Capitolo 71

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Haylei (martedì sera)

"Allora?" Esclamai euforica, non appena spalancai la porta della nostra camera.

"Abbiamo finito!" Gridò Alli alzando entrambe le braccia al cielo.

Claire si lanciò di peso sul letto esausta e batté le mani di gioia facendomi sorridere.

Avevano finalmente terminato tutti gli esami del semestre e non potevo che essere felice per loro.
Erano ufficialmente in vacanza e potevano godersi qualche settimana di puro relax.

Avevamo deciso di festeggiare direttamente il giovedì tutti insieme, dato che noi altri ne avevamo ancora da sostenere, quindi passammo la serata tranquillamente.

Mi raccontarono entrambe dei loro esami differenti ma ugualmente complessi e le ascoltai, ammaliata dalle loro parole.

Era bello vedere quanto fossero prese dai loro studi quindi, rendevano il tutto, molto più entusiasmante di quanto potesse apparire.

Il nome di Harry, invece, non uscì dalle loro labbra per tutta la sera e gliene fui grata, tanto, non v'era nulla da dire.

Dopo essere stata in associazione il mio umore era risalito di molto, quindi, cercai di pensarci il meno possibile.

Andai quindi a letto presto, dato che mi aspettavano altri due lunghi giorni prima di essere anch'io in vacanza e cercai di riposarmi sperando di non fare nuovi incubi.

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Harry (martedì pomeriggio)

"Sei serio amico?" Sbraitò Paul seguendomi per i corridoi, dopo il pranzo in mensa.
La sua voce mi risultava ovattata e riuscivo a malapena a discernere le parole le une dalle altre.
Haylei era andata via di colpo e a me non interessava più stare a quel tavolo con tutti gli occhi puntati addosso.
Avevo approfittato di un breve allontanamento di Jeane, ed ero andato via, ma Paul non sembrava essere d'accordo.

"Allora? Ti sto parlando" continuò, ma mi entrava da un orecchio ed usciva dall'altro. Non avevo voglia di stare a sentire nessuno.

Infilai la chiave nella toppa ed entrai nella mia stanza, buttandomi col busto sul letto.

Avrei voluto impedirgli di entrare per farlo stare zitto almeno un secondo, ma il mio corpo non sembrava rispondere ai comandi come previsto.

"Harry" tuonò ancora, piazzandosi giusto davanti a me e portai le dita contro le tempie pulsanti, mi stava stancando seriamente.

"Cosa Paul? Cosa?" Scattai allora in piedi, stanco delle sue urla che perforavano le mie orecchie.

Era fortunato. Fosse stato chiunque altro, in quel momento, ad urlarmi dietro così, sarebbe già stato stramazzante sul pavimento.

"Seriamente amico? Jeane? Che cazzo ti passa per la testa?" Domandò, abbassando d'un tono la voce.

Alzai gli occhi al cielo e tornai a sdraiarmi sul letto.
Prima urlava per i miei genitori, poi per Hay, adesso doveva assillarmi anche per Jeane.
Se non fosse stato il mio migliore amico lo avrei sbattuto fuori a calci già da tempo.

"Cioè, tu mi sei stato alle calcagna dalla mensa fin qui, solo per chiedermi di Jeane?" Domandai con tranquillità.

Sapevo che se non avessi risposto avrebbe continuato ad urlare, quindi mi decisi ad aprire la bocca, giusto il tempo per mandarlo via con decenza.

Ero stato già abbastanza stronzo con lui dopo la merdata che avevo fatto con Haylei, non potevo continuare allo stesso modo.

"Non è 'solo' per Jeane. È per le cazzate che stai facendo con lei" spiegò allargando le braccia con fare teatrale.
Sbuffai e mi portai le mani tra i capelli, per scompigliarli un po'.

The soldier's returnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora