Urla.

907 30 0
                                    

ELY.
Scoppiai a ridere,"Daiiiii!Io Vigile del Fuoco!?Una di voi?Su via ragazzi,il vino vi ha dato alla testa",scoppiarono tutti a ridere,tranne Fede,lui fece un sorrisino,si vedeva che non mi stava credendo...

"Finalmente a casa",dissi non appena mi distesi sotto il piumone,"Menomale che siamo tornati presto",disse Fede sistemando la sveglia,giusto,domani sarebbe tornato a lavoro,"A che ora inizi?".
Chiesi avvicinandomi a lui,"Per le 10",disse abbracciandomi,"Andrai in quel bar?".
Lo guardai,"Si dai,vado ad informarmi,poi chi lo sa","Ti ci vedo a fare la cameriera",mi disse sorridendo,sbadigliando,ero distrutta,"Facciamo nanna?Che l'orso qua al mio fianco ha sonno",gli leccai la guancia,"Va bene Bubu",ci mettemmo a ridere e spense la luce,ci demmo un bacio,"Notte cucciola","Notte tesoro",mi addormentai fra le sue braccia.

Il mattino seguente cercai Fede nel letto,ecco mi ero svegliata tardi...Sbuffai e mi girai verso il lato vuoto del letto.
Dopo un'abbondante colazione andai a fare un giro.
Camminavo nella zona industriale,quando,"AIUTO!QUALCUNO MI AIUTI!".
Vidi un uomo che urlava uscendo da un cantiere,corsi da lui,"Che succede?".
"Il mio collega ha colpito un cavo dell'elettricità con il martello pneumatico",vidi l'uomo con le mani attaccate alla macchina e il suo giubbotto prendere fuoco,"Ho chiamato i soccorsi,ma non so quanto esisterà",disse, l'uomo stava urlando dal dolore,poteva morire d'infarto oppure per colpa delle ustioni...
FEDE.
Una volta arrivato in Caserma venni accolto da tutti e andai subito a cambiarmi,poter rimettere la divisa per me era una vera soddisfazione.
Passammo il tempo in sala comune quando

CAMIONE3.AMBULANZA 13.
UOMO COLPITO DA UNA SCARICA ELETTRICA IN UN CANTIERE.

Si lavorava!
Arrivati sul posto vedemmo una cosa,una ragazza saltò addosso all'uomo che lavora col martello pneumatico,lo gettò a terra,"STIA FERMA!".
Le urlò il nostro comandante,ma questa non li diede retta e iniziò a spegnere le fiamme che stavano avvolgendo il giubbotto dell'uomo,"O porca puttana!Ma quella è",disse Mattia,scossi la testa e corsi dalla ragazza,era inginocchiata accanto all'uomo,"Ha battito",ci comunicò,"ELY!".
Urlai incredulo,mi guardò ma poi spostò lo sguardo verso i paramedici,"Ha riportato ustioni di secondo grado,il battito è debole ma presente",si alzò per far spazio ai paramedici,"Grazie!".
Le dissero loro prima di andarsene con l'uomo sull'ambulanza,la afferrai per il braccio,"MA SEI IMPAZZITA!?".
Mi guardò male,"Ho salvato quell'uomo,non poteva aspettare","Lo sai perfettamente cos'hai rischiato!Non si tocca mai un uomo che viene a contatto con l'elettricità,potevi rischiare un infarto!".
La guardai negli occhi,il suo sguardo era freddo e serio,con uno strattone si liberò dalla mia presa,iniziarono tutti ad applaudire,"Grande!".
"Sei stata brava".
Guardai la mia squadra,si stavano congratulando con lei,mentre io che ero il suo fidanzato la stavo sgridando,non ero per niente contento del suo gesto,"Brunet",mi girai non appena sentii la voce del comandante,"Mi dica",rispose lei,"Hai rischiato.Ti voglio nel mio ufficio fra un'ora",lei annuii,aspettai che il comandante andasse via per dirle un'ultima cosa,"Facciamo i conti a casa",non mi rispose si limitò a guardarmi male.

La vidi entrare nell'ufficio del capo,i due restarono a parlare per quasi un'ora,nel frattempo mi fumai quattro sigarette di fila,"Avevamo un patto",era lei,stava parlando delle sigarette,"Dopo quello che ho visto oggi,potresti anche evitare di farmi la romanzina sul fumo",dissi ridacchiando,"Se lo dici tu",si sentiva la tensione tra di noi,eravamo entrambi testardi a volte.
"A casa mi dici quello che vi siete detti?".
Le chiesi,si fermò in mezzo al garage,"Vedremo.Buon turno",la vidi andar via,era una ragazza determinata, a volte agiva senza pensare e quando lo faceva riusciva a fare delle cose che se ti ci metti a pensare ti tiri indietro...
ELY.
Tornata a casa presi l'attrezzatura per arrampicare,dovevo andare in palestra a sfogarmi.
Non era possibile che dopo aver salvato una vita Fede mi trattasse in quel modo,era vero che avevo rischiato ma se non l'avessi fatto quell'uomo poteva lasciarci le penne.
Mi allenai per tre ore,prima di tornare a casa decisi di passare in ospedale,andai alla reception e chiesi di Albert,mio cugino, l'infermiera di turno mi disse di aspettarlo.
"Mi hanno detto quello che hanno fatto",mi accolse a braccia aperte e io mi ci fiondai,"Sei stata brava","Grazie Albert...Almeno tu",lo sentii ridere,"Il tuo amato ti ha sgridato,vero?".
Mi misi a ridere e mi staccai dal suo abbraccio,"Si,hai indovinato","Bhe,non ha tutti i torti.Ma sappiamo tutti che dai retta all'istinto",feci spallucce,"Sono fatta così",mi fece cenno di seguirlo,"Come sta?".
Chiesi mentre camminavano per i corridoi bianchi dell'ospedale,"Sta bene.Le ustioni andarono via nel giro di settimane.I suoi organi hanno rischiato di esplodere,ma sei intervenuta in tempo",sorrisi soddisfatta.
Ci fermammo in bar,parlammo di varie cose,"Fede si è ripreso dall'incidente?".
Azzannai un biscotto,"All'inizio era sempre stanco,per via delle medicine,ma col passare dei giorni stava meglio,ha iniziato oggi a lavorare", Albert mi versò del tea caldo,"Vedi di tenerlo sott'occhio, perché si è preso una bella botta",lo guardai confuso,"Che intendi dire?".
"Anche se sta bene, può avere delle fitte improvvise o mal di testa dal nulla.Se ha questi sintomi dovrebbe parlare col suo medico, dopotutto fa un lavoro stressante",guardai fuori dalla finestra....
FEDE.
Tornato a casa spalancai la porta,stavo morendo di fame,"EEEly!!".
Avevo fame!!
Volevo mangiare qualcosa o sarei svenuto da un momento all'altro,"Sono in cucina!".
Chiusi la porta dietro di me e corsi da lei,vidi che a tavola c'erano delle polpette,formaggio,carote,pane e due bicchieri di vino,mi leccai le labbra,spostai lo sguardo su di lei,era veramente carina col grembiule le sarei saltat-,scossi la testa,"Noi due abbiamo un discorso in sospeso!".
Dissi tornando serio,lei sbuffò,"Ho cucinato queste polpette per te.E poi si può sapere perché dobbiamo parlare?!?".
Strinsi i pugni,"SEI SERIA!?!".
Incrociò le braccia al petto,"Ti sei fissato!Smettila di fare la parte del padre preoccupato",presi il piatto con le polpette,una bottiglia di birra dal frigo e le posate,"Dove vai?".
Mi chiese,"Mangio in terrazza!".
Dissi salendo le scale e dirigendomi verso lo studio che aveva il balcone.

Quella divisa...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora