f o u r t e e n

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"Non ho la più pallida idea di che cosa fare."

Sybil sorride, continuando a gironzolare intorno al letto sopra cui sono seduta preparando delle pozioni.

"Io non so nemmeno come sia una festa fra licantropi." Continuo, ormai imperterrita: non faccio altro che parlare di questo da più di quindici minuti.

"E' un evento molto emozionante." Mi informa Sybil, sempre divertita "Balliamo, cantiamo e raccontiamo storie."

"Carino." Commento, ancora confusa "Sono nel panico."

"Oh, non devi." Ribatte la donna, tranquilla.

"Non so nemmeno cosa indossare." Continuo, sempre più a disagio "E a quanto pare ora i lupi mi reputano una persona interessante da conoscere."

"E questo chi te lo ha detto?"

"Tristan." Rispondo, semplicemente "Che sembra davvero felice di scaricarmi al primo lupo di passaggio."

"Tristan vuole davvero questo?" Chiede, e sembra perplessa.

Che c'è di strano? Tristan non ha mai dimostrato di tenerci così tanto a me.

Ancora ripenso a ciò che ha detto del nostro bacio.

E' stato solo un errore.

"Lasciamo perdere." Dico, infine, e Sybil alza un sopracciglio, confusa.

"Comunque non devi preoccuparti." Dice, andando verso la mensola delle pozioni "Alla festa ti divertirai e, per quanto riguarda il vestito, ho già la soluzione."

Prende uno scatolone da terra e me lo porge, sorridente "Buona luna piena."

Sgrano gli occhi, sorpresa, e prendo subito la scatola fra le mani "Un regalo?"

"Prendilo come paga per il tuo lavoro." Ribatte la donna, compiaciuta dalla mia espressione.

Felice come una bambina a natale, apro lo scatolone, rimanendo subito a bocca aperta.

"Sybil," esclamo, senza fiato "e' bellissimo."

Lei mi stringe le spalle e poi mi bacia la fronte, dolce "Tu lo sarai."

***

Sospiro, lisciandomi per l'ennesima volta l'abito, incerta mentre mi guardo allo specchio.

Ovviamente il vestito è bellissimo, nero e semplice, abbinato a dei begli scarponcini col tacco dello stesso colore.

Io però non mi sento all'altezza, non in mezzo a tutta questa gente pronta a giudicarmi.

Sbuffo, infilandomi il giubbotto in pelle e sedendomi sul mio letto, confusa.

Non posso farcela, non posso farcela.

Sarò un disastro, tutti mi odieranno.

Dio, non posso uscire da qui.

"Lucy?"

Sollevo lo sguardo e subito vado nel panico quando vedo Tristan, fermo davanti alla porta della tenda, intento ad osservarmi.

"Che stai facendo?" Chiede, confuso.

"Mi dispero." Ribatto, semplicemente "Non posso uscire da qui."

"Perché no?"

Si avvicina a me, e subito noto che il suo outfit non è poi così diverso dal solito: jeans stretti, maglione nero, giubbotto e anfibi.

Tanto lui sta bene con qualunque cosa.

"Perché non mi sento all'altezza." Confesso, e subito abbasso lo sguardo, distrutta "Là fuori tutti mi prenderanno per idiota."

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