Sta per nevicare, me lo sento dentro le ossa, e su queste cose so di non sbagliare mai.
L'aria è umida, ti fa raggelare fin dentro i polmoni, e ogni pezzo di pelle sembra più pesante, quasi fosse fatto di ghiaccio.
Magari fosse così: almeno, al primo raggio di sole, potrei sciogliermi e scappare da questo posto.
Pensavo che, nonostante i problemi iniziali e la mia diversità, mi fossi finalmente integrata, di aver trovato delle persone sincere che mi apprezzassero davvero per quella che sono, ma era tutto nella mia testa.
Il mio posto non è qui, fra i lupi, ma nemmeno là, con gli umani.
Non ho un posto, non ho una casa, non ho nemmeno un paio di braccia in cui rifugiarmi per un solo istante.
Sono sola, il genere di persona di cui si può fare a meno, con cui si può solo giocare: quello lo hanno fatto tutti con me.
I miei genitori ed Aaron l'hanno fatto, mentendomi per tutta la mia vita sul loro vero essere, e anche Tristan, a cui è meglio non pensi nemmeno.
Un altro errore: siamo già alla seconda volta, chissà se ci sarà anche una terza.
Spero di no, perché il mio cuore non lo sopporterebbe, non ora che finalmente ho capito di provare qualcosa per lui: qualcosa di sbagliato, perché non ricambiato.
Tristan Shaine non si abbasserebbe mai a stare con un'insulsa umana, rovinando così la reputazione di tutto il suo branco e la sua famiglia.
Io sono solo un virus da debellare, e ormai l'ho capito.
Forse era meglio se fossi morta quel giorno, nel lago.
"Hei."
Sollevo lo sguardo, smettendo di ondeggiare le gambe mentre sono seduta sul lettino dei pazienti di Sybil.
"Ciao." Rispondo, mentre il ragazzo dai dorati capelli ricci mi viene vicino, sorridendo.
"C'è Sybil?" Chiede, continuando ad osservarmi con i suoi occhi scuri, gentili: ha insolitamente una faccia conosciuta.
"E' nel bosco, aveva bisogno di erbe." Dico, semplicemente "Avevi bisogno di qualcosa?"
Il riccio annuisce, e poi si slaccia il giubbotto, mostrandomi una brutta ferita sul collo, da cui esce del sangue nero.
"Mi sono impigliato in una trappola di un cacciatore." Spiega, passandosi un dito sulla ferita "E non ho avuto il tempo di chiedergli di che materiale si trattasse mentre lo uccidevo."
Lo guardo, e lui guarda me, quasi in attesa, e subito, quasi inevitabilmente, mi metto a ridere.
"Che c'è?" Chiede, perplesso.
"Non lo so." Scuoto il viso, scendendo dal lettino "E' crudele, però mi ha fatto ridere."
Il riccio corruga la fronte, sorpreso, e poi si va a sedere sul lettino, dondolando le gambe, proprio come facevo io.
"Sybil tornerà fra circa un'ora, comunque." Lo informo, cercando di osservare la gravità della ferita, anche se da lontano: ormai ho capito che non molti lupi accettano di sentirsi toccare da una umana.
"Non è pericoloso aspettare?" Chiede, alzando un sopracciglio.
"No, non penso, sembra che sia un'infezione minore." Lo rassicuro, facendo un sorriso leggero "Starai bene."
"E non potresti semplicemente curarmi tu?"
Sgrano gli occhi, sorpresa: ho sentito bene?
"Tu ti vuoi far curare da me?"
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Warm heart
Werewolf"Warm heart" è una trilogia, ma troverete qui tutte le tre diverse parti: • into you (conclusa) • ashes and blood (conclusa) • still into you (conclusa) In aggiunta, sempre qui, potete trovare due spin off: • the red mood (conclusa) • in my blood (...