Capitolo 49

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Haylei

Un rumore assordante continuava a perforarmi le orecchie ma non riuscivo ad aprire gli occhi, ero troppo stanca.

Un peso ingombrante premeva sul mio stomaco e provai un attimo di sollivo quando quella musichetta smise di gridare a tutto volume.

Non credo passarono più di trenta secondi che quel fastidiosissimo rumore iniziò di nuovo a fare eco nella stanza e mugolai infastidita.

Quando ebbi completamente riacquistato il senno, mi resi conto di essere ancora nella camera di Harry, così mi alzai di scatto.

Mi accorsi che il braccio di Harry contornava il mio stomaco tenendomi stretta a lui e un'ondata di calore invase il mio corpo.

All'ennesimo squillo mi decisi a predere il mio cellulare e leggendo il nome di mia madre sullo schemo andai in iperventilazone.

Non sapevo se fosse per la posizione in cui eravamo io ed Harry, per il fatto che avevamo appena passato un'ennesima notte completamente insieme o perché mia madre, dalla sera precedente continuava a chiamarmi e non mi ero degnata nemmeno di scriverle un messaggio, ma andai in completa agitazione nel giro di pochi istanti, svegliandomi del tutto.

Sbloccai il cellulare velocemente e lo portai all'orecchio.

"Pronto Mamma!' esclamai, schiarendomi la voce e cercando di liberarmi dalla presa di Harry, completamente addormentato affianco a me.

"Buongiorno tesoro! Mi dispiace dirtelo così ma sono al campus" esclamò dall'altro capo del telefono.

Quasi non mi mancò l'aria.

Mia madre era al campus ed io ero nel letto di un ragazzo.

"Come al campus? Che ci fai qui?" urlai disperata dalla situazione ed Harry si strofinò dolcemente gli occhi.

"Si tesoro, ti ho chiamata ieri per dirtelo ma non hai risposto e quindi non ho potuto fare altrimenti! Sono appena arrivata al tuo dormitorio, devo lasciarti Aurora, io e tuo padre abbiamo un viaggio improvviso di lavoro e i tuoi fratelli..."non finì la frase che mi catapultai fuori dal letto, non feci in tempo nemmeno a prendere la mia roba che ero già fuori la camera di Harry, correndo tra i corridoi per arrivare prima di mia madre nella mia stanza.

Mi fiondai sulla porta fortunatamente ancora vuota e bussai violentemente sperando che Alli o Claire aprissero in fretta.

Nel giro di qualche secondo mia madre fu davanti a me con Aurora tra le braccia e contemporaneamente Claire aprì quella dannata porta dietro di me.

Ringraziai mentalmente chiunque mi avesse aiutato in quel miracolo mattiniero e mi asciugai la fronte imperlata dal sudore.

"Ciao Tesoro mio!" esclamò mia madre abbracciandomi calorosamente e mi rilassai dopo tanta agitazione.

"Volevo dirtelo ieri sera ma non c'è stato modo, mi dispiace piccola mia!" si scusò, ma la colpa era solo mia dato che avrei dovuto intuire ci fosse qualche problema.

"Sta tranquilla mamma, non è un problema. Dove dovete andare?" chiesi, cercando di sviare a qualche domanda inerente a cosa stessi facendo la sera prima.

"A nord del paese, una riunione improvvisa e i tuoi fratelli non potevano guardarla. Sarà giusto per qualche giorno, non di più" mi promise, ma in ogni caso non potevo rifiutare.

"Harry!" sentii esclamare di colpo e mia sorella si buttò tra le braccia dell'uomo con cui avevo appena passato la notte. Tutti si girarono nella sua direzione e divenni improvvisamente rossa in viso, dato che uno strano calore si estese lungo il mio corpo.

Harry prese in braccio Aurora e si avvicinò a me con ancora il viso addormentato.

"Avevi dimentic...." iniziò, bloccandosi di colpo, forse rendendosi conto di star esplicitamente suggerendo a mia madre che fosse con me fino a qualche momento prima.

Ottimo direi.

Divenni subito paonazza e per un momento invidiai spudoratamente gli struzzi, volendo anch'io sotterrare la testa nel terreno il più profondamente possibile.

"Buongiorno signora" affermò poi, più calmo possibile, con un sorriso leggero.

"Buongiorno anche a te caro, vedo che qui non siamo molto mattinieri" affermò e datemi un ponte che mi butto giù.

Sentii Claire ridacchiare dietro di me e mi portai una mano sul viso sperando di nascondermi il più possibile.

D'altronde eravamo vestiti praticamente uguali, non ci voleva un genio per capire che una felpa di tre taglie più grandi non fosse la mia.

"Tesoro qui ho tutto l'occorrente per Aurora, e se hai bisogno ti ho lasciato dei soldi nello zaino" disse porgendomi il borsone.

"Corro da tuo padre che mi aspetta giù in auto, ci vediamo tra qualche giorno!" esclamò dando un bacio ad Aurora.

Salutò affettuosamente Claire ed Harry e si porse per baciarmi una guancia "fortunatamente ho convinto tuo padre a restare in auto" sussurrò poi velocemente al mio orecchio.

Sprofondai dalla vergogna e non riuscii a biascicare nemmeno un 'ciao', schioccò un bacio sulla mia guancia e andò via.

"Ti voglio bene tesoro!" esclamò ormai già per le scale, e solo quando fu completamente fuori dalla mia vista potei respirare normalmente. Erano successe troppe cose nel giro di qualche minuto, mi ci voleva un po' per riuscire a riprendermi completamente.

"Buongiorno dormiglioni" disse poi Claire con le braccia conserte e un sorriso malizioso stampato sul volto. Sorridemmo imbarazzati entrambi e sperai con tutta me stessa che quella situazione terminasse presto.

"Tesorino, vieni con me" sussurrò nuovamente prendendo Aurora dalle braccia di Harry, mi fece un occhiolino e la portò in camera con sé, lasciandoci così da soli, noi due.

Erano ormai tutti coalizzati, e quella mattina anche mia madre.

"Mi dispiace, non sapevo fosse qui tua madre" mormorò Harry passandosi una mano dietro al collo.

"Sta tranquillo, non lo sapevo neanch'io" sussurrai sorridendo, divertita da tutta quella situazione clandestina.

"Tu piuttosto? Stai meglio?" gli chiesi preoccupata che potesse stare di nuovo male.

"Si credo di si" sussurrò con un sorriso. Appoggiai istintivamente una mano sul suo viso e mi alzai sulle punte per baciargli la fronte.

Non sapevo da dove venisse tanta audacia, ma dopo tutte quelle emozioni mattiniere quel gesto risultava anche molto naturale. Tenne chiusi gli occhi il tempo del contatto e quando li riaprì sprofondarono nei miei.

Lo sentivo, c'era qualcosa tra noi due, sentivo che voleva di più. Nonostante le incomprensioni eravamo ancora insieme e questo bastava a farmi capire che tra noi poteva esserci qualcosa di più forte.

"Haylei!" urlarono dalla camera e sbuffai dovendomi staccare da lui di malavoglia.

"Ci vediamo dopo" sorrise, baciandomi una guancia, e non potei fare a meno di sospirare.

Un buongiorno così, sapevo di non averlo mai vissuto.


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