Capitolo 60

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Socchiusi gli occhi non aspettando altro che le sue labbra sulle mie, ma tutto quello che ricevetti fu un dolce bacio sulla fronte.

Grazie Harry. Istruzioni su come far sentire estremamente idiota una ragazza: comprese con ottimi voti.

Mi maledii mentalmente per quanto fossi stata stupida a pensare che mi avrebbe baciata e tornai a posare la testa sul suo petto imbronciata.

Bene Harry, ho recepito il messaggio, pensai, quasi offesa da quel gesto. Non sarei stata lì ad implorarlo di baciarmi ancora una volta. Quello era sicuro.

Sollevò la mano dalla mia vita e lo sentii scompigliarsi i capelli nervosamente per poi sbuffare forte.

Cosa ti prende ora? Sbuffi? Ora ti do io un buon motivo per sbuffare, pensai.

Non capivo perché ci fossi rimasta così male, ma era così. Forse ero troppo convinta che lui lo desiderasse tanto quanto me, e quel "rifiuto non rifiuto" mi aveva riportata alla realtà come una doccia d'acqua fredda.

Dato che ormai non mi abbracciava neanche più, mi staccai di scatto da lui e tornai a sedermi dritta sul divano, fissando lo schermo della tv.

Fece ricadere pesantemente il braccio sulle sue gambe e lasciò passare minuti interminabili in cui ognuno se ne stette per conto proprio. Mi morsi quindi il labbro nervosamente e picchiettai più volte il piede nudo sul pavimento, cercando di concentrarmi su tutt'altro tranne che lui.

Non so quanto tempo passò, ma bastò a farmi innervosire ancora di più. Volevo solo trovare una scusa per alzarmi da quel divano e ignorarlo ancora meglio.

Di colpo un lampo di genio attraversò la mia mente e mi ricordai che dovevo chiamare mia madre. Nonostante fosse sera inoltrata decisi che avrei utilizzato la scusa per uscire e provare comunque.

Mi alzai di scatto e lo lasciai sul divano. Forse ero un po' dura con lui, ma, se davvero non voleva avere con me quel tipo di rapporto che stavo, invece, iniziando a desiderare io, allora avrei messo un freno a quella storia. Non dico che non gli avrei più rivolto la parola, perché mi sarebbe stato impossibile, ma, per il bene di me stessa e per tutelarmi da eventuali altre delusioni, avrei dovuto mantenere le distanze.

Non so nemmeno come feci a pensare così tante cose in così poco tempo, ma la delusione aveva davvero preso il sopravvento.

Dopo il momento intimo dal cinese, quei mezzi baci, le coccole, il prendersi cura di me, ero davvero arrivata a credere che gli bastava solo il mio "consenso" per fare un passo oltre, e che, davvero, provavamo entrambi gli stessi sentimenti.

Ma, nel giro di qualche secondo, tutto ciò in cui credevo si era andato a far benedire con quel maledetto bacio sulla fronte che, in altri contesti, avrei adorato.

Sbuffai per la millesima volta, presi il mio cellulare e uscii nel corridoio socchiudendo la porta della camera.

Cercai in rubrica il numero di mia madre e feci squillare il telefono. Dopo qualche squillo per fortuna rispose e cercai di parlare senza svegliare tutto il dormitorio.

"Mammina!" Esclamai subito, felice di sentirla.

"Ciao tesoro mio! Scusa se non ti ho chiamata ma ho avuto tantissime cose da fare e sapevo che Aurora fosse in buone mani" disse subito, cercando di scusarsi anche se non v'era bisogno.

"Tranquilla mami, Aurora sta benissimo e ci divertiamo tanto. Volevo solo chiedervi tra quanto tornate perché io, dopodomani, ho il primo esame di fine semestre e le ragazze sono nella mia stessa situazione, quindi non saprei dove lasciarla" spiegai, sperando capisse quanto fosse difficile per me tenere a bada tutto e studiare.

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