CAPITOLO 53

9.1K 254 20
                                    

COLE

E' passata una settimana da quando Maddie ha raccontato tutto alla polizia ed il fatto che ancora non abbiamo avuto notizie su come si sia svolta la situazione mi rende a dir poco perplesso. Non dovrebbero avere già arrestato qualcuno? Insomma, sicuramente avranno fatto le loro considerazioni, interrogato chi di dovere e nonostante questo... nulla.

Sono preoccupato per Maddie, in questi giorni mangia poco e la notte la sento rigirarsi in continuazione nel letto. So che non è tranquilla e immagino che questo non cambierà fino a quando tutto questo casino non si risolve.

Io una mia teoria me la sono fatta, la mia ragazza però è così testarda che non la vuole nemmeno sentire: dice che non è nostro compito fare supposizioni, scopriremo il colpevole quando la polizia lo avrà trovato. All'inizio questo suo atteggiamento mi faceva arrabbiare. Poi ho capito. E' spaventata, non tanto per come andrà a finire, Maddie ha paura di scoprire la verità sulla morte di Roger. E' terrorizzata da questo e se devo essere onesto, penso che un'ipotesi su come siano andate davvero le cose se la sia fatta anche lei.

La capisco, non posso immaginare quale peso sia stato per lei doversi tenere tutto dentro. Cerco comunque di fare del mio meglio per distrarla e magari farla sorridere: delle volte ci riesco, altre è semplicemente più difficile. Ripenso a sua madre... come può una persona essere così egoista? Insomma, lei era l'unica che le era rimasta a parte i suoi nonni, la morte del padre l'ha già segnata abbastanza e adesso questo. Come ha potuto? Come si fa ad abbandonare una figlia in questo modo? Eppure l'ultima volta che Maddie era andata a trovarla mi aveva detto che le era sembrata stare meglio, era felice ed era stata persino gentile con lei. Cosa è cambiato così velocemente? So che Susan era malata, probabilmente assumeva dei farmaci che non sempre le permettevano di essere lucida ma... arrivare a questo, mi sembra davvero assurdo e innaturale.

"Sto uscendo" annuncia la mia ragazza facendo capolino in cucina.

"Cosa? No. Dove vai?" le domando sorpreso, forse perché abbiamo passato i giorni precedenti rinchiusi nel mio appartamento, solo io e lei, e vorrei che continuasse ad essere così fino alla fine dei tempi, ma evidentemente lei non è del mio stesso avviso.

"Da Lenny's... con Juliet e Jason" mi rivela sorridendo.

Dio quanto è bella. Indossa un paio di jeans stracciati al ginocchio ed un maglioncino rosso acceso, si è truccata solo con un po' di mascara e insomma, niente di sensazionale, ed io sono qui a sbavare come un coglione.

"Non ci puoi andare magari domani? O quello dopo ancora?" chiedo fiducioso.

Lei ride ed io smetto di respirare.

"Cole, sono cinque giorni che non usciamo di casa, forse dovresti chiamare Grayson ed uscire un po'. Ci rivedremo tra qualche ora, pensi di poter sopravvivere?" mi domanda l'impertinente.

"No. Credo di no." Dico mettendo il broncio ed incrociando le braccia al petto.

Mi raggiunge sul divano sedendosi sopra di me ed io l'attiro il più vicino possibile alla mia bocca.

"Ti amo Evans" mi dice con un sorriso che farebbe innamorare chiunque. Sospiro, capendo subito che ha vinto lei.

"Ti amo anch'io polpettina"

La avvicino delicatamente al mio corpo e poi la bacio, cercando di farle capire quanto è importante per me e memorizzo il sapore delle sue labbra così che mi possa fare compagnia anche dopo che se ne sarà andata, solo per qualche ora.

È incredibile, non mi riconosco nemmeno, non so cosa mi sia successo e continuo a ripetermi questa cosa all'infinito perché si, non mi sento più la stessa persona di prima: sono cambiato, sono decisamente diverso, sono... perdutamente innamorato di lei. E' proprio vero che l'amore ti cambia, ti fa sentire nuovo, completo.

La accompagno alla porta e dopo averla baciata almeno un altro paio di volte, la lascio andare. Ritorno in salotto a cercare il mio telefono, forse Maddie ha ragione: dovrei uscire un po'. Quando lo trovo, compongo il numero di Grayson che ormai conosco a memoria ma proprio quando sto per premere il tasto di chiamata qualcuno bussa alla porta. Sorrido.

Cosa avrà dimenticato?

Quello che vedo aprendo la porta, però, non è esattamente quello che mi aspettavo.

"Che cazzo ci fai qui?" sbraito subito sull'attenti.

"Ciao anche a te ragazzino" gracchia Denise entrando in casa.

"Se cerchi Maddie non c'è"

"Oh lo so, io cercavo te."

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora