Capitolo 21

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Saliamo sull'aereo, mettendoci ai nostri posti. Fortunatamente Tony non è seduto vicino a me, ma c'è una ragazza abbastanza minuta, ma dallo sguardo dolce. Non potrà avere più di venti o ventidue anni. So che dire che stare seduta lontana da Tony è un po' cattivo, però diamine, ho bisogno di respirare. <<Scusami, ma devo.>> Mi dice la ragazza, mentre io la osservo accigliata, non sapendo cosa significhino le sue parole. <<Sono agitata, devo raccontare la storia della mia vita. Sono Rosaly Torres e ho 20 anni. Sono nata in Brasile, ma sono stata lasciata dai miei genitori e adottata da un'altra, solo che loro mi venivano a trovare ogni volta, me e mio fratello gemello Jason. Sono cresciuta con la mia famiglia adottiva, ma poi me ne sono andata con mio fratello dai miei genitori naturali, avendo trovato un mantenimento economico davvero stabile. Ora sono alla ricerca di un altro mio fratello, insieme a Jason, visto che i miei genitori avevano un altro figlio, il primogenito che hanno tenuto, ma non sanno che fine abbia fatto da un botto di tempo ormai. Sono una ragazza davvero timida, anche se non sembra. Sono dolce con tutti, ma se mi fanno arrabbiare sono guai. Parlo con gli sconosciuti della storia della mia vita perché mi aiuta a calmare. Who! Ora posso stare tranquilla.>> Sospira e mi sorride. Senza volerlo ricambio il gesto e poi inizio a raccontare anche io. <<Sono Ella Sanchez e sono nata in Italia, ma sono figlia di un americano e un'italiana. Ho avuto un passato molto turbolento. Mio fratello si rifugiava nella droga per divertimento, ma poi divenne una cosa seria. Per colpa dei suoi nemici, un gruppo di persone vennero ad ammazzare i miei zii credendo fossero i miei genitori, ma magari fossero stati loro al posto di quei miei zii. Un giorno questi miei fantomatici genitori mi cacciarono di casa al mio 17esimo compleanno. Da lì ho imparato ad essere forte e a cavarmela da sola. Facevo molti lavori, ho pagato le tasse della scuola e l'affitto ogni mese. Un giorno sono stata rapita dal mafioso più forte al mondo, con cui ho instaurato un rapporto e ho scoperto che mio fratello, la mia migliore amica e il mio migliore amico, lavorano per lui. Un giorno sono scappata, qualche giorno fa, e ora mi stanno cercando ed io sto scappando, ma sai qual è la cosa strana? È che in un certo senso...tutto quello...mi piaceva.>> Guardo attraverso il finestrino, notando quanto sia bello lì fuori. Quanto sia bello stare sopra le nuvole e non pensare a niente, come se ci fossi solo tu, il cielo e le nuvole, che riescono a cullarti in una pace assoluta. È strano come effetto, ma a me piace guardare fuori, la natura e ciò che mi circonda, anche se a volte è una delle cose più brutte, ma nonostante tutto...ci sarà sempre qualcosa che non andrà mai a genio a qualcuno. <<Hai passato tutto questo?>> Apre gli occhi come due fari, senza battere le palpebre. <<Ci sono persone che hanno sopportato di peggio. Ci sono ragazze che sono state molestate da bambine, altre picchiate, altre abbandonate perché volevano dei maschi e niente femmine. Ci sono ragazzi che non vengono accettati per quello che sono, che vengono maltrattati dalla mattina alla sera per dare sfogo alle loro ire, ragazzi che devono occuparsi loro di mantenere la madre e il padre. Mi sono accorta di tutto questo solo quando l'ho visto con i miei occhi. È brutto dover abitare in strade non del tutto sicure, anzi, costantemente piene di pericoli. Ho sentito mille storie che provenivano da altre case attraverso spifferi di finestre e non. A volte le urla che si potevano ascoltare tranquillamente dalla mattina alla sera, si potevano sentire anche con le finestre blindate sia dentro che fuori. È brutto sapere tutto quello che succede nelle case degli altri, specialmente se sai che la tua non è una delle vite più belle e quindi ti dispiace ancora di più sapere che ci sono persone che sopportano di peggio. Quindi non guardarmi con quegli occhi, perché quello che ho passato io...per altre persone non è niente.>> Annuisce e poi sta zitta.

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Arriviamo a destinazione giusto in tempo. La ragazza ha voluto per forza scambiare i nostri numeri perché, a suo parere, sono simpatica. Dopo due ore ha già incominciato a contattarmi, mentre io ero distesa come una balena sul letto della mia camera, che è divisa da quella di Tony. Ora invece cammino avanti e indietro, rimurginando a come sfuggire alle guardie di Samuel i caso che io li incontri. Si, sono piena d'ansia, ma meglio preoccuparsi che non.

Sei semplicemente miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora