sfiorano e ti scaldano il cuore.

***

Il concerto è appena finito ed io mi sono divertita molto. Ho ballato tutto il tempo con Sierra e Lily, che sono letteralmente impazzite per questi ragazzi e come dare ad entrambe torto. Sono fantastici!

Adesso siamo riunite tutte e tre nella stanza, sedute sui nostri letti a parlare dei ragazzi, che non appena ho detto che erano quelli di questa mattina, stavano per sentirsi male. All'inizio volevano ammazzarmi, ma poi, pensando a mille piani malefici per conoscerli, mi hanno risparmiata, ma hanno specificato, mettendo in chiaro, che io, visto che in un certo senso li conosco, devo aiutarle a presentarsi e a far aprire un dialogo fra loro. Sono arrivate a pensare già al matrimonio o a quanti figli avranno e se questi saranno maschi o femmine...

Stiamo ancora parlando dei ragazzi, fino a quando non mi arriva un messaggio. Vado a vedere da chi proviene e non appena lo faccio noto che è di Shawn:

"Ehi bellissima! Ti va di vederci tra un'oretta davanti al bar della scuola?"

"Certo" rispondo subito.

"Perfetto, allora ci vediamo lì. Ah, quasi dimenticato, vestiti interamente di rosa, ti porto ad una festa".

"Di rosa?

"Sì sì, niente storie e mettiti anche le cose che proprio in questo momento dovrebbero esserti arrivate davanti alla stanza".

Sento bussare alla porta, vado a vedere e trovo un pacco rilegato con dello scotch e con sopra la scritta "X Emily". Non appena lo apro la mia vista scorge una coda rosa e delle orecchiette sempre del medesimo colore.

"Non indosserò mai queste cose" scrivo in fretta e furia.

"Anche io sarò vestito simile. Ti porto ad una festa".

"Okay okay, ma lo faccio solo per te. Ci vediamo tra poco Xx".

"Brava, a dopo Xx".

Poso il telefono sul letto e mi dirigo subito verso l'armadio per trovare dei vestiti interamente e rigorosamente rosa. Sinceramente non capisco il perché di questo colore, ma se Shawn mi ha detto così un motivo ci sarà di sicuro.

«Ragazze avete qualcosa di rosa da prestarmi?» chiedo a loro visto che io non ho niente.

«Sì aspetta» Sierra si alza in piedi e va a vedere nel suo armadio, dalla quale prende una maglietta del colore che mi serve.

«Se vuoi io ho una gonna di quel colore» dice Lily.

«Sì, grazie mille ragazze».

«Ma perché ti devi vestire così?» chiede Sierra con il viso corrucciato.

«Me lo ha detto Shawn, in più stasera mi deve portare ad una festa, quindi speriamo bene» incrocio le dita delle mani.

Prendo le cose e mi vado a cambiare in bagno, ma prima mi faccio una bella doccia calda, giusto per staccare un attimo la spina e pensare ad altro.

Non appena finisco indosso i vestiti. Mi sento ridicola così: la maglia che mi ha prestato Sierra aderisce perfettamente al mio corpo, risaltando le mie curve, mentre la gonna va ad allargarsi sempre di più, fino a creare un gioco di onde e in tutto ciò c'è il cerchietto con le orecchie da gatto e la coda che mi donano un'aria da bambina innocente, ma più che altro penso che io sia ridicola e spero vivamente che non mi veda nessuno, altrimenti diventerei di sicuro lo zimbello della scuola.

Esco dal bagno e non appena mi vedono le ragazze scoppiano a ridere.

«No no, ma fate pure, come se io non ci fossi» esclamo stizzita.

«Ma che diamine ti sei messa?!» esclama Lily ancora ridendo.

«Mi ha detto Shawn di vestirmi così» dico mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto.

«Sai, ho sempre sognato di incontrare Hello Kitty e penso che adesso il mio sogno si sia avverato» esclama Lily facendo ridere ancora di più Sierra.

«Ah.ah.ah. simpatia portami via» pronuncio con ironia.

Vado a prendere la borsa, che purtroppo anche essa è rosa -sto iniziando a detestare con tutta me stessa questo colore-, per poi esclamare «ragazze io vado!».

«Divertiti Kitty e per qualsiasi cosa chiama» dice Sierra.

Chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo verso il bar, proprio dove mi aveva dato appuntamento Shawn e non appena arrivo mi metto subito a cercarlo, ma di lui non c'è nessuna traccia.

Mi volto per tornare in camera, anche perché sono più di dieci minuti che lo aspetto e che gli mando messaggi senza ricevere una risposta, ma quando me ne sto per andare sento due voci squillanti che mi chiamano. E come non riconoscerle: sono Allison e Jade. Ecco, sono fregata.

Noto che dietro di loro c'è praticamente più di mezza scuola e che molti mi stanno facendo delle foto o dei video.

«Ma guarda un po' chi c'è! Hello Kitty è tra noi!» dice Allison facendo un gesto teatrale. Tutti si mettono a ridere e noto che tra loro ci sono Luke, Ashton, Calum, Michael e anche... Cameron.

Mi guardano tutti con compassione, ma non mi serve di certo questo. Non voglio fare pena alle persone, è una cosa che ho sempre odiato.

Cameron mi guarda dritto negli occhi, ma io non riesco a tenere più di tanto il contatto visivo con i suoi, quindi mi giro.

«Direi che è arrivata la primavera» dice Jade lanciandomi dei fiorellino addosso. Io in tutto ciò rimango immobile ed impassibile.

«Il fidanzatino ti ha dato buca?» esclama Allison fingendosi triste ed addolorata.

«Sei ridicola» aggiunge Jade.

Intanto tutta la scuola ride di me, ed io l'unica cosa che riesco a fare è  scappare.

Mi metto a correre, mentre le persone dietro di me continuano a ridere e a strillare degli insulti contro di me. Scappo; scappo da questo mondo, che non pensavo fosse così crudele e senza cuore. Mentre corro inizio a spogliarmi delle orecchiette e della coda, facendomi sentire più libera e senza problemi. Prendo una bicicletta posta fuori la scuola, mi volto un'ultima volta e noto che certi ragazzi mi stanno ancora deridendo. Salgo sulla bici senza rimpianti e rimorsi e con tutta la forza che ho e che mi rimane mi metto a pedalare, sperando di dimenticare tutto, ma purtroppo in questo periodo spero sempre senza ricevere nulla in cambio.

Il vento mi passa tra i capelli, facendoli ondeggiare di qua e di là. Le lacrime continuano a solcare il mio viso, fino ad arrestarsi all'altezza della bocca e ad insinuarsi in essa, facendomi assaporare il loro retrogusto salato.

Le mie gambe iniziano a rallentare per la troppa fatica e tensione e così, dopo mezz'ora, mi vedo costretta a fermarmi in un parchetto che non avevo mai visto prima, ma che ha un'aria alquanto familiare.

Poso la bicicletta in un angolo e mi vado a sedere sul prato. Mi adagio su di esso, facendo aderire il mio corpo con l'erba color smeraldo. Noto che affianco al mio viso c'è una margherita: è isolata dalle altre che sono poste in delle zone più lontane. Mi rispecchio in lei, sono sola contro il mondo intero, a lottare, ormai per una causa persa.

Sento dei passi avvicinarsi sempre di più verso di me e non appena alzo la testa, le uniche parole che mi escono dalla bocca sono «che cosa ci fai tu qua?!».

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