t h i r t e e n

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P E T E R

Lucy ha chiuso gli occhi quindici minuti fa e non si è più svegliata.

Non sanguina più, e non ne capisco il motivo.

Il suo corpo è freddo, ma respira ancora.

Tristan mi dice sempre di controllare che chi dorme stia ancora respirando, e io continuo a farlo con Lucy.

Non voglio che muoia.

Ginny sta tremando vicino a me, e anche io ho freddo, anche se non voglio dirlo.

Devo fare l'uomo ed essere coraggioso: devo essere come Tristan.

Eppure ho così tanta voglia di piangere.

"C'è qualcuno." Sussurra Ginny, spaventata.

Alzo lo sguardo, cercando di stare attento: potrebbero essere ancora i cacciatori.

"Dove vai?" Mi chiede la bionda, spaventata, ma io non la ascolto, cercando di vedere che cosa sta succedendo oltre il tronco dell'albero.

Mi sporgo giusto un poco, pronto a ritornare al sicuro nel caso ci fosse qualche pericolo, ma subito sorrido.

"Tristan!" Urlo, sentendo quasi il petto esplodermi per la gioia "Tristan, siamo qui!"

Osservo mio fratello correre verso di noi con alcuni dei suoi amici, e subito mi lancia uno sguardo, cercando di capire se sto bene, e poi posa gli occhi su Lucy, impallidendo.

"Mio Dio." Esclama, chinandosi davanti a lei, toccandole il viso "Cosa è successo?"

"Il cacciatore l'ha ferita." Dice Ginny, stretta fra le braccia di Harry, suo cugino.

Tristan osserva la ferita di Lucy, e vedo il suo viso farsi più triste, come se fosse arrabbiato.

"È superficiale." Dice, ma io non so cosa significa.

Prende dalla tasca una boccetta nera e poi apre la bocca a Lucy, costringendola a bere.

Lei tossisce forte, e poi riapre gli occhi: sembra spaventata.

"Peter?" Chiede, voltandosi verso di me, prendendomi per le spalle "Peter, state bene?"

Annuisco, e lei sospira, rilassandosi.

Lei si preoccupa sempre di tutti, tranne che si sé stessa.

Mi ricorda la mamma.

"La ferita si rimarginerà." Dice Tristan, rimettendosi in piedi.

Ora la sua faccia è strana, e così come quella di Lucy: sembra che non si vogliano guardare.

"Bene." Dice lei, e poi torna a guardarmi, sorridendomi.

"Andiamo a casa, Pete?"

"Si." Dico, semplicemente, e lei si rialza, tenendomi la mano.

Vorrei che Lucy restasse per sempre con me.

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