t w e n t y - f o u r

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"Quindi questo sarebbe uno dei tuoi posti preferiti?"

Sorrido, mentre addento alcune delle patatine fritte prese poco fa al bar all'angolo.

E' stato divertente vedere l'espressione di pura sorpresa di Tristan mentre entravano nel negozio e vedeva tutte le varie macchine per fare il caffè e i tavolini circondati da clienti.

Non c'è nulla di simile nel suo mondo, ed è bello che trovi interesse nel mio, dato che fa parte di me.

"Ci venivo sempre da piccola." Spiego, porgendogli la scatola in plastica, permettendogli di mangiare con visibile gusto il contenuto "Quando i miei genitori litigavano mia madre mi faceva salire in macchina e venivano in questo parco giochi, così da rilassarci."

"Scappavate da tuo padre." Dice il biondo, gettando via la scatola vuota nel cestino, pulendosi le mani sporche di sale sui jeans neri.

Annuisco, spostando lo sguardo verso le vecchie giostrine, ormai ricoperte di neve.

Tristan mi prende la mano, e subito risollevo lo sguardo, sorridendo.

"Scusa, non voglio pensare a cose tristi." Dico, avvicinandomi a lui, timida "E' la nostra giornata."

Tristan si morde il labbro inferiore, avvicinandosi a me e avvolgendomi i fianchi con le sue braccia, tenendomi stretta a sé.

"Non devi aver paura di essere triste con me, o qualsiasi altra cosa." Dice, semplicemente "Per me sei sempre bellissima."

Sorrido, se pur imbarazzata, e poi prendo il suo volto fra le mani, facendo sfiorare le nostre labbra, mentre Tristan mi stringe i fianchi, non volendo porre fine al contatto.

Ed è davvero bellissimo sentirsi così, come se non ci fosse niente di cui preoccuparsi se non noi.

E' così che dovremo vivere, come tutti dovrebbero, godendosi la vita e il proprio amore.

"Comunque ho scoperto una cosa bellissima di questo parco." Dico, eccitata, mentre mi allontano da Tristan, che subito corruccia lo sguardo, non sopportando la lontananza.

"Di che parli?" Chiede, curioso.

"Chiudi gli occhi." Ribatto, divertita, mentre lo trascino verso le giostrine, tenendolo per mano.

"Devo farlo proprio?"

"Secondo te?"

Tristan alza gli occhi, fingendosi offeso anche se so che si sta divertendo, e poi abbassa le palpebre, obbedendo.

Sorrido, prendendo una bella manciata di neve, tornando da lui, bloccandomi subito quando mi ritrovo ad osservarlo.

Tristan è semplicemente perfetto: anche il suo più grande difetto è comunque un pregio per me.

Gli osservo il viso: la pelle, leggermente abbronzata nonostante la stagione, ricoperta da lentiggini, il naso all'insù, quasi femminile, le lunghe ciglia chiare che gli sfiorano le guance, le labbra rosse per il freddo e i nostri baci, i suoi capelli spettinati.

Ammiro la postura sicura, da leader, e il modo in cui i vestiti scuri gli calzano a pennello, delineando la sua figura alla perfezione.

Tristan è tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno, anche quando nemmeno me ne rendevo conto, anche quando pensavo di essere felice.

E ora lui fa parte di me, come io faccio parte di lui.

Sorrido, e poi gli lancio la neve addosso, ridendo quando lo vedo sgranare gli occhi, sconvolto, e alzare le mani, non riuscendo a capacitarsi di ciò che gli ho fatto.

"E' gelida." Urla, shoccato, facendomi ridere ancora di più.

"E' neve, Tristan." Lo prendo in giro, sarcastica "E devo dire che ti dona."

Tristan, furioso, assottiglia gli occhi, e subito capisco che è arrivato il mio momento di scappare.

"Io te la faccio pagare." Sbraita, puntandomi un dito contro, e subito io mi metto a correre per il parco mentre lui mi insegue.

Siamo un lupo addestrato e un'umana che ha sempre odiato fare palestra, e da qui subito si capisce chi vincerà questo scontro.

Tristan mi afferra per i fianchi e poi mi spinge a terra, sedendosi a cavalcioni su di me mentre ancora rido, divertita da tutta la situazione.

Il biondo mi passa le mani sul viso, scostandomi i capelli e la neve, stringendomi poi fra le sue mani, osservandomi con i suoi occhi chiari, che brillano ancora di più grazie allo sfondo innevato che gli fa da sfondo.

Sento il suo respiro caldo contro la mia bocca, che viene presto sostituito dalle sue labbra, che mi baciano il viso.

Sorrido mentre Tristan mi bacia ancora il collo, facendomi il solletico.

"Ci potrebbe vedere qualcuno." Cerco di dire, ma Tristan mi tiene ferme le mani contro il petto, non permettendomi di ribellarmi.

"Quindi?" Chiede lui, continuando a baciarmi.

"Quindi queste non sono cose che si fanno in un luogo frequentato da bambini." Ribatto, divertita.

Lui fa una smorfia, rimettendosi seduto, presuntuoso "Sai, penso che non essendo umano le vostre leggi non valgano per me."

"Valgono per me, però." Sottolineo, saccente.

Tristan, di risposta, alza gli occhi, spostandosi da me e aiutandomi ad alzarmi, ripulendomi poi i vestiti dalla neve.

"Dai, andiamo." Dico, prendendogli la mano, ma noto che Tristan non si muove di un passo, continuando a fissarmi.

Corrugo la fronte, sorridendo mentre mi volto verso di lui, non capendo che gli sia preso tutto d'un tratto.

"Che c'è?" Chiedo, passandogli una mano fra i capelli biondi, liberandoli dalla neve.

Lui si inumidisce le labbra, abbassando lo sguardo prima di tornare a guardarmi, deciso.

"Voglio portarti via da qui." Confessa, e subito accenno ad un sorriso.

"Dovremo scappare?" Chiedo, continuando a studiarlo.

"Scappare non è sempre una cosa negativa, o da codardi." Dice, avvicinandosi a me e stringendomi il bacino, cercando di convincermi "A volte è necessario per ottenere la libertà."

"E con Peter? Non possiamo lasciarlo solo."

"Lo porteremo con noi." Dice, semplicemente, prendendomi per mano, ancora più deciso a convincermi "Lucy, potremo davvero farcela."

"Lo pensi davvero?" Chiedo, osservandolo attenta, e lui subito annuisce, convinto.

"Penso che potrei fare qualunque cosa se ti avessi al fianco."

Sorrido, sentendo subito il viso andare a fuoco, e poi mi avvicino a lui, baciandolo mentre gli tengo il viso fra le mani.

Faccio sfiorare le nostre labbra, sentendo subito che Tristan cerca di ottenere di nuovo un contatto, che io gli concedo, sorridendo per la troppa felicità che sto provando.

Mi allontano, prendendogli poi la mano, mettendomela in tasca.

"Torniamo a casa."

Angolo

Domani penultimo capitolo, aiuto 😭😭

Comunque ho iniziato a scrivere il sequel e lo stile sarà un po' diverso visto il cambiamento di scenario, ma spero vi piaccia lo stesso❤️

I prossimi due capitoli sono fra i miei preferiti di questa storia, quindi spero ottengano il vostro sostegno :)

A presto,
Giulia

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora