"Buonasera" ci accolse una ragazza, davvero bella, dai tratti orientali.
"Buonasera siamo in due" la informò Harry, mentre io mi concentrai più che altro sulle decorazioni della sala.
"Prego accomodatevi" rispose poi, mostrandoci un tavolino piccolo, solo per noi due, accanto ad una finestra. "Ti piace?" sussurrò quando ci sedemmo al tavolo. Annuii sorridente e continuai a guardarmi intorno mentre toglievo il cappotto.
"Sei già venuto qui?" chiesi tirando fuori dalla borsa il disinfettante per le mani. "Si, mi è capitato di prendere qualcosa da asporto" rispose riflettendo. Gli passai il disinfettante e ne approfittò per "lavarsi" le mani anche lui.
"Se mi hai portata qui ne deduco quindi che è buono" affermai strofinando le mani tra loro.
"Non è male, vedremo se lo penserai anche tu una volta usciti di qui" affermò sorridente. "Vedremo" risposi guardandolo maliziosamente.
"Possiamo ordinare?" chiese una cameriera, interrompendo il nostro gioco di sguardi.
"Si certo, allora per me..." risposi aprendo il menù. "Vorrei del riso ai gamberetti e dei gamberi..." esitai su quelli in pastella o con la salsa piccante. "In pastella, grazie" continuai poi sicura di me.
"Perfetto, e per lei?" chiese rivolgendosi a Harry. "Per me dei ravioli al vapore e dei gamberetti in salsa piccante" affermò e un leggero sorriso che mi provocò un forte batticuore.
Non sapevo se quella scelta fosse dovuta al ricordo del nostro primo, vero e proprio contatto sincero, o solo un caso. Ma speravo non lo fosse.
"Perfetto, e da bere?" continuò a chiedere e rispondemmo "Acqua" all'unisono. Prese gli appunti e andò via lasciandoci così, soli.
"Allora, cosa mi dici di questo primo periodo al campus?" domandai subito. Forse avevo troppa voglia di passare del tempo a parlare con lui. Sembravo averne bisogno.
"Beh per ora devo dire piuttosto bene" rispose sorridendo. "Non pensavo di integrarmi così velocemente e invece tutti voi avete fatto in modo che tutto sia stato più semplice per me" continuò.
"Sono felice che tu ti sia trovato bene con tutti noi, è molto importante quando si è lontani da casa" affermai contenta di averlo aiutato un po' anch'io. Annuì e bevve un po' d'acqua appena servita.
"Te invece? Come ti trovi?" chiese lui riempiendo nuovamente il mio bicchiere. "Devo dire molto bene, come hai notato i ragazzi sono diventati la nostra seconda famiglia e i professori sono stupendi quindi posso affermare con serenità che mi piace stare qui" dissi sorridendo.
-Poi ci sei tu- continuai mentalmente.
"E la tua famiglia?" chiese e quasi non mi strozzai con l'acqua.
Di solito ero io a fare domande personali.
"La mia famiglia ovviamente mi manca, i miei genitori e i miei fratelli sono sempre al centro dei miei pensieri. E poi ci sono i miei nonni e zii dai quali non mi separerei mai, ma fortunatamente non sono lontanissimi dal campus" affermai ripensando a quanto effettivamente avevo voglia di tornare a casa.
"Siete numerosi" costatò sorridendo.
"Oh non puoi sapere quanto" risposi ridacchiando al pensiero. La cameriera si avvicinò con i primi e la ringraziammo prima di iniziare a mangiare.
"La tua famiglia invece? È numerosa?" chiesi poi, volendo rimanere su quel discorso.
"No" rispose semplicemente, guardando il suo piatto di ravioli.
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The soldier's return
ChickLitCome possono due ragazzi, apparentemente pieni di problemi e misteri, riuscire a trovare la calma e stabilità di cui hanno sempre avuto bisogno? Harry e Haylei, cosi' diversi ma allo stesso tempo uniti da un filo sottile, capace di portarli sulle n...