e i g h t

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"Lucy, Lucy: svegliati."

"Mhm, mamma, non ho voglia."

Mi stringo al cuscino, ancora intontita, e sento la risata di mia madre vicino al mio viso mentre mi bacia la guancia.

"Vuoi venire a fare la spesa con me?"

È domenica mattina e io non ho assolutamente voglia di alzarmi, soprattutto per fare la spesa.

"Mhm, no." Bofonchio, ancora addormentata.

"Va bene." Mi da un altro bacio, rimboccandomi le coperte "Torno presto."

Io sorrido, felice, non rendendomi conto che lei, da questo viaggio, non tornerà mai.

***

"Lucy, vieni un secondo qui: ti devo parlare."

Corruccio lo sguardo, leggermente preoccupata: quando mio padre mi dice 'ti devo parlare' non sono mai buone notizie.

L'ultima volta che mi ha detto queste parole è stato per annunciare il suo matrimonio con Jessica, e quella non era assolutamente una cosa bella, per quanto io abbia finto di accettarlo.

Ognuno prende posto alla sua scrivania, io da una parte e lui sulla sua poltrona, inflessibile.

Che cosa lo preoccupa tanto? Non sembra stare bene.

"Lucy, ho una cosa davvero importante da dirti." Inizia, e l'agitazione subito prende il sopravvento nel mio cuore.

"Papà, ti prego: spiegati."

Lui sospira, passandosi una mano fra i capelli scuri, simili ai miei.

È a lui che assomiglio, non ho preso quasi nulla di mia madre, e spesso mi chiedo come potrebbe essere stato Paul.

Avrebbe preso il naso all'insù di nostra madre? Oppure i suoi capelli biondi? Magari la forma delle sue labbra sarebbe stata quella di papà.

Non avrò mai questo genere di risposte.

"Ci sono dei problemi riguardarti il matrimonio."

Sgrano gli occhi, socchiudendo le labbra: non so se essere felice o semplicemente sorpresa.

"Tu e Jessica non vi sposate più?"

Jackson scuote il viso, e si vede che sta soffrendo.

Forse non dovrei essere così tanto gioiosa.

"Ci sarà un matrimonio, ma non sarà fra me e Jessica."

Alzo un sopracciglio, non riuscendo davvero a capire.

Ma che diamine sta succedendo in questa casa?

"Papà, penso che sia il momento di essere chiari." Dico, sperando che lui capisca il disagio che mi sta provocando con queste strane affermazioni.

"Io mi sposerò, Lucy." Dice, e i sensi di colpa sono tangibili "Ma con Sarah."

Sarah.

Quella Sarah?

La mia sorellastra che ha compiuto ventuno anni giusto un mese fa? Quella Sarah che doveva essere la mia sorellastra di appena tre anni più grande? Quella che tutti dicevano che poteva essere una guida, un modello, per me?

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora