12

1.8K 132 51
                                    

Passo con cura il pettine viola fra le ciocche ancora umide di mia madre, dello stesso castano delle mie.

Lei resta ferma, lasciando che io mi prenda cura di lei, mentre Tristan, senza nemmeno cambiarsi o lavarsi, è crollato non appena toccato il suo letto, addormentandosi come un bambino.

Stringe con il braccio il cuscino, quasi come se stesse cercando un abbraccio, e noto che ogni tanto mia madre gli lancia uno sguardo, quasi come se volesse assicurarsi che sia davvero qui, al suo fianco.

"Starà bene." Le dico, notando che sembra preoccupata "E' solo stanco."

Mia madre si volta verso di me, puntandomi contro i suoi grandi occhi scuri, muovendo velocemente le sue mani in gesti che non conosco.

"Io non capisco il linguaggio dei segni." La avverto, sinceramente dispiaciuta "Però, aspetta."

Mi alzo dal letto, iniziando a guardare nei vari e cassetti e armadi fino a quando trovo alcuni fogli usati e una matita, che le porgo "Possiamo iniziare così."

Lei sorride, prendendo i vari oggetti, mentre io mi siedo al suo fianco, osservandola scrivere.

E' mancina, proprio come me.

"Vi ho sognati ogni notte."

Sorrido, commossa da queste parole, così rassicuranti: lei non si è mai dimenticata di me, non ha mai perso le speranze, e ne sono davvero felice.

"Anche noi ti abbiamo pensato molto." Ammetto, sinceramente, anche per conto di Tristan.

"Mi spiace se hai sofferto." scrive, e noto che i suoi occhi si stanno rattristando "Ma Tristan non ha colpe: sono stata io a chiedergli di non dire nulla."

"Avevi paura che non ti accettassi?" Chiedo, colpita da questa sua strana richiesta.

Lei mi guarda con tristezza, e poi annuisce.

"Avevo paura che ti trovassero."

Lo capisco, lo capisco bene, e forse, se fossi stata in lei, anche io avrei fatto lo stesso.

"Adesso nessuno ci farà più male: siamo insieme, siamo unite e al sicuro." Dico, convinta, facendole un sorriso, che lei ricambia.

"Tristan ci proteggerà."

Sorrido, appena sconcertata da questa frase: fino a qualche giorno fa ero arrabbiata con Tristan per tutti i segreti che mi ha tenuto, ma lui, alla fine, ha salvato mia madre, l'ha portata qui, e mi ha protetto per tutto questo tempo.

Mi avrà ferito e mentito, certo, ma ha fatto anche tanto altro per me, e c'è da dire che questo vale molto più di tutto il resto.

Dovrei cercare di mettere da parte il mio ego, perché questo, noi tre insieme, è davvero bello.

"Sì, lui ci proteggerà."

Natalie sorride, e poi si avvicina a me, cingendomi le spalle e dandomi un bacio sulla fronte, facendo poi alcuni gesti.

Scuoto il viso, confusa "Non so cosa significa."

Lei sorride, gentile, e poi scrive ancora "Ti voglio bene."

Mi soffermo su quelle poche lettere per alcuni secondi, ancora incredula, pressoché senza parole, e poi sorrido, voltandomi verso di lei "Anche io ti voglio bene."

Natalie sembra brillare di luce propria tanto è felice, ed è davvero bellissima.

"Vado a prenderti qualcosa da mangiare, okay? Torno subito." Dico, gentile, e lei subito mi da un altro abbraccio e l'ennesimo bacio, allontanandosi poi da me, dandomi il permesso di andare.

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora