Scusate! Ho avuto problemi di pubblicazione e mi sono accorta solo ora che mancava questo capitolo.
Ne approfitto per augurare a tutti una buona quarantena!
***
28 Dicembre
HarryGrazie a Paul che mi aveva costretto ad ordinare da mangiare, riscoprii la bellezza di sentire lo stomaco pieno.
Il cibo non mi era mancato, avevo imparato a sopravvivere senza mangiare per tanto tempo, quindi una settimana in più, una in meno, non mi era pesata affatto.
Tuttavia, azzannare una quarantina di deliziosi pezzi di sushi era stato qualcosa di sublime.Purtroppo però, quell'idillio è durato ben poco perché, dopo aver passato qualche ora insieme, è stato costretto a tornare a casa per la fine delle vacanze.
Certo, avrei voluto avere una spalla sulla quale aggrapparmi nei momenti di bisogno, ma d'altro canto sapevo bene che dovevo stare da solo per riuscire a rimettere insieme i pezzi della mia vita.Quindi, mi ritrovai nuovamente steso col busto sul letto, questa volta però, con delle consapevolezze in più.
Di colpo, sentii nuovamente bussare alla porta della camera. Quella stanza sembrava proprio l'ufficio postale nel periodo di ritiro delle pensioni.
Sgranai di colpo gli occhi ed il pensiero che potesse essere lei dietro quella porta, fece affluire immediatamente un litro di sangue al cervello.
Scattai lo sguardo in direzione dell'entrata e la fissai quasi a volerci vedere attraverso.
Intanto qualcuno continuava a bussare con insistenza così, mi alzai dal letto e mi affrettai ad arrivare all'entrata.
Prima di aprire però, tirai un profondo sospiro per cercare di calmare l'eccitazione che inondava ogni poro della mia pelle.
Erano giorni che non sentivo quell'ansia.
L'ansia di averla davanti.
Sembravo un ragazzino in preda alla prima cotta elementare.
Cercai di aggiustare al meglio i miei capelli con le dita, scompigliandoli appena e di scatto misi fine a quella dolce tortura.Spalancai la porta velocemente ma, non appena la vidi, tutta l'emozione ed euforia precedente, lasciarono spazio ad una rabbia incontenibile.
"Hey" mormorò solo e mi allontanai da lei per cercare di calmare il sangue che ribolliva improvvisamente nelle mie vene.
Non poteva.
Non poteva presentarsi così alla mia porta.
Mi ero promesso di cambiare, di stare calmo, di riflettere e poi agire, ma in quel momento, sembrava che tutto fosse andato a farsi fottere.
Sentivo solo collera."Si può sapere che diavolo..." urlai quindi di colpo, facendola quasi spaventare.
"Harry lo so ma..." provò a giustificarsi venendo verso di me, ma la bloccai subito.
"No, Harry niente! Quante volte te l'ho ripetuto porca puttana!" Sbraitai portandomi le mani sul viso senza riuscire a guardare quei capelli rossi.
Mi ero deciso a stare calmo, ma tutto il nervosismo e l'agitazione che avevo accumulato stavano letteralmente scoppiando di nuovo fuori dal mio corpo."Lo so! E hai ragione! Ma adesso ho bisogno di te!"esclamò fiondandosi tra le mie braccia.
Serrai forte gli occhi per trattenermi dallo scoppiare ancora e la strinsi a me per cercare di calmarla."Ho bisogno di te" mormorò ancora e presi un profondo respiro per cercare di canalizzare il tutto.
Devo stare calmo, devo stare calmo che sono in grado di risolvere anche questo."Ma io sempre qui sono. Però diamine!" Alzai di nuovo il tono per la frustrazione che provavo.
Tuttavia, non potevo lasciare le cose come stavano e in quel momento, avevo l'occasione per rimettere tutti i tasselli a posto.
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The soldier's return
ChickLitCome possono due ragazzi, apparentemente pieni di problemi e misteri, riuscire a trovare la calma e stabilità di cui hanno sempre avuto bisogno? Harry e Haylei, cosi' diversi ma allo stesso tempo uniti da un filo sottile, capace di portarli sulle n...