Sono trascorsi tre giorni senza parlargli e due notti in cui non riesco a prendere sonno.
Mi sembra ancora di poter toccare quelle labbra rosate e sottili al punto giusto. Il modo in cui hanno combaciato con le mie, mi ha fatto pensare che fossero destinate a restare unite e a completarsi, proprio come in un puzzle, ma evidentemente ci sono altri due blocchi dinanzi a noi, che formano una linea sottile che ci separa.
Sono tre giorni che scrivo ogni mio singolo pensiero su un quadernino nero; ogni mia singola emozione che continua ad eruttarmi in mente, come se fosse un vulcano.
Dopo quel bacio abbiamo fatto finta di niente, evitandoci. Dopotutto sembrava la soluzione migliore per tutti e due.
Alla fine i ragazzi quella sera hanno avuto la brillante idea di farci uno scherzo, ma l'unica cosa che hanno ottenuto è che adesso non gli rivolgiamo più la parola, soprattutto Sierra che, per quanto ho capito, ha litigato pesantemente con Nash ed io la stessa cosa con Shawn, anche se continua a mandarmi un messaggio dopo l'altro o cerca in tutti i modi di creare un dialogo in mezzo ai corridoi o in classe, ma deve capire che quello che ha fatto non si deve più ripetere. Mi stava per venire un attacco di panico e il merito sarebbe stato soltanto dei ragazzi e della loro brillante idea, ma dopotutto chi la fa, l'aspetti... anche se a dir la verità non penso di evitare Shawn solo per quello. Non gli ho ancora detto niente di me e di Cameron e non so se lo farò. Non si merita tutto questo, soprattutto di soffrire e ne sto approfittando in questi giorni per riflettere e prendere le giuste scelte, per il bene di entrambi.
So che per Cameron è stato un errore baciarmi quella sera, ma purtroppo ha scatenato un uragano dentro me, che non riesco più a bloccare. Ha liberato mille farfalle che volano libere ogni volta che il mio sguardo incontra anche per sbaglio il suo e per colpa di quel bacio adesso vedo la sua immagine dappertutto, ma in particolar modo, quella di noi due: le sue mani sui miei fianchi; le mie braccia strette al suo collo e le nostre labbra che combaciano alla perfezione e fanno partire una dolce danza...
Mentre sono assolta nei miei pensieri, cammino per i corridoi, ma d'un tratto sento il telefono vibrare nella tasca dei jeans. Lo prendo e vedo di chi è il messaggio che mi è appena arrivato...
CAMERON'S POV:
Sono trascorsi tre giorni senza parlarle e due notti in cui non riesco a prendere sonno.
Il sol pensiero che quelle labbra carnose e di un rosato scuro erano posate sulle mie, mi scatena delle strane emozioni. Mi sento felice, anche se non dovrei visto che sono fidanzato e questo non fa altro che peggiorare la situazione e far aumentare i sensi di colpa, in più lo è anche lei.
Sono tre giorni che mi tengo tutto dentro e vorrei tanto potermi sfogare con qualcuno, ma purtroppo molto spesso le persone non capiscono e giudicano, proprio per questo motivo ho deciso di andare una volta per tutte al corso di scrittura creativa, per sfogarmi e scrivere tutto ciò che mi passa per la mente, ma là ci sarà anche lei, però è l'unica cosa che posso fare per uscire da questo tremendo e infinito oblio...
Cammino per i corridoi e la vedo in lontananza, così decido di andare davanti il mio armadietto e di mandarle un messaggio.
"Ci vediamo tra 10 minuti al terrazzo della scuola.
-Cam", scrivo tutto velocemente e, senza pensarci troppo, lo invio.Sono nascosto e, anche se sono lontano, posso notare i suoi movimenti, ma soltanto uno mi attrae più degli altri: il sorriso che le nasce in viso non appena finisce di leggere il messaggio.
Senza perdere tempo e lasciando la figura di Emily in mezzo al corridoio, mi affretto ad arrivare prima di lei sul terrazzo e una volta là, mi affaccio, ammirando la magnifica vista che mi si presenta davanti. Los Angeles è sempre stata una bellissima città e con i suoi colori è in grado di incantare tutti, compreso me.
Sento dei passi farsi sempre più pesanti, finché non volto di poco la testa ed eccola qui, di fianco a me, mentre guarda il mare. I suoi capelli giocano ribelli nell'aria per via del vento di questa mattina. Rimaniamo in silenzio per cinque minuti, ognuno immerso nei propri pensieri e tutto ciò mi rilassa.
Sospiro, iniziandola a fissare «dobbiamo parlare», la mia voce fuoriesce roca.
Lei in tutto ciò sposta il suo sguardo innocente verso di me e per un attimo mi dimentico il discorso che più volte si era ripetuto nella mia mente e anche se so che quello che sto per dirle le farà male, è la scelta migliore, per entrambi...
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FINE LINE
FanfictionLa sensazione di non essere mai al proprio posto; quella voglia di scappare e non voltarsi indietro; l'impulso di distruggere tutto solo per vedere il mondo a pezzi quanto te. Emily è alla disperata ricerca di una mano che la afferri e la strappi a...