e i g h t

5.4K 347 138
                                    

E ho mantenuto la mia promessa, infilandomi nel mio paio di skinny jeans migliore e un bel maglione verde smeraldo, pronta a non farmi notare in questa festa che, fin dal primo momento, mi ha lasciato perplessa.

Nel branco degli Shaine erano feste della memoria, piene di storia e sentimento, mentre qui si ha una specie di fiera del degrado.

Alcool, tanto alcool, e molte ragazze che cercano di accalappiarsi le gioie di qualche bel lupo in cerca di divertimento.

Al momento, il partito migliore sembra Kian, il nuovo arrivato, che incarna alla perfezione lo spirito di questa festa, tenendo una bottiglia di vino in una mano mentre due lupe gli fanno gli occhi dolci, in attesa che l'alcool lo sorprenda totalmente.

E' disgustoso.

"Non è di tuo gradimento, eh?"

Mi volto, e James è al mio fianco, sorridente e già visibilmente brillo.

"Non sono una tipa da feste." Invento, non trovando altro da dire.

"Lo immaginavo." Commenta, guardandomi con i suoi occhietti verdi e lucidi "Anche Tristan storceva sempre il naso quando veniva qui."

Dio, Tristan.

Perché tutti continuano a rigirare il coltello nella piaga?

"Non me lo ha mai raccontato, sfortunatamente."

"Oh, sono sicuro che non ha avuto il tempo di fare molte cose."

Sospiro, non riuscendo più a trovare modi per sottrarmi a questa tortura, decidendo semplicemente di subirla in silenzio.

Prima o poi, se ho fortuna, finirà comunque.

"Circa due anni fa ho ucciso la compagna di Kian."

Quasi mi strozzo con la saliva, non riuscendo a trattenere lo stupore.

"Che cosa?" Tento di dire, se pur con voce strozzata.

James beve altro vino, e noto che il sorriso non demorde.

"Era mia figlia, ma non aveva nulla di me: io volevo un maschio, un vero guerriero." Dice, con estrema tranquillità "Speravo che almeno trovasse un buon compagno, qualcuno che riempisse il vuoto lasciato dal suo essere inferiore, ma no, lei mi ha portato Kian Shain, Rogue. E' stata una disgrazia."

"E lei ha preferito ucciderla?" Chiedo, totalmente sconvolta: non posso crederci che un padre sia arrivato a questo per un puro vezzo di gerarchia e potere.

James ridacchia, sempre più rosso in volto "Avresti dovuto vedere quanto piangeva quel ragazzo quando ha visto il cadavere di Marlene: sembrava quasi che sarebbe morto anche lui. Io ci speravo."

Scuoto il viso, sinceramente incapace anche semplicemente di pensare che queste cose debbano essere successe davvero.

"Lei mi disgusta." Dico, semplicemente, e subito James sorride, guardandomi con interesse.

"Tu hai la luna che ti scorre nel sangue, ragazza: tu saresti stata un'ottima figlia per me."

Mi volto verso di lui, sinceramente furiosa, oltre che schifata.

"Io avevo un padre, ed era simile a te." Ribatto, semplicemente, continuando a fissarlo "L'ho ammazzato e nemmeno mi è dispiaciuto."

Non dico altro, girandomi sui tacchi e andando subito verso la tenda offerta gentilmente dal villaggio, iniziando a rifare il mio zaino.

Non posso credere che io abbia chiesto davvero aiuto ad un assassino egocentrico e maschilista, ma sono più che certa che questa storia avrà vita breve.

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora