Finito di mangiare la torta e fnito di ridere a crepapelle come 3 scemi, ci alziamo e ci diamo la Buonanotte. Elia va dritto in camera sua e stessa cosa Samuel, invece io do una mano alla cameriera a pulire il tavolo e lavare i piatti. <<Grazie signorina, non doveva.>> Mi sorride grata per la mia azione continuando a stringermi la mano. <<Niente di che. Ho fatto quello che facevo ogni giorno nella mia vecchia casa.>> Sorrido tristemente abbracciando la cameriera. Esco dalla cucina e mi dirigo verso la camera da letto. Apro la porta e trovo Samuel che dorme come un ghiro. Sorrido alla vista di una scena così pucciosa. Ha la bocca dischiusa, i capelli davanti alla faccia e una mano sotto la guancia, in pratica è un bambino. Mi avvicino al letto, levo le ciabatte e mi distendo. Mi metto sotto le coperte e mi giro vero Samuel che è girato di schiena.
20 minuti dopo...
Mi giro e rigiro nel letto, ma non riesco a dormire. Sbuffo rumorosamente e incrocio le braccia al petto, mi metto a fissare il soffitto con gli occhi chiusi in due fessure, minacciando il mio cervello di far rilassare i miei muscoli altrimenti lo avrei ammazzato, ma a quanto pare non funziona. Sbuffo ancora una volta facendo anche un piccolo stridolino per la frustrazione. Samuel si volta verso di me con un piccolo sorriso. <<La smetti?>> La sua voce roca risuona nelle mie orecchie facendomi voltare verso di lui. Lo guardo in tutta la sua sonnolenza. <<Ma che vuoi tu? Torna a dormire.>> Mi volto dall'altro lato dandogli le spalle. Senza preavviso mi circonda un braccio intorno alla vita e mi tira a se. Mi rilasso al suo tocco dolce e deciso. Un tocco così dolce che dopo qualche minuto riesco ad addormentarmi.
~●~●~●~●~
Mi sveglio e mi giro verso la parte di Samuel, ma non lo trovo. Mi alzo dal letto stropicciandomi gli occhi. Prendo il cellulare e scendo le scale per andare a fare colazione. Al tavolo non c'è quasi nessuno, infatti le ragazze non ci sono, ma solo gli uomini, o almeno, una parte di loro. <<Buongiorno.>> Il mio tono sospettoso risuona nella sala, facendo alzare lo sguardo di tutti su di me. <<Sorellina puoi fare colazione in cucina? Qui è occupa...>> Elia non finisce di parlare che Samuel lo interrompe. <<Può restare.>> Il suo tono non sembra essere cattivo e nemmeno felice. È un tono neutro. Annuisco e vado a sedermi su una delle sedie libere, più lontana da loro possibile. Vedo che sulla tavola c'è un botto di roba da mangiare. Inizio a prendere le prime cose che vedo davanti a me, come: latte, biscotti e croissant. Alzo la testa per vedere cosa c'è più avanti e noto subito le frittelle con lo sciroppo d'acero e le fragoline. Mi lecco le labbra per l'acquolina e in un gesto meccanico mi alzo e prendo un altro piatto. Mi avvicino al lato di Samuel che nel frattempo sta discutendo in Spagnolo con gli altri Mafiosi. Mi sporgo in avanti per prendere le frittelle disturbando gli altri che subito smettono di parlare. <<Ma ti togli?>> Dice uno che io non conosco. <<Bello, ma chi te la da tutta sta confidenza? Se non ti stai zitto la frittella te la do un faccia!>> Mi levo dalla vista di tutti mi siedo al mio posto. Guardo Samuel negli occhi dall'altro capo della tavola. Il suo sguardo è puntato su quell'uomo, che in questo momento sta trucidando con lo sguardo. L'uomo in questione abbassa la testa in modo di scusa e poi ricomincia a parlare. Faccio un sorrisetto e poi incomincio ad ingozzarmi come se non ci fosse un domani. Inizio a mettere like a dei ragazzi superfighi su Instagram. Dopo un po' mi arriva una notifica. Uno dei ragazzi a cui ho messo like mi scrive in Direct. Inizio a messaggiare con lui, trovandolo anche un ragazzo carino nel sapersi esprimere. Tutti si alzano per andare via, ma io non do retta a nessuno. Senza che io me ne accorga mi si avvicina Samuel. <<Chi cazzo è sto Luke?!>> Mi chiede incazzato. Faccio un salto per lo spavento sussultando. <<Ma porca di quella pu-... ma che diamine ti prende?! Mi hai fatto venire un colpo!>> Lo guardo per un secondo e poi continuo a messaggiare. <<Chi-cazzo-è-QUESTO LUKE?!>> Dice ancora più incazzato di prima battendo anche una mano sul tavolo. Mi alzo dalla sedia e sto per andarmene, ma lui mi prende per il braccio mettendomi davanti a lui. <<Saranno fatti miei o no?>> Dico tranquillamente. <<NO>> Il suo tono duro e arrabbiato mi fa capire che questo è uno dei suoi tanti atti di gelosia.
"Ma perché è geloso? Non c'è motivo!" Mi svincolo dalla sua presa, ma lui stringe ancora di più. <<Così mi fai male.>> Faccio una smorfia di dolore, che subito gli fa allentare la presa. <<Luke è uno che ho conosciuto adesso su Instagram e per giunta è uno dolce e carino, non di certo uno come te che subito si incazza per motivi sconosciuti. Che cazzo ti ingelosisci a fare? Non hai alcun motivo per farlo!>> Mi libero dalla sua presa e me ne vado. Mi giro un'ultima volta sentendomi il suo sguardo bruciare sulla mia schiena. È fermo lì dove lo avevo lasciato, non si è mosso di un centimetro. Il suo sguardo indifferente e senza emozioni mi impediscono di sapere cosa si cela dietro a quegli occhi azzurri. Salgo le scale e mi chiudo in camera. Mi stendo sul letto a pensare a cos'è appena successo.
"Perché diamine si comporta così? Noi due non stiamo insieme. Noi non ci amiamo e credo proprio che non potremmo mai. Siamo così diversi e così distanti anche se siamo lontani centimetri. Io non posso amare una persona che uccide per lavoro. Non posso amare una persona che mi ha rapita. Non posso amare una persona che fa di tutto pur di non farmi andare via, anche se non c'è alcun motivo, ma posso amare una persona che mi ama alla follia, e Samuel...non è questa persona."
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Sei semplicemente mia
RandomElla Sanchez, una ragazza Italo-americana che ha da poco finito l'università per diventare una ginecologa e che ora lavora in uno studio tutto suo. Di colpo si troverà in mezzo al pericolo totale. Dalla sua solita monotonia, si ritroverà in una casa...