CAPITOLO 31

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MADDIE

Le lezioni sono ricominciate da due settimane e sono davvero contenta di avere ripreso la solita routine, mi permette di pensare meno al disastro irrecuperabile che è la mia vita e concentrarmi di più sullo studio e sui miei amici. L'unica cosa negativa è che frequento alcuni corsi con Cole, lo scorso anno sembra avere saltato parecchie lezioni ed alcuni professori non lo hanno promosso al corso successivo. Che fortuna.

Entro in aula con i libri stretti al petto e, senza guardarmi troppo intorno, vado a sedermi in terza fila, come sempre. Quando il professor Williams sistema le sue cose sulla cattedra e si schiarisce la gola, segno che sta per iniziare la lezione, tutti fanno silenzio.

"Buongiorno ragazzi, prima di iniziare vorrei affidarvi un compito per la prossima settimana: vi dividerò in gruppi, ogni partecipante avrà un ruolo specifico ed entro il prossimo lunedì dovrete consegnarmelo. Vi assegnerò un argomento, uno di voi avrà il compito di analizzarlo nei dettagli, ampliandolo e aggiungendo qualsiasi cosa riesca a trovare per renderlo più esauriente e completo e me lo invierà per iscritto il giorno prima dell'esposizione, un altro procederà con una presentazione Power Point da mostrare alla classe, un altro membro avrà invece il compito di riassumere le informazioni raccolte per poterle presentare in un tempo massimo di dieci minuti ed infine l'ultimo partecipante si metterà a disposizione del gruppo aiutando chiunque ne abbia bisogno."

In quell'esatto istante sentiamo la porta dell'aula aprirsi e richiudersi.

"Signor Evans, è in ritardo" puntualizza il professore.

"Mi scusi professore, ho perso l'autobus" si giustifica. Ma lui non prende l'autobus, guida un fuori strada nero e tutti ne sono a conoscenza.

Alzo gli occhi al cielo quasi indignata, tanto sono girata di spalle e di sicuro non può vedermi.

"Stavo per comunicarvi i gruppi per il progetto di questa settimana, si sieda e non disturbi ulteriormente la mia lezione" come se fosse possibile.

Quando il principe prende posto nell'ultima fila, il professore continua.

"Bene. Smith, Miller, Gonzalez e Moore, voi siete il primo gruppo. Venite pure a prendere il vostro argomento, in questi fogli che vi consegno c'è scritto tutto molto chiaramente.

Wilson, Lee, Martinez e Sanchez secondo gruppo. Lo stesso discorso vale per voi."

Incrocio le dita, siamo rimasti in pochi e prego chiunque possa sentirmi di non mettermi nello stesso gruppo di Cole.

"Walker, Cooper, Torres e.."

Ti prego, non dire Evans non dire Evans non dire Ev...

"Evans. Voi sarete il terzo gruppo." Fantastico. Adesso odio anche il professore, anzi, se proprio devo essere sincera, odio tutti.

Cosa ho fatto di male nella mia vita per meritarmi questo?

Sono sempre gentile con gli altri, okay, con quasi tutti; non ho mai fatto male a nessuno e.. si okay, forse sono davvero una brutta persona e magari me lo merito. Si chiama Karma, sapevo che prima o poi sarebbe tornato indietro. Sto iniziando a scontare i miei peccati e Cole Evans è stato mandato per questo: non può esserci altra spiegazione.

Non mi giro neanche, non ci tengo proprio a vedere la sua faccia soddisfatta che mi deride anche da metri di distanza. Quando la campanella suona, infatti, infilo velocemente tutte le mie cose in borsa e mi fiondo a mensa senza guardare nessuno: l'ultima cosa che voglio è parlare con lui. Non appena mi siedo di fronte a Juliet e Jason però, non riesco proprio a trattenermi.

"Mr Williams ci ha dato un compito assurdo per la prossima settimana! Dovrò lavorarci tutti i giorni per riuscire a finirlo in tempo! E come se non bastasse dobbiamo farlo a gruppi, e indovinate con chi sono capitata? Con quello stronzo di Cole!!! Potevo iniziare l'anno peggio di così?" Sputo fuori tutto d'un fiato.

"Ciao polpettina!!! Hai saputo la bella notizia?" certo che l'ho saputa idiota, c'ero anche io quando è stata annunciata.

"Taci Evans." Rispondo invece, sembra che darmi su i nervi sia la sua specialità preferita.

"E solo uno stupido compito e ti assicuro che non passeremo insieme più del tempo necessario a finirlo! Anzi se possibile preferirei non vederti proprio, la scrivo io la tua parte cosa ne dici?" propongo, sperando vivamente che accetti la mia offerta.

"E che gusto ci sarebbe così?" risponde invece lui.

"Il gusto di non vedere la tua faccia da culo per più di due minuti!"

Noto i miei amici scambiarsi degli sguardi divertiti, Jason alza gli occhi al cielo mentre Juliet nasconde la risata abbassando la testa. Non mi sembra ci sia niente da ridere: qui siamo in guerra.

"Vedrai che ci divertiremo, non vedo l'ora di lavorare al tuo fianco... sarò un bravo compagno. A proposito, ripetimi qual è il mio ruolo?" mi domanda il finto tonto.

"Aiuterai chi ne avrà bisogno, quindi non me" preciso subito.

Il nostro scambio di battute sembra divertire anche lui e proprio non riesco a capire perché io sia l'unica a trovare la sua presenza così fastidiosa e ingombrante.

"Quando ci vediamo con gli altri?"

"Domani pomeriggio, ma se hai altri impegni non disturbarti a venire. Dirtelo con così poco preavviso, chissà quante cose avrai da fare" tento di nuovo.

"Nessun impegno polpettina, sono libero come il vento" fa anche il simpatico adesso.

"Bene allora, alle 16:00 da me" mi arrendo, dopotutto fa parte del gruppo anche lui.

D'un tratto vedo Juliet raccogliere il suo vassoio ed uscire come una furia dalla stanza, mi volto a guardare nella direzione che sta fissando Jason e capisco subito di cosa si tratta: Grayson e Penny che si baciano.

Juliet continua a dire che non le interessa ma inizio seriamente a dubitare che sia davvero così. Anche se lei non lo vuole ammettere ho notato come lo guarda e non mi è nemmeno sfuggito il modo in cui Grayson cerca sempre una scusa per averla vicina. Quei due sono come calamite ed anche se non sono sicura che lui sia quello giusto per lei, non posso negare l'energia che si crea quando sono nella stessa stanza. Possono negarlo quanto vogliono, ma credo che sia soltanto questione di tempo.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora