CAPITOLO 10

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Maddie

E' venerdì pomeriggio e questa sera andrò a Danvers a trovare i miei nonni. Mi hanno informato che mia madre dalla clinica ha chiesto più volte se c'era la possibilità di vedermi e ad essere onesta non so cosa pensare: sono due anni che non la vedo. Ho notizie di lei soltanto perché i miei nonni chiamano periodicamente per avere aggiornamenti sul suo stato di salute ed a loro volta informano anche me. Sono un po' preoccupata e non so proprio cosa aspettarmi. Ho parlato ai miei amici di questa storia e Juliet si è offerta di accompagnarmi. Non so se sia una buona cosa, ma l'idea di farle conoscere i miei nonni mi rende molto felice: sta diventando una persona importante nella mia vita e sono contenta che veda il posto nel quale sono cresciuta.

Ho deciso però che la terrò fuori dal centro, posto nel quale non metteremo piede affatto. Non mi va che faccia certe conoscenze e di sicuro non voglio incontrare nessuno dei miei vecchi amici, immagino già che trauma sarà rivedere mia madre, non ci tengo ad aggiungere altra carne al fuoco. Un passo alla volta.

Quando sento suonare il campanello raccolgo le mie cose e mi precipito al piano di sotto: il taxi che i miei nonni si sono premurati di chiamare ci sta aspettando dall'altra parte della strada e Juliet è intenta a chiacchierare di qualcosa con l'autista che nel frattempo la sta aiutando a caricare il borsone nel baule della macchina. Cosa si sarà portata dietro? Io ho soltanto uno zaino con poche cose dentro.

"J.!" la saluto raggiante, cercando di nascondere la preoccupazione nella mia voce.

"Ciao Mad! Sei pronta? Non vedo l'ora di conoscere i tuoi nonni!" mi confida euforica.

"Attenta a quello che desideri, mia nonna ti farà il terzo grado" la avverto lasciandomi sfuggire un sorriso affettuoso.

Saliamo insieme sul taxi e finalmente partiamo. Durante il tragitto, scopriamo che il tassista è un amico di mio nonno e devo ammettere che la cosa non mi stupisce affatto: George ed Elisabeth sono molto premurosi e l'idea di farmi fare quasi due ore di viaggio con uno sconosciuto è fuori discussione.

"Allora, raccontami qualcosa di Danvers! Ci sono ragazzi carini?" chiede la mia amica.

"Mah..." faccio spallucce. "Niente di scandaloso" affermo sovrappensiero.

Tra una chiacchiera e l'altra il viaggio passa più veloce del previsto e ringrazio nuovamente la mia buona stella per avere messo Juliet sulla mia strada. Al nostro arrivo i miei nonni ci aspettano in piedi davanti alla finestra e quando ci vedono arrivare, si affrettano ad uscire venendoci incontro.

"Ciao cara! Che piacere conoscerti" dicono entrambi rivolti a Juliet.

"Salve, il piacere è tutto mio" risponde lei con gentilezza.

Ringraziamo l'autista ed entriamo in casa, mentre mio nonno si trattiene a parlare con lui ancora per qualche minuto.

La nonna sembra davvero felice del fatto che le ho portato una nuova amica e, come previsto, la sommerge di domande.

"Cosa ne dite di un po' di shopping?" propone infine ad entrambe.

"Penso che sia un'idea magnifica!" la sostiene J.

"Ci sto!" confermo a mia volta.

Ci rechiamo in un centro commerciale leggermente fuori Danvers e la nonna ci compra un vestito per ogni negozio nel quale entriamo. I soldi per lei non sono mai stati un problema, infatti ha sempre sostenuto che se qualcuno ne ha le possibilità, allora deve togliersi ogni sfizio che vuole: la vita è una soltanto.

Quando verso l'ora di cena torniamo a casa, troviamo mio nonno seduto sulla poltrona concentrato a guardare il televisore e il volume è così alto che non ci sente nemmeno rientrare.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora