Capitolo 61

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In questo momento vorrei tanto avere uno specchio a portata di mano per vedere l'espressione disegnata sul mio viso, ma adesso che ci penso bene è meglio che io non lo abbia, altrimenti mi prenderei in giro da sola per la mia faccia buffa.

Le sue parole si rielaborano nella mia mente, più di una volta e penso che ormai questo ragazzo abbia perso il senno. È letteralmente impazzito!

Scoppio in una risata nervosa e oserei dire anche troppo stridula per i miei gusti, «io e te?! Far finta di essere fidanzati?! Ma hai sbattuto la testa o cosa?» domando tra le risate. Spero che stia scherzando e mi auguro che questo sia soltanto un divertentissimo scherzo.

«Ti sembra che io stia scherzando?» esclama con un sopracciglio inarcato e la faccia seria, fin troppo per i miei gusti.

«Allora, ricapitolando, io e te dovremmo far finta di essere fidanzati davanti tua madre. Shawn ed Allison dove li hai messi? Ti sei per caso dimenticato di loro?» dico con voce bassa per non farmi sentire dalla madre, che intanto è al piano di sotto.

«Loro non lo verranno mai a sapere, sarà il nostro piccolo segreto» si avvicina lentamente a me, mentre mi prende una ciocca di capelli tra le mani e me la posiziona dietro l'orecchio, mandandomi così in tilt il cervello e il buonsenso.

«So che non desideri altro, lo leggo nei tuoi occhi limpidi come il mare e sai cosa? Lo voglio anche io» mi sussurra a pochi centimetri dal viso, ormai paralizzato.

La verità? Non desidero altro, ma ciò non sarebbe giusto, per nessuno, tantomeno per noi due e anche per sua madre.

«Io non desidero proprio niente, tantomeno ciò a cui tu alludi» rispondo, cercando di convincere più me stessa che lui, mentre mi scruta lo sguardo fisso nel suo.

La mia mente è divisa in due parti: una è quella della ragione, che mi dice che tutto ciò non sarebbe giusto per nessuno e che è sbagliato, mentre l'altra mi dice di seguire il mio cuore e non la mente e quindi di accettare la proposta del ragazzo che ho di fronte.

Le tempie iniziano a battermi forte, facendomi portare le mani alle tempie, per massaggiarle e cercare di farle smettere di battere.

«E tua sorella? Non ci hai pensato a lei?» gli domando, mentre torno a guardarlo fisso negli occhi.

«Certo che ci ho pensato e non mi sembra un problema e poi si sa, lei vorrebbe che io e te ci mettessimo veramente insieme, me l'aveva confessato una volta, ma non le avevo dato retta. Ci coprirà sicuramente» mi spiega sempre più convinto di se stesso e della sua idea folle.

«Non lo so, Cameron. Ho la testa che mi scoppia e in questo momento non riesco proprio a ragionare» mi siedo nuovamente sul letto, iniziando a massaggiarmi le tempie.

«Okay, tu intanto pensaci, io scendo un po' di sotto a mangiare qualcosa. Dopo vieni anche tu, è da stamattina che non tocchi cibo e di questo passo mi diventerai uno stuzzicadenti» mi dice mentre si posiziona di fronte a me, dandomi un bacio furtivo sulla fronte.

Un piccolo contatto che ha scatenato in me una tempesta piena di emozioni.

Cameron se ne va, lasciandomi da sola nella stanza. Nel momento in cui chiude la porta alle sue spalle, sento un vuoto; una mancanza, come quando hai la nostalgia di una persona che non vedi da tanto tempo, ma in questo caso sono passati soltanto pochi secondi, in cui il mio corpo si è sentito come spento. Un granello di sabbia in mezzo al deserto.

La mia mente viaggia a tutti i momenti che ho passato con quel ragazzo: dal nostro incontro, che non è stato proprio dei migliori, al nostro primo bacio.

Quel bacio... quanto mi manca quel tocco delicato sulle mie labbra; quel contatto di cui ho tanto bisogno e che non è confrontabile con tutti gli altri. Mi ricordo come se fosse ieri quel momento: eravamo solo io e lui su quella soffitta cupa e in quel bosco fitto, lontani da tutti, soprattutto dai problemi e dalle paure, soltanto nella nostra piccola bolla.

Ne vale veramente la pena? Sì, lui ne vale la pena, ne varrà sempre.
Ci saranno tante conseguenze? Sì, ce ne saranno tante, soprattutto se si dovesse venire a sapere. Perderei Shawn, quel ragazzo tanto gentile nei miei confronti e che non mi merito affatto. Siamo come del sale nel latte, io lo peggioro soltanto e continuando di questo passo lo farò soffrire, ma per una volta do retta alla parte che ho sempre tenuto più nascosta, non calcolandola mai: il mio cuore. Lui mi dice di andare subito a dire di sì al ragazzo con il ciuffo all'insù, che è riuscito a prendere una parte importante di me, facendomi sentire leggera e come se toccassi il cielo all'improvviso.

Senza pensarci troppo, i miei piedi si muovono da soli e in men che non si dica, il mio corpo si ritrova al piano di sotto, nel soggiorno, davanti Cameron e la madre.

Ragione o cuore? Io scelgo la seconda.

Mi avvio verso Cameron, con mille pensieri che mi torturano, ma non appena sono affianco a lui, svaniscono tutti d'un soffio, come se non ci fossero mai stati e faccio una cosa che non mi sarei mai immaginata di fare: poso le mie labbra sulle sue, dando il via ad un mare di emozioni...

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