f i v e - c

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Entro nella tenda e la prima cosa che faccio è togliermi scarpe e giubbotto, iniziando poi a piangere, dando così sfogo a tutta la rabbia.

Come hanno potuto farmi anche questo? Non bastavano la prigionia, l'odio, i giudizi, no: serviva anche ferirmi, facendomi sentire ancora più sola.

Lupi ed umani, le cose non cambiano: tutti non fanno altro che distruggerti.

Sospiro, e la tenda si apre, rivelando il ritorno di Tristan che, a quanto pare, ha deciso di seguirmi, cosa che sicuramente non mi fa piacere visto come sono ridotta.

"Che vuoi?" Lo aggredisco, non curandomi né del fatto che è un lupo mannaro né che è il figlio del capo. "Magari ricordarmi che mio padre se l'é fatta con una minorenne oppure che mio fratello non ha mai visto la luce? Dimmi te, tanto sono pronta a tutto."

"Non sono qui per questo," dice, ed è calmo, cosa che detesto.

"No? Allora per cosa? Chiedermi di Aaron, magari? Sì, mi sono messa con lui perché volevo scappare, non perché lo amavo, vuoi uccidermi per questo? Bene, ma dovrai metterti in fila con tutto il villaggio."

"Lucy," chiama, continuando ad osservare il mio delirio: "devi calmarti."

"Calmarmi?" Mi arrabbio ancora di piu, andandogli incontro e puntando un dito verso il suo petto. "Io non voglio calmarmi: non dopo tutto ciò che è successo, non dopo tutto ciò che mi avete fatto."

Tristan mi afferra entrambi i polsi e poi mi fa scontrare contro l'armadio, bloccandomi.

"La vuoi smettere di urlare?" Esclama, secco e subito mi lascia, vedendo che mi sono finalmente calmata.

"Va bene," sussurro, prendendo diversi respiri, andando poi a sedermi sul letto, venendo seguita da Tristan, che sembra a sua volta più rilassato.

"Quindi," riprende, più calmo: "perché piangevi?"

"Pensavo a mia madre," confesso, quindi, sincera. "Sento molto la sua mancanza, e anche di Paul, pur non avendolo conosciuto."

"Mi dispiace, sono cose che non dovrebbe mai accadere."

Annuisco, sinceramente stupita delle sua insolita empatia.

"Anche tu hai perso qualcuno?"

"Mia madre," ammette, e molte cose si fanno più chiare. "Era una donna fantastica, ma un cacciatore l'ha uccisa durante una battaglia: cercava di proteggere me e Peter."

"Mi dispiace, Tristan," dico, e sono davvero dispiaciuta.

Lui sorride, calmo, e poi torna a guardarmi con i suoi grandi occhi azzurri.

"Fa nulla, per sfortuna in una guerra ci sono sempre delle vittime."

"Ma perché cacciatori e lupi si fanno la guerra? Alla fine potreste vivere in pace."

"No, questo non è possibile," ribatte subito, serio. "Gli umani non riescono ad accettarci: ci vedono come dei mostri e da sempre ci cacciano. I lupi inizialmente erano molto più pacifici e collaboratori, ma, con l'inizio delle morti, anche noi abbiamo iniziato a difenderci."

"Anche io lo avrei fatto," ribatto, e questo sembra sorprendere Tristan, che mi fissa con più interesse.

"Lo pensi davvero?"

Annuisco, sicura. "Sono stati gli umani a sbagliare, voi avete solo cercato di difendervi."

Tristan mi osserva, e poi un sorriso compare sulle sue labbra.

"Sai, non sei poi così stupida per essere un'umana."

"Oh, wow," ribatto, sorridendo: "grazie."

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