05

2.6K 168 39
                                    

"Non posso credere che abbiate aspettato così tanto per chiamarmi."

Sbatto le palpebre, confusa dall'improvviso caos fuori dalla mia tenda, in cui subito riconosco la voce trafelata di Peter Shaine.

"Peter, eri nel bosco: abbiamo fatto del nostro meglio."

Questa è Sarah, e anche lei non sembra così tranquilla.

"Non mi interessa dove fossi, Sarah." Esclama, con ancora più convinzione "Anche se fossi stato in capo al mondo, tu avresti dovuto impedire che accadesse quello che accaduto."

"Peter." La voce di Tristan, sempre mite "Non è stata colpa di Sarah."

Uno sbuffo, e riesco ad immaginare Peter che alza gli occhi.

"Non fare il bravo alpha con me, Tristan, non sono uno dei tuoi beta."

La tenda si apre con forza, ma subito Peter si blocca quando nota che io sono già sveglia e che, quindi, ho sentito tutto.

"Shari," chiama, sorpreso, avvicinandosi "sei sveglia."

"Mi spiace." Ammetto, sinceramente "Non volevo darvi problemi."

Peter corruccia lo sguardo, e poi si siede al mio fianco, continuando ad osservarmi.

"Non ci stai dando dei problemi, Shari, è solo che siamo preoccupati per te."

"Quindi vi sto dando problemi." Puntualizzo, e, con questo, so di averlo colpito.

Si morde il labbro, e poi sospira, facendo una leggera smorfia "Non mi pento di averti portato via da quel posto, Shari, e vorrei che tu capisca che non sei un peso per nessuno, qui."

Lui è sereno, vuole davvero convincermi, ma io non riesco a non pensare che ciò che dice non sia vero: io sono sempre un peso per tutti.

"Sto bene." Concludo, non volendo più affrontare il discorso "Grazie."

Peter, ovviamente, non è convinto, ma cerca di nasconderlo dietro ad un sorriso.

"Andiamo a cena? Ti aiuto."

"In realtà, non ho molta fame."

Peter alza un sopracciglio, e, non appena lo vedo sorridere, capisco che non ho più scelta.

"Sharon Mitchell," inizia, prendendomi per mano e cominciando a tirarmi, così da farmi alzare dal letto "non fare storie, tanto sai che vincerò io."

Inevitabilmente, sorrido, continuando a brontolare mentre mi ritrovo fra le sue braccia, ormai in piedi.

Lui ride, accarezzandomi i capelli prima di fermarsi, guardandomi in volto con ancora le labbra strette fra i denti, cercando di contenersi.

Ricambio il suo sguardo, così limpido da lasciarmi quasi disorientata: penso che nemmeno lui si renda conto di quanto sia bello.

"Ti avevo promesso che non saresti restata sola." Dice, continuando a tenere un braccio intorno al mio fianco "Questa volta cercherò di fare meglio."

"Tu stai già facendo troppo, Peter." Gli faccio notare, mentre lui passa una mano sul mio viso, scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Però voglio fare di più."

Sorrido, distogliendo lo sguardo mentre sento le guance andare a fuoco, troppo imbarazzata.

"Forse dovremo andare." Cerco di dire, e lui, finalmente, si allontana da me.

"Ti faccio strada." Mi informa, e io lo seguo, ancora imbarazzata, mentre lui continua a guardarmi e ridacchiare.

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora