Entro in casa e trovo il passeggino di Elis vicino al divano. Stranita, metto Elis nel passeggino, pensando che probabilmente lo avrò spostato e non me ne sono accorta. Alzo le spalle indifferente e muovo il passeggino fino al salone. Accendo la TV e metto i cartoni animati ad Elis, che le piacciono tanto. Vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, ma subito mi paralizzo appena apro la porta. Samuel è appoggiato al lavello, con le braccia conserte, le gambe incrociate e il suo sguardo volto verso di me con sopra disegnato uno dei suoi soliti ghigni. <<Ciao...amore.>> Mi saluta, avvicinandosi a me. <<Che ci fai qui?>> Dico con sguardo perplesso ma allo stesso tempo duro. <<Nemmeno un ciao? Così mi ferisci.>> Mi attira a sé, appoggiando le sue grandi mani sui miei fianchi. <<Non so nemmeno come ti devo salutare.>> Dico, abbassando lo sguardo. <<Con un bacio?>> Mi suggerisce sorridendo. <<Infondo è più di una settimana che non ti fai vedere, non rispondi alle mie chiamate, ai miei messaggi. Diciamo che mi sono solo preoccupato a morte che ti stesse succedendo qualcosa, quindi un bacio sarebbe più che perfetto.>> Si sta per avvicinare a me, ma lo fermo. Mi stacco da lui e lo guardo dura. <<Secondo te, dopo quello che hai detto a Jason e Rosaly, io dovrei anche baciarti?!>> Dico dura e sputo tutto con rabbia. <<A cosa ti stai riferendo?>> Chiede confuso. <<"Samuel sei sicuro di volerlo fare?" "Non ne sono sicurissimo, ma se la voglio proteggere..." e poi il resto che mi sono anche rifiutata di sentire!>> Dico ancora più arrabbiata. Sospira ridendo. <<Che cazzo ridi!?>> Gli chiedo, stando sul punto di ammazzarlo con le mie mani. <<Se avessi sentito tutto sarebbe stato una rovina per me e una chiarezza per te...NON PER QUELLO CHE PENSI TU, attenzione, non dico quello.>> Sorride nervosamente. <<E cosa intendi allora?!>> Sempre più arrabbiata mi avvicino a lui. <<Non credevo di doverlo fare qui, avevo altri piani, però...>> Dice tra sé e sè. Di colpo si abbassa in ginocchio e prende dalla tasca una scatolina di Swarovski. <<Ella Sanchez, mi vuoi sposare?>> Con un sorriso stampato sulle labbra apre la scatolina, mostrando un anello di oro bianco con attorno tanti diamantini incastonati dentro, uno più grande al centro in alto e una pietra blu che va all'ingiù come se fosse una goccia d'acqua al contrario.
Rimango paralizzata, non sapendo cosa dire. Non riesco a muovermi e non riesco a dire una semplice sillaba. Samuel rimane lì, con il sorriso che lentamente svanisce. Si sta per rialzare, quando finalmente parlo. <<Sì, sì, sì, OVVIO che SÌ!>> Grido, abbassandomi alla sua altezza e stringerlo a me. Appena le mie braccia entrano in contatto col suo collo, mi stringe a sè con la paura di perdermi. Intanto le lacrime scorrono felici sul mio viso e la mia mente si libera dai pensieri brutti di tutti questi giorni. <<Mio Dio, per un attimo ho pensato dicessi di no.>> Dice lui, accarezzando la mia schiena. Ci alziamo da terra e ci guardiamo intensamente negli occhi. Senza alcun preavviso si getta sulle mie labbra, incastrandole con con le sue. <<Ti amo.>> Sussurra. <<Ti amo.>> Dico anch'io. Ci baciamo di nuovo, ma questa volta più intensamente. Diciamo che abbiamo recuperato i baci che non ci siamo dati in una settimana. Quando ci stacchiamo Samuel prende la scatolina, la riapre e prende l'anello per metterlo poi al mio anulare sinistro. <<È bellissimo.>> Dico, guardando ancora una volta l'anello, ammaliata dalla sua bellezza. <<Non più bello di te.>> Dice lui con gli occhi puntati su di me. Sorrido, intenta a placare quella tempesta che mi ha appena scatenato nello stomaco. Usciamo dalla cucina e raggiungiamo Elis che si è addormentata da sola. <<Samu, veramente avrei anche io una cosa da dirti, ma non adesso, te la dirò quando ritorneremo a casa.>> Dico, abbassando lo sguardo. <<Non nego che la voglia di sapere è troppa, però aspetterò.>> Dice, prendendomi per i fianchi e facendomi sedere affianco a lui sul divano. <<Tu veramente mi vuoi sposare?>> Gli chiedo sorridendo. <<Se non volevo non te lo chiedevo. Comunque, il discorso del proteggerti era inerente agli altri ragazzi. Se un giorno succederà qualcosa che ti porterà ad allontanarti da me, ma saremo già sposati e tu chiederai il divorzio, non te lo darò mai, quindi pensaci.>> Dice serio. <<Cioè, se un giorno tu dovessi fare il coglione con qualcuna o io mi innamorassi di un'altra persona, tu non acconsentiresti al divorzio?! E io dovrei essere legata a te per sempre nonostante tu facessi qualcosa di sbagliato?!>> Lo guardo con un sopracciglio alzato. <<Perciò ho detto "Pensaci", io ti ho avvisata. Se ti vuoi sposare con me, starai con me.>> Alza le spalle, mettendosi a guardare la TV. <<Sai cosa?>> Gli chiedo, attirando la sua attenzione. <<Non mi interessa, perché ti amo e in mille casi ti ho promesso di starti accanto.>> Gli sorrido, avvicinandolo a me e dargli un bacio sulla guancia. Mi sto per alzare ma lui mi attira a sè, facendomi cadere sulle sue gambe e mostrando le sue labbra come una papera con qualche problema. Rido, ma poi gli do ciò che vuole. Gli do un bacio a stampo lungo per poi alzarmi e sbadigliando. Bussano alla porta, così vado ad aprire. Davanti a me si presenta la signora Laura, che appena intravede Samuel si precipita ad entrare. <<E questo giovine chi è?>> Mi chiede confusa, ma poi mi guarda e capisce. <<Laura, lui è Samuel e pochi minuti fa mi ha chiesto di sposarlo.>> Dico tranquillamente. Appena si rende conto di ciò che ho detto si precipita da me e prende la mia mano sinistra tra le sue mani. <<Oh mio Dio tesoro mio, sono così orgogliosa di te!>> Mi abbraccia calorosamente, dandomi un bacio sulla guancia. <<Piacere, signora.>> Samuel gli porge la mano, ma lei non se ne fa niente, abbracciando anche lui calorosamente. <<Non sai quanto sei fortunato ad avere una ragazza così premurosa al tuo fianco. Abbi cura di lei, perchè io non potrò più.>> Sorride, appoggiando una mano sulla spalla di Samuel, anche se per la sua altezza è come se stesse cercando di prendere qualcosa da uno scaffale in alto. <<Non si preoccupi, con me è al sicuro.>> Samuel alza lo sguardo verso di me facendomi un dolce sorriso. <<Va bene, ero venuta solo per dirti grazie Ella. Non sai che bellissima sorpresa mi hai fatto. Non ti chiedo come hai scoperto dov'erano e chi erano, mi basta sapere che ora sono qui, vicino a me.>> Ancora una volta mi abbraccia, ci saluta e se ne va. <<Wow, quella vecchietta è così...>> Samuel no sa come finire la frase. <<Adorabile...?>> Do un suggerimento e lui annuisce. <<Però.>> Mi attira a lui, mettendo le mani sui miei fianchi. <<Tu lo sarai sempre di più.>> Sussurra sulle mie labbra prima di baciarmi con passione. <<Sei bellissima.>> Sussurra tra i baci. Sorrido sulle sue labbra, continuando poi a baciarlo costantemente.
"La mia vita ha qualche intoppo, ma è perfetta così."
RAGAZZE! Ho avuto un'idea che probabilmente non piacerà a nessuno, come le domande ai personaggi, ma vabbè. Volevo fare una cosa carina come: io faccio alcune domandine, a cui risponderò anche io. Così, tanti per.
SO GIÀ CHE NESSUNO RISPONDERÀ PERCHÈ QUANDO FACCIO IO LE COSE NON MI RIESCONO MAI! Però ci provo.
Domanda:
Che lavoro/scuola fate?
Risposta:
Faccio il primo superiore del liceo delle scienze umane.
STAI LEGGENDO
Sei semplicemente mia
RandomElla Sanchez, una ragazza Italo-americana che ha da poco finito l'università per diventare una ginecologa e che ora lavora in uno studio tutto suo. Di colpo si troverà in mezzo al pericolo totale. Dalla sua solita monotonia, si ritroverà in una casa...