Sento che c'è qualcosa che non va in me, circa all'altezza del cuore: è come se qualcosa si fosse strappato, come se avessero cercato di ammazzarmi.
Sbatto le palpebre, respirando a fatica mentre la luce colpisce il mio volto, infastidendomi.
Ma che succede?
Sento qualcuno sorridere al mio fianco.
"Bentornata fra noi."
Non ascolto la voce, soffermandomi più che altro sul saporaccio che ho in bocca, o il forte dolore che mi colpisce il petto ogni volta che tento di respirare.
Candice.
Ha cercato di uccidermi, sicuramente per vendicare la sua adorata famiglia: e pensare che eravamo grandi amiche quando stavo con Aaron, tanto che in molti ci scambiavano per sorelle.
Io non l'ho mai considerata tale, nemmeno lontanamente.
Sapevo che, sotto sotto, nel caso avesse avuto la possibilità, mi avrebbe cacciato via, così da ritornare la preferita dell'amato fratello, il suo personale servetto.
Quella famiglia era malata.
"Lucy? Lucy, sono io."
Mi volto, non esattamente felice di vedere così tante persone intorno a me, dato che sono sicura inizieranno a fare così tante domande da peggiorarmi il mal di testa.
Non ho voglia di sentire nulla, solo il silenzio.
"Ehi."
Tristan è seduto sul mio letto, e mi accarezza appena il volto, sorridendo "Stai bene?"
Mi limito ad annuire, cercando di mettermi seduta, anche se con difficoltà, mentre mi guardo intorno, notando subito un'assenza.
"Dov'è Kian?" Chiedo, e mi rivolgo a Sarah, perché in questo momento ho bisogno di sincerità.
Lei, però, scuote le spalle, perplessa "Se ne è andato mentre discutevamo il piano e non è più tornato."
"E nessuno lo ha visto?"
Nemmeno una piccola parola esce dalle loro labbra, e io devo fingere di non esserci rimasta male.
Alla fine, se n'è andato, così come ha sempre voluto.
"Potreste lasciarci soli, per favore?"
Tutti sono ben disposti ad obbedire all'ordine di Tristan, cercando di sfuggire da questo momento imbarazzante e, se solo potessi, lo farei anche io.
"Mi dispiace, Lucy." Dice, semplicemente, facendomi un leggero sorriso.
Corrugo la fronte, confusa "Ti spiace?"
"Per ciò che ti ho detto l'altra notte: non l'ho pensavo davvero, ero solo arrabbiato e, forse, un po' geloso. Ma io ti conosco, Lucy, e so che possiamo farcela anche questa volta."
Sta dicendo un po' troppe parole perché io lo riesca a seguire nelle condizioni in cui mi trovo.
"Tristan, forse non è il mom-"
"Aspetta." Mi interrompe, afferrandomi le mani con cura, baciandomele prima di tornare a guardarmi con un leggero sorriso "Sai, ti ho pensato così tanto."
"Mentre eri morto pensavi?" Chiedo, confusa.
"Lo so, è strano, nemmeno io riesco a spiegarmelo." Dice, subito, e noto la confusione nel suo sguardo "E' come vivere e rivivere centinaia di volte la propria vita, ogni volta da una diversa prospettiva. Ti vedi da ogni lato, impari a conoscerti, e lo so che potrebbe sembrare stupido, perché teoricamente una persona dovrebbe sapere come è fatta, ma ti assicuro che non è così. Noi non ci conosciamo, non sappiamo davvero cosa siamo in grado di fare o di provare, almeno fino a quando non ci soffermiamo davvero a pensarci. Io ho avuto mesi per farlo, mesi per riflettere e capire ciò che è davvero importante e ciò che devo farne della mia vita."
Scuoto appena il viso, non capendo ancora l'obbiettivo del suo discorso "Cosa vorresti fare?"
"Diventerò l'alpha del branco, per cominciare." Dice, facendo un leggero sorriso "Anche se, in teoria, lo sono già vorrei fare tutta la cerimonia: prendere il posto di mio padre, farmi apprezzare dai miei cittadini e così via."
"Ti amano già tutti, Tristan, non hai bisogno di cercarlo, il loro amore." Ribatto, e lui sembra felice delle mie parole.
Mi accarezza il viso, continuando a guardarmi col suo sguardo disarmante.
Per un solo momento, tutto ciò che abbiamo passato mi piomba sulle spalle, e con lui tutti i ricordi.
Ripenso ai nostri baci, ai nostri sorrisi, alle volte in cui ho pianto per lui, a tutte le volte in cui lui mi ha salvato la vita.
Lui, che è riuscito a mostrare il suo vero essere solo quando ha conosciuto me: mi viene ancora difficile pensare di essere stata così importante per qualcuno.
Io, che, alla fine, non sono che un'umana fra tante, che cerco di rimanere forte principalmente per me stessa, finendo sempre, però, a confondermi un po' troppo nelle persone che mi circondando.
Mi piacerebbe essere come Kian, qualcuno che si lascia scivolare le cose addosso, non soffermandosi mai più del dovuto, ed invece sono un po' più come Tristan, una persona a cui basta così poco per lasciarsi andare nelle sfumature che la circondando.
E' tutto così confuso nella mia testa.
"Sai, i ricordi che avevo di te erano quelli in cui mi perdevo più spesso, perché erano i più felici, anche quando di divertente non c'era proprio nulla." Confessa, e mi viene facile capire che è sincero "Tu sei sempre stata la mia luce nel buio, Lucy, l'unica che io abbia mai conosciuto."
E so che questa, per quanto possa sembrare dolce, non è che una frecciatina all'amico, che, al contrario di Tristan, non ha provato il suo primo amore nei miei confronti.
In ogni caso, faccio finta di perdermi solo nella parte dolce delle sue parole, non quella reale.
"Sono felice che tu sia qui, Tristan."
Lui sorride, felice, e poi lo vedo prendere dalla tasca un piccolo oggetto: la fede d'argento che avevo lasciato sul suo letto, simile a quella dorata che porta lui al dito.
"Sposami, Lucy, questa volta davvero, questa volta con una vera cerimonia, e non in punto di morte."
Penso che, se non sono svenuta in questo momento, è solo perché le medicine di Sybil sono ancora in corso e me lo impediscono, anche se sono quasi totalmente sicura che non faccia assolutamente bene al mio cuore.
"Sposarci di nuovo, Tristan?" Chiedo, appena confusa "Ma, insomma, non ha senso."
"Lo ha, invece." Ribatte lui, semplicemente, infilandomi l'anello al dito, proprio come la prima volta "Perché ora siamo qui, possiamo goderci il momento, ed è giusto che lo facciamo, Lucy, perché, dopo tutto ciò che è successo, ci meritiamo di essere felici."
Continuo a non essere sicura, che alla fine per essere felici non serve una cerimonia, ma Tristan non mi lascia il tempo di ribattere, perché subito prende il mio viso fra le sue mani, ponendo le sue labbra sulle mie.
E no, questo non me lo doveva proprio fare, perché, dopo mesi passati a desiderare, ad immaginare, questa sensazione, sentirla di nuovo così viva è uno schiaffo a tutto ciò che ho fatto fino ad ora, a ciò che sono diventata.
Perché Tristan è il mio primo amore, e il ricordo che ha lasciato dentro il mio cuore è potente, oltre che profondo, e lui sa esattamente come risvegliarlo.
Angolo
1. Nell'ultimo capitolo ho chiesto il vostro personaggio preferito in tutta la trilogia (quindi potevate dire Peter, Lucy, Sarah ecc) ma voi avete risposto confrontando Kian e Tristan: ormai la lotta fra la Lucian e la Listan è dentro di voi 😂
2. Ci sarà il capitolo dal punto di vista di Tristan e penso sarà il prossimo.
3. Spero di riuscire ad aggiornare domani ma non ne sono sicura :(
4. Se voi Listan's shippers avete odiato Kian aspettate di conoscere suo figlio, perché lo a d o r e r e t e😂
Okay, ora scappo,
A presto,
Giulia
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Warm heart
Lupi mannari"Warm heart" è una trilogia, ma troverete qui tutte le tre diverse parti: • into you (conclusa) • ashes and blood (conclusa) • still into you (conclusa) In aggiunta, sempre qui, potete trovare due spin off: • the red mood (conclusa) • in my blood (...