Capitolo 39

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"Devi smetterla di convincerti sempre di cose non vere. Sei perfetto così come sei. E se non lo credessi davvero non starei qui a tavola con te" affermai sperando di avergli fatto capire qualcosa.

Sorrise e mi porse nuovamente la sua forchetta con il gambero alla salsa piccante.

Quel gesto mi ricordava la prima volta in cui io e lui avevamo condiviso qualcosa senza ignorarci a vicenda e per me aveva un significato profondo.

Avevo ragione, non li aveva presi a caso quei gamberetti.

Allo stesso modo presi la sua forchetta e la infilai in bocca assaggiando il gambero assolutamente delizioso.

"Lo adoro" affermai dopo aver finito il boccone. Presi uno dei miei gamberi fritti e feci lo stesso lasciandoglielo assaggiare.

"Niente male proprio" sorrise assaporandolo. "Dobbiamo assolutamente tornare" affermai con la pancia piena.

"Gradite un dessert?" disse la cameriera apparendo improvvisamente, quasi spaventandomi.

"Ehm... non lo so. Io sono piena. Tu?" chiesi ad Harry vedendolo sfogliare nuovamente il menu.

"Abbiamo latte fritto, frutta di stagione tortino di riso, gelato fritto..." propose la cameriera ma il mio cervello si fermò alle parole "gelato fritto".

"Non lo so" rispose Harry titubante.

"Ti va se dividiamo il gelato fritto?" proposi sperando in un si. Annuì e battei le mani di gioia.

"Il gelato alla fragola, vaniglia o cioccolato?" chiese di nuovo.

"Vaniglia" rispondemmo insieme guardandoci a vicenda.

"Perfetto arriva subito" disse e finalmente andò via.

"Lo assaporo già" ridacchiai felice e mi sorrise dolcemente. Sentii il mio cellulare vibrare improvvisamente e aprii la borsa cercando dove fosse.

Dopo poco riuscii a trovarlo ma la chiamata era già terminata.

Cercai di riconoscere il numero senza riuscita e sbuffando lo tornai a posare.

"Qualcosa non va?" Mi chiese Harry vedendomi sbuffare.

"No, niente ho solo perso una chiamata. Forse hanno sbagliato numero" dissi non pensandoci più.

"Dicevamo?" Chiesi cercando di riprendere il discorso e sorrise.

"Non lo so" rispose prendendo un sorso dal suo bicchiere.

"Harry" sussurrai con le guance improvvisamente accaldate.

Al suono della mia voce i suoi occhi schizzarono verso di me.

Brillavano intensamente e per poco non mi sciolsi. Non sapevo cosa volevo esattamente dirgli, ma era la sua attenzione su di me che mi intrigava.

Sorrisi per l'imbarazzo di essere rimasta con le parole in bocca ma qualsiasi cosa volessi dirgli non valeva quel momento.

"Sono felice di condividere queste cose con te" tentai, ormai rossa come un pomodoro.

Vidi il suo viso modellarsi in qualcosa tra la sorpresa e l'entusiasmo e guardai altrove imbarazzatissima aspettando una risposta.

Che non arrivò.

Fortunatamente la cameriera ci portò il nostro gelato e potei respirare normalmente.

"Grazie mille" risposi dolcemente anche per Harry che sembrava aver perso la lingua.

-Ok Harry smettila di rendere le cose più imbarazzanti di quanto non lo siano già- pensai ormai rossa dalla vergogna.

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