Il giorno seguente andai in ospedale a prendere Ely,la trovai seduta sul bordo del letto,"Ciao".
Si girò,notai il braccio tenuto su dalla tracolla perché le avevano fasciato la spalla,"Hey",ci scambiammo un bacio,"Come stai?".
Le chiesi sedendomi sul letto accanto a lei,"Non lo so",le presi la mano,quella stanza così bianca faceva da specchio alla luce che entrava dalla finestra,"Torniamo a casa,Malia ci aspetta là con mia mamma", sospirò,"Si,ma prima...",la guardai,"Vorrei che mi portassi in centrale,lo sai",le sorrisi.
ELY.
Okay ora mi aspettava il trasferimento.
La spalla mi dava fastidio e prima di andarmene il dottore mi prescrisse delle medicine per i dolori.
Saluti Fede che mi lasciò in centrale,vi entrai,i miei colleghi vennero tutti ad accogliermi all'ingresso,erano felici di vedermi e anche dispiaciuti,sapevamo tutti cosa mi aspettava...
Tobias venne ad abbracciarmi,cercando ovviamente di fare attenzione alla spalla,"Mi dispiace",disse sottovoce,gli accarezzai la schiena,"Mi dispiace più a me",risposi cercando di trattenere le lacrime.
Andai a sedermi sulla mia scrivania,la guardai e ripensai quante volte mi ero seduta qua,a queste volte avevo litigato col computer perché non funzionava,alle mappe tracciate,ai verbali compilati, alle tazze di the bevute qua e a tante altre cose...
I miei colleghi.
Le prime multe che avevo fatto.
Le volte in cui Fede veniva a prendermi a lavoro...
Avevo iniziato qua la mia carriera,il mio sogno e la mia crescita personale,indossando questa divisa insieme ad amici e colleghi che ora non sapevo quando avrei potuto rivedere,e tutto questo sarebbe stato rinchiuso in uno scatolone che sarebbe venuto con me ad Aosta.
FEDE.
Tornai a casa e trovai Ely seduta a tavola con una tazza in mano,"Dai vieni amore! Ti porto al lago! Prendiamo un po' di aria prima di passare a prendere la piccola!".
La presi per mano,"Sicuro? Sei appena tornato da lavoro",le diedi un bacio sulla fronte,"Monta in auto".
Durante il tragitto ripensai alle parole che volevo dirle,la sua mano sulla mia gamba,fra un po' sarebbe partita e io dovevo farlo.
Scendemmo di corsa dall'auto non appena ci slacciamo la cintura,"Fede ma che corri!?".
Mi chiese stringendomi la mano,stavo camminando a passo svelto,"Sto cercando il posto giusto",le risposi guardandomi intorno e la ritrovai,la panchina dove le chiesi di andare a vivere insieme,la portai là,mi guardò sorridendo,"La famosa panchina",disse ridendo e sistemandosi la fasciatura,"Quel giorno nevicava",dissi guardando davanti a me, l'acqua verde dov'erano riflesse le cime,"Uh dovevo andare a scalare quella cima,ricordi?".
Scoppiai a ridere,quando me lo disse eravamo appena usciti dal bar sul lago ubriachi e felici con i nostri amici,presi un bel respiro,e mi girai verso di lei.
"Ely...".
Mi sorrise dolcemente,i suoi occhi brillavano.
"Sono anni che stiamo insieme.
Abbiamo una bambina bellissima,che è il frutto del nostro amore.
Abbiamo vissuto momenti indimenticabili,sia belli che brutti.
E tu riesci sempre a regalarmi attimi che resteranno sempre chiuso nel mio cuore.
In fondo sei il mio vero amore.
All'inizio non ero convinto della nostra storia,per via della distanza,eppure tu,come sempre...",
le strappai una risata,"...mi hai insegnato a lottare per le cose che amiamo,sei la donna,la madre,la forestale,l'amica e l'alpinista...Che tutti vorrebbero al loro fianco,ma fortunatamente...".
Mi inginocchiai,con la scatolina in mano
"...sono io ad averti al mio fianco".
Aprì la scatolina mostrandole l'anello.
Si tappò la bocca con la mano incredula.
"Vuoi tu,Ely Brunet. Sopportarmi ancora e sposarmi?".
Le chiesi con la voce tremolante e il cuore in gola.
"Si! Ti voglio sposare Fede Erth".
Mi alzai e la strinsi a me facendola girare.
La Natura era testimone del nostre amore e del fatto che finalmente,le misi l'anello al dito il quale brillava,ma meno dei suoi occhi, perché il suo sguardo non aveva prezzo...
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Quella divisa...
RandomEssere la compagna di un pompiere può sembrare una cosa stupenda,il sogno di tante donne... Ma fidatevi che non è così. Quando lui va in turno o viene chiamato per un emergenza hai sempre il cuore a mille. Quando esce di casa e non torna a fine turn...