MADDIE
"Buongiorno polpettina" sentire la voce di Cole ed il suo profumo appena sveglia è la cosa più bella che avrei mai potuto chiedere dalla vita.
Ultimamente ci capita spesso di passare la notte insieme, d'altronde abbiamo entrambi due appartamenti in cui viviamo da soli e adesso che ho provato cosa significa condividere la quotidianità con lui, non riesco più a farne a meno. Sono anche riuscita a metterlo sotto con lo studio, non troppo, s'intende: non esageriamo. Il fatto è che ormai passiamo la maggior parte del tempo insieme ed io, al contrario suo, per prendere buoni voti ho bisogno di studiare.
"Buongiorno" farfuglio con la voce ancora impastata dal sonno.
Le sue braccia mi avvolgono in un abbraccio caloroso ed il leggero strato di barba che ha sul mento mi solletica la guancia. Il suo corpo nudo entra in contatto con la mia schiena scoperta e come al solito vengo attraversata da una scarica di brividi ovunque. Sensazione fin troppo familiare.
"Non andiamo a lezione oggi..." azzarda lui avvicinandomi ancora a sé.
"Cole..." provo a dire, ma quando le sue mani esperte iniziano a muoversi su di me non riesco ad oppormi. La complicità che c'è tra noi è troppo forte, basta un solo tocco da parte sua ed io prendo subito fuoco. Non so come faccia, forse è soltanto questione di chimica, ma non mi era mai successo prima d'ora ed è tutto così intenso che non sono ancora riuscita ad abituarmi. Ecco perché, quando mi gira dalla sua parte spogliandomi dei pochi indumenti che indosso, capisco subito che ha vinto lui: oggi niente lezione.
Due ore dopo siamo ancora l'uno aggrovigliato all'altro, solo che ci siamo spostati sul divano: io sto studiando per l'esame di fisica mentre lui sta sfogliando una rivista che ha trovato sul tavolinetto del salotto. Una suoneria fastidiosa interrompe la tranquillità nella quale siamo immersi e guardandoci intorno, ci accorgiamo che si tratta del mio telefono. Il numero è quello della clinica: dopo l'ultima chiamata l'ho salvato in rubrica ed un po' titubante, rispondo.
"Pronto?"
"Madelaine..." è il dottor Kevin a parlare e dal tono in cui ha pronunciato il mio nome capisco subito che c'è qualcosa che non va.
"Ho una brutta notizia tesoro..." non aveva mai usato questo tono dolce con me, lui è sempre così professionale. Trattengo il respiro mentre aspetto che continui.
"Madelaine, tua madre si è tolta la vita questa notte. Sono tremendamente dispiaciuto, non..."
Non riesco a finire di ascoltare il resto della frase che il telefono mi cade di mano facendo un rumore così assordante nell'impatto col pavimento che istintivamente mi porto le mani alle orecchie. Sento una voce gridare, delle braccia solide afferrarmi e subito dopo il buio.
Quando riapro gli occhi ci vuole qualche istante per capire quello che è successo, gli occhi preoccupati di Cole mi fissano dall'alto e quando provo ad alzarmi, mi ferma.
"Piano" dice aiutandomi a mettermi a sedere. "Bevi questo" ordina poi.
"Cos'è?" domando guardando con ostilità il liquido trasparente che mi porge.
"Acqua e zucchero" afferro il bicchiere freddo tra le mani ed inizio a berne il contenuto a piccoli sorsi.
"Il dottore mi ha detto di tua madre Maddie, mi dispiace"
Alle sue parole mi ricordo della telefonata: mia madre è morta, si è tolta la vita la scorsa notte.
Rivedo gli attimi vissuti con lei passarmi nella mente, dei flash di quando ero bambina, momenti sconnessi e che nemmeno ricordavo. In questi anni Susan è stata una pessima madre: assente, mi diceva cose con il solo scopo di ferirmi, mi ha incolpata della morte di mio padre, ha permesso che mi portassero via da lei per farsi rinchiudere in quel posto dal quale poi non è più uscita. Mi ha trattata male, è vero, ma era mia madre, era sangue del mio sangue e sapere che anche lei ora se n'è andata fa un male indescrivibile. Ho un buco così grande nel petto che sono costretta ad aprire la bocca e fare lunghi respiri profondi per alleviare un po' di quel dolore.
Susan è morta. Sono rimasta sola, non ho più un padre da troppo tempo ormai ed ora non ho più nemmeno lei. Almeno adesso potrà raggiungerlo e magari riacquisterà un po' della serenità che io non sono riuscita a darle dopo di lui. Non le sono mai bastata, la scomparsa di mio padre l'aveva distrutta a tal punto da portarla a questo. Aveva ragione il nonno: puoi aiutare qualcuno a stare meglio solo se vuole davvero essere aiutato, altrimenti è tutto inutile.
L'ultima volta che l'ho vista mi ha detto di essere dispiaciuta, che non pensava davvero tutte le cattiverie che mi ha detto ma ora capisco: lei sapeva già quello che stava per fare, aveva già deciso. Voleva solo ripulirsi la coscienza un'ultima volta. Sospettavo che c'era qualcosa che non andava, tutta quella gentilezza non era proprio da lei, non lo era più da anni ormai. Ma come potevo pensare ad una cosa del genere? Era davvero così malata? Come ho fatto a non accorgermene?
"Maddie guardami" la voce di Cole mi riporta alla realtà. "Stai bene?" annuisco.
Mi afferra per i fianchi trascinando il mio corpo sopra il suo, poi mi avvolge con le sue forti braccia ed io mi lascio cullare. Il macigno che ho nel cuore sembra allargarsi sempre di più e quando le prime lacrime iniziano a bagnare il mio viso, provo ad immaginare di fare uscire un po' del dolore attraverso di loro. Piango come non ho mai fatto prima e continuo così per non so quanto tempo. Cole mi accarezza i capelli, la schiena, le gambe. Dei gesti banali, all'apparenza, ma che hanno il potere di calmarmi. Ha la capacità di farmi sentire amata, capita, ed ogni giorno trovo un motivo in più per volerlo al mio fianco. Cole Evans è tutto ciò di cui ho bisogno e mentre ripeto a me stessa queste parole, lo stringo a mia volta cercando di fargli capire quello che provo.
"Ti amo" gli dico tra le lacrime.
"Ti amo anch'io... da morire."
Poco dopo sento di nuovo la suoneria del mio telefono e provo sollievo nel vedere che si tratta dei miei nonni.
"Tesoro mi dispiace" dice la nonna non appena premo il tasto verde e dalla sua voce capisco che sta piangendo. Tiro su col naso e annuisco, come se lei potesse vedermi.
"Ti ho prenotato un taxi, sarà li tra un'ora" continua e gliene sono grata. Voglio vederli, ho bisogno del loro calore, sono le uniche persone che mi sono rimaste e non so davvero come farei adesso se mi dovessero lasciare anche loro.
"Va bene, vado a preparami" le dico prima di riattaccare.
Spiego a Cole che spenderò qualche giorno a casa dei miei nonni e quando insiste per accompagnarmi, accetto: non che mi abbia lasciato altra scelta.
Lo abbraccio di nuovo e dopo averlo fatto, non riesco per l'ennesima volta a fare meno di pensare a quanto io sia fortunata ad averlo nella mia vita.

STAI LEGGENDO
RACE ME
RomanceCOMPLETO Maddie Cooper: testarda, ottimista ed inguaribile sognatrice, sempre alla ricerca del lieto fine in ogni cosa. Cole Evans: uno dei ragazzi più popolari della scuola: stronzo, ovviamente. Pericoloso, inevitabilmente. Lei sogna da sempre il...