CAPITOLO 60

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COLE

Quando arriviamo da Lenny's sono già tutti presenti: Grayson, Juliet, Jason e Ryan. Sono seduti in un tavolino appartato del bar e non appena ci vedono entrare le loro facce dicono soltanto: era ora.

Abbiamo davvero tardato così tanto?

Okay, forse c'è stato un piccolo contrattempo ma questo loro non lo sanno... ancora.

"Finalmente! Stavamo iniziando a preoccuparci!" commenta Jason.

"Felice di vedere che siete vivi" lo asseconda Juliet.

"Se avreste tardato altri cinque minuti ci avrebbe costretti a venirvi a cercare" esordisce Grayson prendendosi gioco della sua ragazza.

"Ero soltanto in pensiero, stronzo" gli risponde a tono lei.

"Erano in un centro commerciale bambolina, cosa può mai succedere in un posto così affollato? Si saranno fermati a fare shopping" continua lui gesticolando esasperato. Juliet alza un sopracciglio ammonendolo con lo sguardo ed in risposta lui le lancia un bacio immaginario con tanto di lingua.

"Sei disgustoso" sta al gioco lei trattenendo un sorriso.

"Non mi sembrava così disgustoso ieri ser..."

"Grayson!" grida lei colpendolo su un braccio per farlo tacere.

Il mio amico scoppia a ridere di gusto ed insieme a lui anche tutti noi. Mi volto verso la mia ragazza che sembra essersi persa per un attimo nel suo mondo.

"Dove sei?" le domando a bassa voce per non farmi sentire dagli altri.

Lei torna rapidamente alla realtà e quando mi sorride ed annuisce con un cenno impercettibile del capo, mi tranquillizzo e ci sediamo al tavolo insieme ai nostri amici.

"Allora?" incalza Jason interessato.

Io e Maddie ci fissiamo, un po' incerti su cosa dire, e dopo uno sguardo d'intesa che solo noi possiamo capire, comincia a raccontare.

"Non crederete mai a quello che abbiamo scoperto" le espressioni incuriosite degli altri la spronano a continuare. "Peter mi ha chiesto di ritirare le cose che ho detto sul suo conto!"

"Non ci posso credere!" la interrompe subito Juliet.

"Che faccia tosta!" continua Jason: quei due sembrano pensare in simbiosi.

"Lo so, è quello che ho pensato anch'io! Non riuscivo a credere alle mie orecchie!" li asseconda Maddie.

La mia ragazza continua con il suo monologo e quando arriva alla parte nella quale Peter ammette che è stata Denise a chiudere Roger dentro la casa in fiamme, trattengo il respiro e attendo le reazioni dei nostri amici.

Per un momento le loro facce incredule sono tutto quello che riusciamo ad ottenere... tutti, tranne Grayson ovviamente. Io e lui abbiamo parlato a lungo di questa storia ed il mio amico non si è risparmiato nei commenti: avevamo entrambi intuito che in quella donna ci fosse qualcosa di sinistro e lo avevamo fatto dal principio: da quando la abbiamo vista per la prima volta al funerale di Susan. Era chiaro come il sole che stesse nascondendo qualcosa, piano piano abbiamo capito e con il tempo sono arrivate anche le conferme che aspettavamo.

"Oh mio Dio!" esclama Juliet coprendosi la bocca con una mano.

"Quella donna è il diavolo!" adesso è Jason a parlare.

"Esistono persone davvero capaci di fare qualcosa di simile?" interviene Ryan che fino a quel momento non aveva aperto bocca.

Il silenzio che cala subito dopo mi mette un po' a disagio, Maddie si ombra appena e Dio solo sa cosa darei per non vederla così triste. Scoprire che i colpevoli della morte di Roger sono Denise e Peter è stato un duro colpo per lei, sapere che non è stato uno spiacevole incidente ma che è stato tutto intenzionale...è sconvolta e la capisco, vorrei solo poter fare qualcosa di più per aiutarla. Sono giorni difficili per lei, stanno succedendo troppe cose e tutte insieme e non so come aiutarla a gestire tutto quanto. Vedo Jason passarsi una mano tra i capelli e strattonarli appena, Juliet ha un'espressione smarrita e nessuno sembra essere intenzionato a parlare.

"Avete registrato tutto?" Domanda Grayson spezzando il silenzio. 

Passa subito alla parte pratica ed è chiaro che lui, al contrario degli altri, non è affatto stupito di quanto è stato appena detto. Chiamatelo sesto senso, insensibilità o come volete: io e lui l'avevamo inserita tra le ipotesi possibili.

"Si" confermo.

"No aspetta, avete registrato la conversazione?" domanda Ryan incredulo.

"Si" ripeto ancora.

Come ho già detto, io e Grayson abbiamo pensato tanto ad una soluzione possibile per fare in modo che Denise non faccia davvero quello che ha minacciato di fare. Ovviamente non speravamo in una confessione del genere da parte di Peter, ma contavamo sul fatto che avrebbe potuto dire qualcosa  di compromettente per lui e la madre, tanto da fare nascere dei sospetti sulla loro reale innocenza in tutta questa storia.

Ho lasciato credere a Denise che non avrei più insistito con Maddie per cercare di trovare una soluzione, che non l'avrei più incoraggiata ad andare dalla polizia e addirittura le ho promesso che avrei provato a convincerla a ritirare le accuse contro suo figlio. Ho fatto il suo gioco e sono stato così bravo che lei ha finito per crederci.

Mi sono finto spaventato quel giorno, anche se un pò lo ero davvero, preoccupato per la sorte di Maddie, e lei ha abboccato. Me lo ha confermato il sorriso diabolico che aveva stampato sul volto quando un attimo dopo ha lasciato il mio appartamento. Pensa che siamo soltanto dei ragazzini impauriti e che per questo motivo ci comporteremo come dice lei. Non ha capito con chi ha a che fare la stronza e questo va a nostro vantaggio, perchè lo scoprirà alla fine, quando sarà troppo tardi.

"Avete la confessione quindi! Siete dei grandi!" continua Ryan battendo le mani entusiasta.

"Lo porterete alla polizia?" domanda Jason invece.

"Non ancora" dico in tono sicuro.

"Ma ha ammesso che sono loro i colpevoli, cosa vi serve di più?" Chiede Ryan confuso.

"Voglio anche quella di Denise" mi rendo conto che il mio tono di voce è cambiato, è diventato più freddo e calcolatore, esattamente come la donna alla quale sto pensando.

Alla fine, ognuno avrà quello che si merita.

Voltandomi alla mia sinistra vedo Maddie agitarsi sulla sedia e portarsi una mano sullo stomaco.

"Tutto okay?" le domando preoccupato.

"Si adesso passa, è solo un po' di nausea" annuisco comprensivo e le poso una mano sulla gamba nella speranza che in qualche modo possa darle un po' di conforto. I nostri amici non si lasciano sfuggire lo scambio di battute e non appena la mia ragazza riporta l'attenzione su di loro, decide di sganciare la seconda bomba.

"Sono incinta".

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora