Capitolo 77

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Mi avvicino alla sedia di Samuel, mentre lui si è messo dopo poco a scrivere qualcosa al computer. <<Cosa scrivi?>> Gli chiedo, mettendo una mano sulla sua spalla. <<Faccio ancora credere a quell'idiota che non sto lavorando e che sono debole. Le faremo il culo a strisce.>> Dice, mentre preme il tasto invio della tastiera. <<Altroché, la ammazziamo, anzi la facciamo esplodere, te lo giuro.>> Dico, allacciano le braccia al suo collo da dietro e appoggiando il mento sulla sua testa. <<Io e te abbiamo qualcosa in sospeso.>> Sentenzia e si gira con la sedia nella mia direzione, dandomi il tempo di staccarmi da lui. Mette le manu sulle mie gambe mentre cerca di avvicinarmi a lui ma io lo fermo e mi allontano. <<A a, non ci pensare proprio. Dopo il discorso che facesti con mio fratello non credo proprio.>> Incrocio le braccia al petto, negando con la testa. <<Che discorso?>> Chiede confuso, alzando le mani in cerca di risposte. <<Ti ricorda qualcosa la parola "Bolide"?>> Gli chiedo io e lui fa una risatina colpevole. <<Quindi eri sveglia. Ecco perché avevi quel visino imbronciato, tu stavi arrabbiando.>> Si alza dalla sedia e si avvicina a me. Metto una mano sul suo petto per fermarlo ma lui la prende e la bacia. La sua mossa mi destabilizza un attimo ma subito mi ricompongo. <<Già e non solo con te perché hai praticamente detto a mio fratello che sono brava a letto, ma anche con Elia che te lo ha chiesto. Non la passerà liscia nemmeno lui.>> Dico tirando la mano indietro. <<Io vado a salutare tutti gli altri, se vuoi venire, vieni, altrimenti rimani qui.>> Faccio per andarmene, ma Samuel mi abbraccia da dietro, incatenandomi al suo petto. <<Posso sapere quanto mi costerà questa mossa falsa?>> Mi chiede sensualmente all'orecchio, facendomi quasi tremare le gambe. <<Tre settimane senza niente. Zero, nulla. Fai da te se ci tieni.>> Dico. Cerco di andarmene ma lui mi tiene ancora stretta a lui. <<Mmmh...così tanto? Mi fai stare in astinenza, amore.>> Dice con voce più calda e sensuale. Struscia il suo naso sul mio collo e di tanto in tanto lo bacia.

"Eh no, amore mio, non funziona così. Se io dico no è no, punto." Mi giro verso Samuel e lo guardo dritto negli occhi. <<Ho detto che se vuoi fai da te, ma per tre settimane non contare su di me. Ciaooo!>> Fuggo fuori dallo studio e velocemente mi incammino verso le scale. <<Ella Sanchez!>> Sento Samuel richiamarmi, ma non mi giro. <<Da quando per un semplice discorso fondato sul sesso ti infastidisce così tanto da voler farmi rimanere così?>> Mi chiede, stando vicino allo stipite della porta del suo ufficio. Mi giro verso di lui appoggiando la mano sul corrimano. <<Da quando vicino alla parola sesso c'è anche il mio nome.>> Scendo le scale e mi dirigo verso la cucina. Entro e trovo la cuoca che sta cucinando. <<Toc toc, si può?>> Chiedo prima di entrare. Appena la cuoca Lucia si gira verso la porta mi corre in contro. <<Ah tesoro, questi due giorni senza te in giro hanno reso questa casa davvero un mortorio. Il tuo ragazzo non faceva altro che stare sul divano, chiedere di te e fare in modo che tuo fratello ti convincesse a tornare. Incredibile!>> Fa una risata ed io la seguo a ruota con una leggera risatina. <<Non farmaci pensare. Tutti mi mettevano fretta ed io non sapevo come fare a velocizzarmi ancora di più. Pensa che anche Giulio ha dubitato di me, dicendo che io mi stavo andando a fare una vacanza sull'isola.>> Dico, alzando gli occhi al cielo. <<Ma pensa te.>> Sospira Lucia. <<Va bene, allora io vado a salutare gli altri.>> Dico e lei annuisce regalandomi un sorriso. Cammino per il corridoio quando un Hulk in miniatura mi viene addosso. <<Hey, tempestina! Che bello rivederti!>> Cameron mi stringe tra le sue braccia mentre gira su se stesso. Rido, stringendomi di più a lui. <<Cameron, giù le mani dalla mia ragazza!>> Dice tempestoso Samuel. <<Oh andiamo Samuel, non te la rubo mica, ho già la mia donna.>> Si difende lui sospirando. <<Sì, ma non la devi toccare così...tanto.>> Dice, mentre si avvicina a noi attraversando tutto il corridoio. <<Come se poi io e Cameron non fossimo amici intimi. Io dicevo tutto a Cameron quando andavo in quel bar dopo il lavoro e, prima di aprire lo studio, anche dopo l'università. Gli ho raccontato della mia famiglia, di Melissa e tutto il resto della mia vita. Sa tutto di me e mi ha aiutato nei miei momenti bui, quindi per me è come un secondo fratello. Non c'è alcun bisogno che tu sia geloso, Samuel.>> Gli comunico con tono ovvio. Samuel è di fronte a noi mentre trucida con lo sguardo Cameron. <<Amico non mi guardare così, fai paura.>> Cerca di calmarlo Cameron. <<Samuel, basta adesso.>> Dico, appoggiando una mano sul suo braccio. <<Va bene, ma Cameron...non ti avvicinare più così a lei.>> Lo minaccia lui, ma io sbuffo. <<Sì sì, Cameron, non ti avvicinare più a me. Muoviti.>> Dico, tirando il braccio Samuel salutando Cameron. <<Devi fare il geloso anche con il mio migliore amico? Che poi...da dove sei sbucato?>> Dico stizzita. <<Dal corridoio, mi sembra ovvio.>> Mi risponde, non guardandomi neanche. <<Dov'è Veronica?>> Gli chiedo ancora. <<È fuori a fare le sue compere e ha detto esplicitamente che nessuno doveva andare con lei, tranne Sammy e Rosaly. Boh, chi la capisce è bravo.>> Sopsira mentre scende le scale per andare verso il soggiorno. <<È andata a farsi i fatti suoi con le sue migliori amiche in pratica. Fa bene, ha bisogno di aria pulita.>> Dico, camminando dietro di lui. <<Sarà.>> Alza le spalle indifferente. Con l'eleganza di un bisonte si siede sul divano e accende la TV. Mi siedo anche io, ma distante da lui, proprio alla fine del divano, mentre lui sta in mezzo. <<Perché ti allontani?>> Mi chiede. <<Non mi sto allontanando, sto più comoda appoggiata al bracciolo.>> Spiego tranquillamente e in parte è vero. <<Perché ti allontani?>> Mi ripete ancora, ma io alzo gli occhi al cielo e non rispondo. <<Sta così? Va bene.>> Dice, allontanandosi anche lui verso l'estremità dell'altro bracciolo. Fa un po' di zapping, fino ad arrivare alla trasmissione di uno show televisivo "Corretto o scorretto" o almeno questa è la traduzione in italiano. Più volte mi giro a guardare Samuel che sta facendo e ogni volta lo trovo con gli occhi puntati sul televisore.

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