CAPITOLO 19

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MADDIE

Dopo aver mangiato e sistemato la cucina, io ed Ethan ci accomodiamo sul divano alla ricerca di un film da guardare ma quando capisce, forse dalla mia espressione, che non ne ho voglia, finge di essere stanco e se ne va. Il giorno dopo non incontro Cole all'entrata e nemmeno nei corridoi e fino all'ora di pranzo tutto scorre regolare.

"Forse dovremmo iniziare ad andare a qualche festa, siamo già a metà anno e la nostra vita sociale è deprimente!" commenta Jason.

"Beh, forse hai ragione, non è una cattiva idea" lo sostengo.

Juliet non sembra molto convinta: non ama molto questo genere di cose ma penso che se ci mettiamo di impegno, riusciremo a convincerla.

"Non lo so..." dice infatti.

"Juliet Collins! Non fare la guasta feste. Ho sentito che venerdì ce ne sarà una nel locale di fianco al Lenny's! Cosa ne dite?" continua Jason.

"Io ci sto" lo appoggio ancora.

"E va bene" cede J., non credevo che sarebbe stato così facile.

Facciamo il nostro ingresso in sala mensa prendendo posto a quello che ormai è diventato il nostro tavolo. Juliet ci racconta che le è stato assegnato un compito con quelli del secondo anno ed è capitata proprio in gruppo con Cameron: uno dei gemelli e amici di Cole. All'inizio non ne sembrava molto entusiasta, sappiamo tutti la fama che hanno in questa scuola. Invece J. dice che se lo conosci meglio non è così male: è un tipo simpatico e la fa spesso ridere.

Mi sento ancora un po' in colpa per quello che è successo ieri sera con Cole, non so come mi comporterò quando lo rivedrò e solo l'idea mi fa aumentare il cuore di qualche battito. So che non voleva che invitassi Ethan a mangiare con noi e forse è proprio per questo che gli ho chiesto di entrare.

Come se ne sentissi il richiamo alzo gli occhi verso il loro tavolo e quello che vedo mi colpisce nel petto come una lama, non dovrebbe farmi così male, però lo fa. Cole ed Emily si stanno baciando e non sembrano nemmeno preoccupati di nasconderlo dal momento che sono seduti proprio dove tutti li possono vedere. Sposto lo sguardo di fianco a loro e noto che Grayson mi sta osservando con una strana espressione divertita: cosa diavolo vuole anche lui?

Riporto l'attenzione sui miei amici e per tutto il tempo che trascorriamo in quella sala, non alzo più lo sguardo su di loro. Non si meritano niente, Cole Evans è soltanto uno stronzo ed ho fatto bene a non fidarmi di lui: il tempo alla fine mi ha dato ragione.

"Stai bene Mad?" mi domanda J. studiandomi con attenzione.

"Certo! Benissimo" mento.

"Mia madre vorrebbe invitarvi a cena questa sera, cosa ne dite?" continua lei cambiando discorso, e la ringrazio per questo: ho bisogno di pensare ad altro.

Adoro Kathrine, è la mamma che tutti vorrebbero avere: è sempre dolce e cordiale con tutti e l'amore per i suoi figli e suo marito si percepisce anche solo guardandola. Juliet è davvero fortunata ad avere una famiglia come la sua, non so cosa darei per avere lo stesso.

Quando torno nel mio appartamento mi butto subito sotto il getto caldo della doccia dove rimango per almeno venti minuti. Devo fare chiarezza nella mia testa, smettere di pensare a quel maledetto bacio e andare avanti con la mia solita vita. Non ho bisogno di nessuno, neanche di Cole e se crede di poter giocare con i miei sentimenti in questo modo si sbaglia di grosso. Ieri mi ha baciato proprio qui, nel mio appartamento e chissà cosa sarebbe successo se Ethan non avesse bussato alla porta. Mi avrebbe usata e poi respinta, perché è così che fanno quelli come lui: non gli interessa di nessuno se non di se stessi. Il solo pensiero mi fa tremare di rabbia.

Lo odio. Al diavolo Cole Evans.

Dopo essermi asciugata i lunghi capelli ed averli spazzolati con cura, mi infilo un paio di jeans ed un maglioncino nero poi esco di casa. Decido di andare a comprare una bottiglia di vino per l'occasione: dopo tutte le volte che mi hanno già ospitato a casa loro mi sembra il minimo che io possa fare.

"Ciao tesoro! Come stai? Sei bellissima!" Esclama Kathrine facendomi spazio per entrare.

"Madeline Cooper" mi saluta Ben non appena mi nota.

"Benjamin Collins" continuo io in tono fintamente cordiale.

"Come stanno andando le lezioni pasticcina?" continua ancora prendendosi gioco di me, tra noi è stato così fin dall'inizio. Passo più tempo qui dentro che in casa mia ed ormai la confidenza che si è creata mi scalda il cuore: è bello sentirsi parte di una famiglia come la loro.

"Bene, prendo voti alti e lodi dai professori. Praticamente sono la migliore" commento facendolo ridere.

"Mad!" mi saluta Juliet entrando nella stanza. "Vieni, devi vedere una cosa" mi dice trascinandomi al piano di sopra per poi richiudersi la porta di camera sua alle spalle.

"Cosa succede?" domando curiosa.

"Okay, promettimi di mantenere la calma però, va bene?"

"Mi stai spaventando" dico.

Juliet mi mostra il suo telefono e nel leggere l'ennesimo messaggio minatorio mi escono i fumi dalle orecchie. Andava bene fino a quando lo facevano con me, ma coinvolgere anche lei? A quale scopo?

Digito furiosamente qualcosa nel mio cellulare e dopo averlo riletto attentamente, premo invio.

- Victoria, questa storia è andata avanti fin troppo. Se hai qualcosa da dirmi, ti ascolto.

La risposta non tarda ad arrivare.

- Cosa diavolo vuoi?
Non ci casco.

- Lasciaci in pace o te ne farò pentire.

La conversazione termina qui e nessuna delle due sembra avere nient'altro da aggiungere: spero solo che il messaggio sia stato recepito, in tutti i sensi.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora