Il tempo passa, ma nulla cambia...
4 mesi che vivo chiusa in me stessa,
4 mesi che mangio a stento,
4 mesi che sogno le sue labbra che premono sulle mie,
4 mesi che spero che questo sia soltanto un incubo... un bruttissimo incubo.
I miei occhi stanchi si aprono di prima mattina e con lo sguardo perso e vuoto, mi guardo attorno, ammirando per l'ultima volta quella che è stata la mia stanza fino ad ora.
Non ci sono più Lily e Sierra, io e loro non parliamo da quel giorno, o meglio, loro ci provano, ma senza ricevere una mia risposta. Ho cambiato stanza, adesso sono con una ragazza di cui non mi ricordo neanche il nome. Sono troppo immersa nei miei pensieri per poterlo fare. Ormai vivo nella mia bolla.Le cicatrici impresse sono ancora fresche e visibili, mi bruciano e mi provocano un dolore lancinante.
Sono tornata esattamente com'ero prima: spenta.
Il mio corpo ne risente di tutto questo mio malessere. Ho perso tanti chili e più mi guardo allo specchio, più odio me stessa per come sto affrontando il tutto. Devo reagire ed è proprio per questo motivo che ho deciso di tornare a Roma, la mia città natale, che mi ha cullata tra le sue braccia e che custodisce molti ricordi della mia crescita; di una piccola bambina con i capelli dorati ed il sorriso sempre disegnato sul viso. Una bambina spensierata, che ancora non conosceva l'estrema durezza della vita.
Le valige sono tutte vicino la porta, in modo che non appena mi finisco di preparare, mi faccio venire a prendere da Luke e Mark che mi accompagneranno all'aeroporto, per andare via da questa città piena di ricordi spezzati e volati al vento.
Questi due sono stati gli unici che mi sono stati affianco e gli unici che mi hanno aiutata a rialzarmi ogni qualvolta che cadevo. Sono stati la mia ancora di salvezza e mi hanno aiutata a non commettere alcune stupidaggini di cui mi sarei sicuramente pentita, come ad esempio quando avevo preso la decisione di andarmene via prima che finisse l'anno, perdendo quello che avevo fatto in precedenza, ma grazie a loro non è successo. Ho aspettato che finisse per andarmene e sono uscita con il massimo dei voti in tutto. La scuola è stata come una distrazione per me e le mie giornate le passavo interamente a studiare sui libri.
Il mio sguardo entra in contatto con la figura riflessa allo specchio: me.
I capelli biondi non risplendono più come prima, persino loro hanno perso la loro lucentezza; gli occhi non emanano più quella felicità che mi avvolgeva quattro mesi fa, ma tralasciano trasparire soltanto tristezza e non sono più di quell'azzurro limpido, ma sono blu, come il cielo di notte, bui; il sorriso è inesistente, al posto suo ci sono soltanto le labbra screpolate e secche; il viso non risplende più, è pallido, spento, come tutto il resto... come me stessa.
Sospiro, aprendo il rubinetto e sciacquandomi velocemente il viso, per soffermarmi a guardare l'acqua che scivola dalle mie mani, proprio come la mia vita. Sento che la sto perdendo; la sto lasciando scorrere.
Non appena tolgo la maglietta del pigiama, intravedo subito le costole sporgenti e la pancia oramai inesistente, sono solo pelle ed ossa. Con una smorfia di disgusto, mi libero di tutti gli indumenti che coprivano questo corpo in cui sono rinchiusa.
Apro l'anta della doccia, per poi entrarci dentro e lasciarmi abbandonare insieme all'acqua che scorre sulla mia testa, per poi finire in ogni parte del corpo.
I ricordi per un attimo svaniscono, lasciandomi soltanto sola con me stessa e mille brividi, mentre di sottofondo si sente il rumore dell'acqua che cade ripetutamente e con costanza a terra.
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FINE LINE
FanfictionLa sensazione di non essere mai al proprio posto; quella voglia di scappare e non voltarsi indietro; l'impulso di distruggere tutto solo per vedere il mondo a pezzi quanto te. Emily è alla disperata ricerca di una mano che la afferri e la strappi a...