Non appena entrai in auto feci come disse e, cacciati dal sacchetto i due tutori, li infilai ai polsi. Calzavano veramente a pennello e, come mi aveva detto la farmacista, erano tanto rigidi da impedire qualsiasi movimento del polso.
Le dita però erano libere, quindi potevo afferrare tutto senza problemi. Mi guardai più volte le mani, osservando attentamente quei nuovi oggetti e fui felice di indossarli.
"Come vanno?" Chiese Harry interrompendo il mio momento di concentrazione.
"Benissimo. Ora posso anche fare boxe" ridacchiai entusiasta. Erano così duri che avrei potuto picchiare facilmente qualsiasi malcapitato.
"Quando li metti dovresti stare a riposo, non fare boxe" ribatté divertito e gli feci una linguaccia.
"Farò entrambi"ritoccai e mi persi nei suoi lineamenti sereni e rilassati.
Il giacchetto di pelle lo fasciava a meraviglia e contornava perfettamente quell'aria da duro involontaria che aveva sempre.
Sorrise un'altra volta e mise in moto l'auto per allontanarsi dal parcheggio."Dove andiamo ora?" Domandai quindi, guardando le case, scorrere veloci, fuori dal finestrino.
"Pensavo di andare a mangiare qualcosa e poi passare qualche ora in associazione" propose accarezzandomi una coscia da sopra i jeans.
"Hai ragione! È da un po' che non vado dai bambini. Questa settimana è stata così piena che non abbiamo avuto il tempo di fare nulla." Accettai subito.
Juliet e i piccolini mi mancavano cosi tanto. Immediatamente mi sentii anche un po' in colpa per non aver trovato il tempo di andare da loro.
"Tranquilla, saranno solo felici di vederci" sussurrò leggendomi letteralmente nel pensiero e incrociò le sue dita tra le mie.
"Pensi davvero?" Domandai titubante. Una settimana era davvero tanta e la paura che fossero delusi o, peggio, arrabbiati con me, mi pesava sul petto come un macigno.
"Ne sono sicuro" concluse rassicurandomi al meglio, e presi un profondo respiro per cercare di alleviare quella brutta situazione
"Andiamo velocemente a mangiare, così poi facciamo un salto al supermercato e compriamo qualcosa. Che ne dici?" Proposi allora in fibrillazione e lui non esitò ad acconsentire con un grande sorriso sul volto.
"Cosa preferisci mangiare?"Domandò allora, quando arrivammo nei pressi dell'associazione.
"Fast food preso al drive-in?"ridomandai, improvvisamente affamata.
"Perfetto" acconsentì solo e lasciò la mia mano per cambiare marcia.
"Non ti da fastidio mangiare in auto giusto?"riflettei successivamente.
In effetti, non aveva mai dato segni di estremo interesse o amore per la sua auto, ma potevo sbagliarmi.
"Affatto, al massimo la lavo" disse sorridendo e ne fui sollevata.
Proprio non sopportavo quei tipi ossessionati dalle macchine.
Presi l'unico panino col filetto di merluzzo disponibile sul menù, delle patatine e, giusto per far finta di essere a dieta, scelsi la Coca-Cola zero.
Harry, divoratore di carne, invece, ordinò un panino pieno zeppo di salsa barbecue e schifezze varie che il mio stomaco non riusciva nemmeno a guardare."Vuoi assaggiare?" Osò anche propormi quando, una volta preso il cibo, ci fermammo nel parcheggio a mangiare.
"Cosa?" Esclamai in un misto tra sorpresa e disgusto.
Per poco non scoppiò a ridere e alzai gli occhi al cielo.

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The soldier's return
ChickLitCome possono due ragazzi, apparentemente pieni di problemi e misteri, riuscire a trovare la calma e stabilità di cui hanno sempre avuto bisogno? Harry e Haylei, cosi' diversi ma allo stesso tempo uniti da un filo sottile, capace di portarli sulle n...