CAPITOLO 56

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MADDIE

Il giorno successivo quando suona la sveglia faccio fatica ad aprire gli occhi: mi sento ancora molto stanca, soprattutto fisicamente. E' come se mi fosse passato sopra qualcosa di pesante, non so bene come spiegarlo ma di certo l'ultima cosa che vorrei fare ora è alzarmi dal letto.

Quando il suono del mio cellulare inizia ad essere fastidioso, allungo una mano tentando di farlo smettere il prima possibile ed infine controllo le notifiche con un occhio chiuso e l'altro aperto.

- Colazione da Lenny's prima delle lezioni?
Dice il messaggio di Juliet.

- Ci vediamo tra un'ora.
Confermo accettando il suo invito. Mi alzo controvoglia e vado in bagno a farmi una doccia, devo sbrigarmi: solo asciugare i capelli mi porta via un sacco di tempo.

Mentre il getto caldo dell'acqua mi colpisce sul viso non riesco a fare a meno di ripensare al messaggio di Peter. Mi domando cosa voglia dopo tutto questo tempo, dopo come la madre si sia comportata con me al funerale di Susan e soprattutto dopo come lui stesso ha agito nei miei confronti quella notte. Per quale diavolo di motivo le sue azioni non hanno subito conseguenze? Perché non è stato trattato come tutti gli altri ragazzi presenti alla festa? Potrei continuare a farmi le stesse domande per ore ma poi arriverei tardi per la colazione: nella vita ci sono delle priorità e, come ho già detto, il cibo è una di quelle.

Non appena esco dalla doccia una miriade di brividi si fanno strada lungo tutto il mio corpo... quando è diventato così freddo qui dentro? Mi asciugo velocemente ed infine accendo il phon che prima di tutto utilizzo per scaldarmi. Dopo venti minuti torno in camera ed aprendo l'armadio osservo i miei vestiti, indecisa su cosa indossare. Di solito mi vesto in base all'umore del giorno, i miei nonni sostengono che sono un po' strana per questo e chi sono io per dargli torto? In fin dei conti sono d'accordo con loro.

Opto per un paio di jeans verde militare a vita bassa con delle tasche più o meno grandi su entrambe le gambe, una maglietta bianca a maniche corte ed infine le Nike dello stesso colore di quest'ultima. Torno di nuovo in bagno, prendo la spazzola azzurra sul mobile e mi pettino i capelli con cura come sono abituata a fare. Una, due, cinque, dieci volte fino a quando questo non ha il potere di calmare i miei muscoli che non mi ero nemmeno accorta essere così tesi. Prima di uscire prendo il cappello a visiera della stessa marca e dello stesso colore delle scarpe e quando mi convinco di essere pronta ad affrontare questa nuova giornata, mi avvio da Lenny's.

"Sei bellissima oggi fiorellino" Jason e i suoi complimenti.

"Grazie e tu quell'espressione?" domando a mia volta osservando Juliet. Lei alza le spalle ed il suo sorriso si allarga.

"Grayson ha passato la notte da lei" mi confida Jason.

"Oh-oh... adesso è tutto chiaro" dico prendendomi gioco di lei.

"Piantatela subito" risponde a tono la mia amica fingendosi offesa ma con un sorriso sulle labbra che non lascia dubbi sul suo reale stato d'animo.

Diamo un'occhiata a tutte le prelibatezze dietro la vetrina del bancone e nel giro di pochi secondi ho già deciso cosa prendere.

"Buongiorno, per me un bagel con marmellata e burro d'arachidi, un latte macchiato ed un croissant alla crema." concludo.

I miei amici mi guardano con gli occhi sgranati ed io alzo le spalle voltandomi di nuovo verso il signore che in questo momento ha appena teso la sua mano in attesa dei soldi. Gli allungo quindici dollari lasciandogli il resto: oggi mi sento generosa e quando anche i miei amici prendono posto al tavolino che ho scelto per noi, le loro espressioni ancora stupite mi fanno sorridere.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora