CAPITOLO 20

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MADDIE

"Non preoccuparti Mad, la risolviamo" tenta di tranquillizzarmi la mia amica ma io sono più infuriata che mai.

"Forse dovremmo ascoltare la confessione di Victoria" fino ad ora non ho avuto il coraggio di farlo ma adesso sento che è arrivato il momento, non posso permettere che i miei amici vengano tirati in mezzo a questa storia.

"Sei sicura? Non devi farlo se non vuoi" continua Juliet.

Annuisco e decidiamo che una volta finita la cena, andremo nel mio appartamento, cercando di dare finalmente un senso a tutto questo. L'idea che ci sia Juliet con me mi rassicura e quando sentiamo arrivare  Jason, lo informiamo della decisione presa. Ci troviamo tutti d'accordo e dopo aver speso una piacevole serata in compagnia della famiglia di J., usciamo.

Quando finalmente ci troviamo nel mio appartamento, mi rigiro la chiavetta in mano osservandola con aria ostile, quasi come se fosse la colpevole di tutto il casino in cui mi sono cacciata da qualche mese a questa parte. Quello che sentirò sicuramente non mi piacerà e adesso, mentre la inserisco con cautela nel pc, non sono più sicura di volerlo fare.

"Mad, siamo qui" dice Jason.

Con un gesto rapido premo il tasto play e dopo averlo fatto, mi allontano di scatto dallo schermo come se avessi preso la scossa. É solo una stupida pennetta, lo so, ma ho come la sensazione di avere appena innescato una bomba pronta ad esplodere. Mi siedo nel mezzo tra i miei amici e quando le voci iniziano a parlare, smetto di respirare.

"Vi conoscete da quando eravate piccole?" dice la voce di Aaron senza ombra di dubbio riferendosi a me.

"Più o meno si e posso assicurarti che non ci siamo mai piaciute" risponde Victoria, come darle torto.

"Come mai?"

"No reason. Ha sempre voluto essere come me, voleva tutto quello che avevo io. Era invidiosa ed io non volevo un'amica così al mio fianco" continua la bugiarda.

"E' successo così anche con me?" azzarda Aaron, furbo.

"Beh si, le avevo detto che mi piacevi e il giorno dopo ci ha provato con te. Strana coincidenza non trovi?" si, se solo fosse vero.

"Non me ne aveva mai parlato. Ho notato il tuo interesse per me solo dopo che io e Maddie ci siamo messi insieme" continua Aaron.

"Beh solo perché tu non l'hai notato non significa che non sia vero. Sei un uomo dopotutto" afferma Victoria in tono sicuro.

"E con questo cosa vorresti dire?" continua il mio ex avvicinandosi sempre di più all'obiettivo.

"Niente, dimentica quello che ho detto. Comunque ha già avuto quello che si merita" si lascia sfuggire l'arpia.

"Ti riferisci a quello che è successo quest'estate?"

"Si." dice soltanto.

"Già, ho sentito parecchie storie su quella sera, anche se credo che nessuna di quelle sia vera"

"Ti piacerebbe sapere la verità?" abbocca Victoria.

"Me la diresti?"

"Perché no? Adesso stiamo insieme, hai capito da che parte stare" conclude il genio.

"Hai ragione" la asseconda Aaron.

"Beh da dove posso iniziare? Eravamo a casa di Jessica quel pomeriggio e Peter decise di dare una festa a casa sua. Eravamo tutti entusiasti, organizzammo ogni cosa nei singoli dettagli e invitammo poche persone: era una cosa esclusiva. Peter voleva provarci con Maddie quella sera così invitammo anche lei." Ascolto con attenzione le sue parole preparandomi a sentire quella parte della storia che non pensavo avrei dovuto rivivere.

"Eravamo una decina in tutto. Verso metà serata lui e Maddie sono spariti e quando sono riapparsi lei stava dando i numeri. Gli gridava contro e lo spingeva gridando di lasciarla stare. Noi non sapevamo cosa fosse successo ma non ci piaceva che parlasse così al nostro amico. Siamo rimasti seduti per un altro po', pensando che a breve avessero risolto qualsiasi cosa fosse successa tra di loro, invece la situazione peggiorò." Mi sembra quasi sentire Aaron trattenere il fiato al di là della registrazione.

"In che senso peggiorò?" percepisco la preoccupazione nella sua voce ma forse Victoria non lo fece perché continuò con la sua versione della storia.

"Le diede un spinta e lei cadde sbattendo contro qualcosa, poi Peter si abbassò su di lei ma non eravamo abbastanza vicini da vedere cosa stessero facendo. L'abbiamo sentita urlare ma probabilmente stava soltanto cercando di attirare l'attenzione." Non sa quanto si sbaglia, e sono abbastanza sicura che tutti avessero perfettamente visto quello che stava facendo Peter, solo che nessuno è intervenuto. Sono rimasti a guardare, e questo li rende tutti colpevoli.

"Poi all'improvviso abbiamo sentito un rumore provenire dalla cucina e in poco tempo eravamo circondati dalle fiamme." Fa una pausa.

"Continua" la incalza Aaron.

"Siamo usciti dalla casa" annuncia infine.

"Tutti?" domandò ancora il mio ex.

"Quasi. Maddie era rimasta dentro. Nessuno aveva il coraggio di rientrare, la casa ormai era in fiamme, era troppo rischioso e comunque non credo sarei rientrata a salvarla. Come ho già detto, non scorreva buon sangue tra di noi"

"L'avete lasciata lì dentro?" La voce di Aaron era cambiata, sembrava quasi un'accusa. Non ci fu risposta dall'altra parte così lui continuò.

"Quindi come ha fatto?"

"Forse è uscita da una finestra, non lo so e a dirla tutta non mi interessa." Non dovrebbero, ma le sue parole fanno male lostesso.

"Peter non vi ha mai detto perchè stavano discutendo?"

Silenzio.

"Basta parlare di lei, mi sto annoiando. Cosa ne dici se ci rilassiamo un po'..." la registrazione si interrompe e per un paio di minuti rimango immobile a fissare lo schermo. Segue qualche minuto di silenzio prima che qualcuno proferisca parola ed il primo a farlo è proprio Jason.

"Non ha raccontato proprio tutto la stronza" no infatti.

"Qui hai quello che ti serve per denunciarli Mad, fallo. Potresti considerarla una tua rivincita personale. Devono pagare per quello che ti hanno fatto." Lo so, ma manca una parte fondamentale della storia, come posso essere sicura che crederanno alla mia versione piuttosto che alla loro?

Annuisco debolmente e con un gesto istintivo mi porto una mano sulla pancia. Ho ancora i segni di quella notte e non ne vado di certo fiera. Ogni volta che mi guardo allo specchio sono costretta a rivivere quella notte d'inferno e sono stanca, sono davvero stanca di tutto questo. E' anche colpa mia però, sapevo che persone ci sarebbero state a quella festa, non sono mai stati davvero miei amici e non ho mai nemmeno sperato che mi trattassero come una di loro, ma non li credevo capaci di tanto. Non avrei mai potuto immaginare quello che sarebbe successo.

"Allora? Cosa farai?" mi domanda Jason impaziente.

"Non lo so, ho bisogno di pensarci" dico soltanto.

Non è solo per quello che è successo e per come quelli che una volta chiamavo anche solo lontanamente amici mi hanno lasciato dentro una casa in fiamme, se fosse stato per loro sarei morta lì dentro. E' piuttosto per quello che è successo dopo. Non so se sono pronta ad affrontare tutto quanto, neanche i miei nonni sanno tutta la verità e devo pensarci bene se voglio parlare. 

Decido comunque di tranquillizzare i miei amici promettendo loro che ci avrei davvero pensato e nel giro di poco tempo, dico più a me stessa, prenderò una decisione.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora