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Il gran giorno è arrivato, la battaglia è alle porte e con lei tutto ciò che ne verrà.

Peter non voleva alzarsi dal letto, e non voleva che lo facessi nemmeno io, per quanto provassi a ribellarmi ai suoi abbracci e ai suoi baci.

Ed è così che siamo arrivati in ritardo all'incontro con Tristan che, in ogni caso, non sembra essersi accorto di niente, mentre ancora discute con Kian, Sarah e Hal del piano.

"E' molto semplice." Dice, scandendo a gran voce, deciso "Loro saranno le nostre talpe e Peter, la mattina prima della Luna di Sangue, tornerà da noi: James non si insospettirà, dato che ormai dovrebbe essere convinto della nostra fedeltà. Una volta spiegato il loro piano, Peter tornerà indietro, e sarà lui a darci il segnale per partire."

"Non sembra complicato." Commenta Kian, che ha seguito attentamente.

"Se funziona, dovrebbe andare tutto bene." Aggiunge Hal, anche lui convinto.

Sarah lo guarda male, e poi posa gli occhi su di me, venendomi vicino ed abbracciandomi "Continuo a pensare che non sia una buona idea."

Sorrido, felice di sentire così tanto affetto da parte sua "Starò attenta."

Sarah annuisce, allontanandosi e asciugandosi le lacrime prima di scappare fra le braccia di Hal, che la porta fuori dalla tenda, così da potersi sfogare.

Kian sembra volerli seguire, ma poi si ferma davanti a me, e la cosa non mi piace per niente, almeno all'apparenza.

"Continuo a pensare che tu non appartenga a questo posto, ragazzina." Dice, puntandomi addosso i suoi occhi scuri che, insolitamente, iniziano a rilassarsi "Però, nemmeno io l'ho mai fatto, quindi questo vorrebbe dire che siamo più simili di quanto avrei potuto pensare."

Accenna ad un sorriso, e poi mi porge la mano, tranquillo "Grazie, per l'aiuto, e scusa, per ciò che ti ho fatto: è solo che, insomma, Lucy.."

"Va bene." Ricambio la stretta, e il sorriso "Ti capisco, e vedrai che tornerà a casa."

Sorride, e poi scioglie la presa, uscendo dalla tenda, forse per nascondere l'accenno di emozione sul suo volto duro.

Rimaniamo solo io, Peter e Tristan, che sembra ancora perso nei suoi pensieri.

"Non è un addio, questo." Commenta, forse non capendo tutti questi saluti.

"Penso che sia un modo per sentirsi più leggeri, nel caso non andasse bene." Ribatto, e lui sembra capire, anche se non si smuove.

Mi avvicino al biondo, che ancora guarda la mappa, deciso.

"Ho già vissuto troppi addii per sopportarne di nuovi quando non è ancora arrivato il loro momento."

Sorrido, e poi sfioro appena la sua mano, cosa che attira la sua attenzione, ma non il suo sguardo.

"Grazie, Tristan, per tutto ciò che hai fatto per me." Dico, sinceramente "Sei stato il fratello di cui avevo bisogno."

Mi allontano da lui, tornando da Peter, che è restato insolitamente tranquillo, forse rassicurato dal fatto che io abbia sottolineato come il rapporto con Tristan sia di pura fratellanza.

"Andiamo?" Chiede, e io annuisco, stringendo la sua mano, pronta a partire.

"Shari, aspetta."

Mi volto, alzando lo sguardo su Tristan che, finalmente, si degna di guardarmi, e lo fa con la stessa tenerezza che gli ho visto rivolgere solo ad Adriana.

"Vedi di stare attenta, sul serio." Dice, preoccupato "E, se dovessi vederla, tu dille che, beh, insomma, noi la stiamo cercando."

Annuisco, sorridendogli, felice e quasi commossa.

Warm heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora