Osservo con attenzione le cinque impronte lineari che percorrono tutto il mio polso come una stretta di morte, di possessione.
Sono piena dei segni dell'amore di Ashton, del suo desiderio incondizionato di sentirmi sua.
Non ricordo nemmeno il momento in cui tutto è iniziato, forse subito dopo l'arrivo di lui e sua madre alla base, tre anni fa, quando io avevo quattordici anni e lui sedici.
E' diventata un'abitudine, per me, ed ora so che il vero problema non è quando lui si perde in questi suoi momenti, ma quando decide di sottrarvisi, perché vuol dire che dovrò subire qualcosa di ben peggiore.
Ancora ricordo quella volta che mi costrinse a dormire con lui, stringendomi a sé, quasi come se fossimo una coppia di sposini in vacanza: non mi ero mai resa conto di quante cose possano diventare intime, anche quando si ha ancora i vestiti addosso.
Alzo lo sguardo, sentendo la porta della tenda scostarsi, e il profilo di Ashton fa il suo ingresso, appena illuminato dal fuoco nel braciere, ormai quasi spento.
Non siamo tornati a casa, lui ha deciso di accamparci, così da far riposare i suoi uomini.
Forse non aveva semplicemente più voglia di aspettare per donarmi il suo amore, forse ha voglia di provare qualcosa di diverso.
Ormai non mi faccio più domande.
Accucciata sul suo, sul nostro, letto, lo osservo sfilarsi le diverse armi dalla sua tuta da assalto, posandole sul tavolo, sempre a portata di mano.
Un monito, per me.
Si sfila la cintura, e poi il corpetto rinforzato, rimanendo solo con la maglietta e i pantaloni neri e stretti, sempre da difesa.
Lascia a terra gli stivali, e poi si passa le mani fra i capelli mori, simili ai miei, sospirando.
Si volta verso di me, e io subito scosto lo sguardo, non sopportando questo momento, quello in cui tutto inizia.
Ashton si stende al mio fianco, e poi posa la sua mano sul mio ventre, scostando il tessuto della maglietta per poter percorrere con le sue dita un percorso da brividi sulla mia pelle pallida.
"Hai preso le gocce?" Chiede, e so che sta parlando della cura per fermare il sangue, vista la ferita sul mio braccio.
Lui non ama le cose sporche, anche se tutto in lui lo è, comprese le sue azioni.
Mi limito ad annuire, e poi lo sento sorridere, scorrendo con la mano dal mio ventre al mio viso, costringendomi a voltarmi, così da guardarlo in viso.
E' serio.
"Non sei stata brava questa sera, sorellina: stava per ucciderti."
Sarebbe stato meglio se lo avessi lasciato fare.
Sospira, e poi si alza, così da potermi sfilare i pantaloni dell'uniforme, e tutti gli altri strati di tessuto che non farebbero che rendergli più difficile il suo gioco.
Ormai non riesco più a sentirmi nuda sotto di lui, perché tanto sono coperta da tutti gli strati di disgusto e sporco che, in ogni momento, mi dona.
Non sono più vulnerabile, sono troppo consumata, troppo abituata.
Si sporge verso di me, affondando la sua mano nei miei capelli, facendo un piccolo sorriso.
"Io ti ho salvato la vita, Shari, io ti voglio bene." Sussurra, ad un passo dal mio viso "Lo sai, vero?"
Lo guardo, non sentendo assolutamente nulla, se non la solita stanchezza che ogni volta mi assale, quasi come se il mio corpo cercasse di farmi addormentare, anestetizzandomi dall'interno.
STAI LEGGENDO
Warm heart
Werewolf"Warm heart" è una trilogia, ma troverete qui tutte le tre diverse parti: • into you (conclusa) • ashes and blood (conclusa) • still into you (conclusa) In aggiunta, sempre qui, potete trovare due spin off: • the red mood (conclusa) • in my blood (...