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Perché non possiamo essere liberi?

Liberi di vivere, di sbagliare, di conoscere il vero e il falso.

Mio padre mi ha sempre impedito di esserlo, troppo bloccato nella sua paura di perdermi, in un modo o nell'altro.

Lo so, lui lo fa per amore, ma anche l'amore può far male, se non trattato col giusto peso.

La sua gabbia è la paura di rimanere solo, di perdere ancora i suoi cari.

E anche mia madre non si sente libera per lo stesso motivo, e mi dispiace, perché io non ho fatto altro nella vita se non volerla conoscere e recuperare il nostro rapporto.

Ma lei aveva troppo paura, e questo, forse, l'ha bloccata.

Vorrei solo capire quale sia il motivo nascosto dietro i suoi occhi rossi.

Una mano scorre fra i miei capelli, e poi una leggera carezza sfiora la mia guancia.

"Piccola, è ora di svegliarti."

Sbuffo, e poi mi passo una mano sul viso, cercando di svegliarmi per quanto la mia voglia di rimane persa fra i miei sogni sia tanta.

"Addie? Addie, buongiorno."

Sbatto le palpebre, e subito poso lo sguardo su mio padre, seduto sul mio letto.

Sorride, e mi passa ancora le dita fra le ciocche castane, felice di vedermi.

"Come ti senti?"

"Bene." Dico, con voce roca, visto la lunga dormita "La spalla?"

"Curata, fasciata e in via di recupero." Ribatte lui, con gentilezza "Abbiamo usato le nostre cure: in poco tempo sarà cicatrizzata."

"Bene." Ripeto, mentre, con un po di difficoltà, mi rimetto seduta "Ci sono stati altri feriti?"

"Stanno tutti bene: per fortuna, siamo arrivati in tempo."

Annuisco, per poi sospirare, lasciando cadere la testa sulla spalla di mio padre, cercando un poco del suo affetto, che tanto mi è mancato.

"Mi dispiace, papà, per averti deluso." Dico, sinceramente dispiaciuta "So che avrei dovuto aspettarti ma, davvero, avevo bisogno di andare, di vederla. Non pensavo sarebbe successo tutto questo."

"Va bene, piccola, va bene lo stesso." Ribatte lui, accarezzandomi i capelli e poi baciandomi la guancia, amorevole "Nessuno si è fatto male e siamo di nuovo insieme."

Sospiro, affranta, e poi mi allontano da lui, trovando il suo sguardo chiaro "Papà, l'ho trovata."

Lui stringe le labbra, e poi sospira, prendendomi la mano "Doveva arrivare questo momento, giusto? Avrei solo voluto prepararti prima."

"Papà," lo chiamo, quasi esasperata, oltre che ferita "hai visto cosa le hanno fatto? Che razza di persona farebbe una cosa del genere?"

Ancora rivedo il suo viso, le sue ferite, e non riesco a crederci, soprattutto perché io ho sempre sognato di sentire la sua voce, ed ora ho ben chiaro che questo sarà solo un sogno irraggiungibile.

"Le hanno mozzato la lingua." Esclamo, sconvolta, e sento le lacrime spezzarmi il viso, mentre, davanti a me, mio padre, abbassa lo sguardo, incapace di guardarmi.

E lo capisco, ora, capisco perché non ha mai avuto la forza di dirmi tutto questo.

Sarebbe stato troppo per chiunque, e ora non riesco più ad avercela con mio padre per non avermene parlato prima.

"Addie, tu sai bene quanto io ti ami e quanto la tua presenza e il nostro rapporto sia importante per me, ma le cose sono molto più complicate di quello che pensi e ho sempre avuto paura a dirti la verità, perché sapevo che tutto questo ti avrebbe distrutto."

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora