Lo sentii imprecare per la prima volta, anzi penso che tutto il dormitorio lo sentÌ urlare dalla rabbia, ma ormai non mi importava più nulla.
Avevamo passato momenti incredibili insieme, mi aveva fatta sentire importante, mi aveva supportata, capita e aiutata tante di quelle volte che non riuscivo a pensare ad un mio percorso al campus senza di lui.
Ma Non capivo perché a volte dovesse essere cosÌ difficile instaurare un rapporto, cosÌ difficile superare i problemi.
In quel casino mi ci ero messa io, involontariamente, ma mi ci ero messa io e nonostante tutta quella situazione di merda che si era creata penso sia stata la cosa involontaria più bella che io avessi mai potuto fare.
Le lacrime iniziarono a scendere, le liberai dall'angoscia che avevo fino a poco prima trattenuto e scoppiai in un pianto liberatorio.
Non avevo mai amato litigare con le persone, sin da bambina cercavo sempre di evitare di fare errori per non far arrabbiare nessuno e funzionava.
Con Harry no, con Harry tutto era sempre più difficile, lui era diverso, lui tratteneva la rabbia a modo suo e a volte scoppiava. E Quella sera era scoppiato per una rabbia incontrollata contro Will.
Avrei voluto pensare che fosse per gelosia, forse per questo poi mi ignorava. Ma proprio quando iniziavo a capire, tutto sembrava ormai vano.
Mi asciugai le lacrime che continuavano a scendere prepotenti e arrivai alla mia stanza. Volevo solo abbandonarmi sul letto tra i singhiozzi e cercare di addormentarmi, ma la sfortuna ormai mi perseguitava.
Mi resi subito conto di non avere le chiavi, ancora una volta, e lo sconforto in me si fece ancora più spazio di quanto non ne avesse già. Alla serata di beneficenza non potevo tornare a piedi e con quel freddo, l'unica cosa che mi rimaneva da fare era sperare che qualcuno rispondesse al telefono e mi venisse a prendere.
Tirai fuori dalla borsetta il cellulare e lo accesi, notai subito alcune chiamate di mia madre ma decisi di richiamarla il giorno dopo e di Will che ignorai palesemente, cosÌ cercai tra la rubrica il numero di Alli.
Provai ad asciugare le lacrime ed a schiarirmi la voce per non farla preoccupare e trovai il suo numero.
Non feci in tempo a far squillare il cellulare che sentii una voce provenire dalle mie spalle.
Era la sua voce e nonostante la rabbia, il dolore e la tristezza che provavo in quel momento, sapere che fosse dietro di me, riaccendeva tutte le fiammelle nel mio stomaco.
Volevo piangere, urlare e picchiarlo se fosse stato necessario, pur di stare meglio.
"Hay, i-io, io non volevo" sussurrò con voce spezzata e non potei fare a meno di far uscire un singhiozzo.
A quel suono Nel giro di un secondo si avvicinò e si mise di fronte a me. Cercai per il meglio di nascondere i miei occhi sicuramente rossi e di asciugare le lacrime ma dalla faccia che fece non credo servÌ a molto.
"Oh mio Dio" sussurrò portandosi le mani tra i capelli. Non capivo cosa gli succedesse ma dentro di me sapevo che non avrebbe mai voluto vedermi piangere cosÌ.
"Mio Dio piccola non volevo, giuro non volevo!" sussurrò sull'orlo di una crisi. Il mio cuore si fermò al suono di quella parola, cosi dolce, che divenne melodia alle mie orecchie e non potei far altro che guardarlo sorpresa da quel cambiamento di tono. Eravamo passati dall'urlarci contro a sussurrare parole dolci. Datemi un dizionario perché Harry non lo capirò mai.
Notai subito i suoi occhi iniettati di sangue e lucidi, non sapevo se fosse per la rabbia o per il pianto ma vederlo in quello stato mi faceva male.

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The soldier's return
ЧиклитCome possono due ragazzi, apparentemente pieni di problemi e misteri, riuscire a trovare la calma e stabilità di cui hanno sempre avuto bisogno? Harry e Haylei, cosi' diversi ma allo stesso tempo uniti da un filo sottile, capace di portarli sulle n...