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Sono tutti immobili intorno a me, tutti con espressioni diverse ma con un unico desiderio: capire.

Vogliono scoprire ciò che dico di sapere, se magari è solo una farsa, e poi, una volta che Tristan ha annunciato che parlerò solo se otterrò qualcosa in cambio, tutti hanno iniziato a riflettere su cosa potrei mai chiedere.

Non è così difficile da capire, in realtà, e sono davvero convinta della mia scelta, anche se, ora che mi ritrovo a due metri da Peter, che mi guarda come se fosse sul punto di legarmi e portarmi via, non mi sento poi così spavalda.

Vorrei scomparire, magari inghiottita dal terreno, e scappare dall'ansia di questo momento.

Se solo fosse possibile.

"Allora?" Inizia Kian, che, come al solito, è quello più spiccio fra tutti "Siamo qui per guardarci e stare in silenzio? Pensavo che la ragazzina sapesse qualcosa."

"E' così." Mi difende Tristan, fermo al mio fianco, appoggiato al tavolo della mappa, mentre, davanti a noi, Peter, Kian e Sarah sono ancora sul filo del rasoio "Sharon ha solo bisogno del suo tempo per spiegarsi."

"Ma noi non abbiamo tempo da perdere dietro le sue bambinate." Ribatte, secco, venendo, però, bloccato da Peter, che lo fulmina con lo sguardo.

"Lasciala in pace, okay? Volevi sapere dove fosse Lucy, beh, ora potresti saperlo, quindi dovresti esserne grato."

Kian non ribatte, anche lui colpito dalla decisione delle parole del ragazzo davanti a lui, così giovane ma anche così arrabbiato.

C'è l'ha con me, forse con sé stesso, e penso che si sbagli solo su quest'ultimo fatto.

Si volta verso di me, puntandomi contro le sue iridi chiare, decise, e poi stringe le braccia al petto, in attesa.

Mi odia, so che è così, e non posso nemmeno biasimarlo: si sente preso in giro, perché non gli ho mai rivelato ciò che sapevo su Lucy, preferendo farlo con Tristan.

Un passo falso del genere è difficile da perdonare, lo capisco bene, ma, prima o poi, forse capirà che quello che sto per fare non c'entra affatto con lui, o i suoi sentimenti, ma solo con me stessa, e ciò che è meglio per me.

"Prima voglio che mi giuriate che mi darete ciò che voglio." Inizio, cercando di mantenermi calma.

Parlo con tutti, ma i miei occhi sono solo su Peter, che si sta sforzando di non cedere, proprio come me.

Siamo sempre così simili, come se fossimo sulla stessa lunghezza d'onda, e questa sarà una delle cose che più mi mancherà.

"Lo faremo." Accorda Tristan, tranquillo, cercando di spingermi a parlare.

Sembra funzionare.

"Io vi dirò ciò che so, ma voi dovrete aiutarmi a ricominciare." Cerco di spiegare, lentamente "Non voglio tornare da Ashton, ma non voglio nemmeno stare qui."

"Come?" La voce di Sarah è flebile, quasi come se stesse per mettersi a piangere, e vedo che vorrebbe avvicinarsi, magari per abbracciarmi "Ma, Shari, pensavo stessi bene qui."

"Lo pensavo anche io." Ribatto, ricambiando il suo sguardo "Ma è evidente a tutti che questo non è il mio posto, come nemmeno casa mia lo è."

Mi viene quasi da sorridere tanto è ironica la mia situazione, e subito scuoto il viso, esausta "Non sono una vera cacciatrice, ma lo sono abbastanza per non meritarmi un posto qui."

Sarah corruga la fronte, dispiaciuta da sentirmi dire queste cose, e, insolitamente, anche Kian si fa avanti.

"Senti, ragazzina, se è per ciò che ti ho fatto-"

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora