MADDIE
Devo stargli lontana. Devo stargli lontana. Devo stargli lontana.
Continuo a ripetermi queste parole mentre raggiungo i miei amici a lezione, e quando entrambi vedono la mia faccia sconvolta, mi chiedono spiegazioni. Decidiamo di uscire prima da lezione, sembra che nessuno sia così entusiasta di ascoltare il professore parlare e quando siamo seduti in un tavolo appartato di Lenny's con tre tazze fumanti di cioccolata calda, inizio a raccontare loro di Aaron, omettendo la parte in cui rimango avvinghiata a Cole per non so nemmeno io quanto tempo. Non c'è bisogno che sappiano proprio tutto.
"Cosa hai intenzione di fare?" mi domanda Jason dopo avere sentito il mio monologo.
"Non lo so, non ho ancora deciso." So cosa contiene quella chiavetta ma non ho ancora avuto il coraggio di ascoltarla.
Juliet afferra le mie mani in un gesto d'affetto. "Qualunque cosa deciderai, sarà la scelta giusta." Mi dice fiduciosa.
"Noi saremo con te, sempre" continua Jason, e non ho dubbi che sia così. Devo solo capire se voglio andare fino infondo.
"Grazie ragazzi" continuo.
Cambiamo discorso e quando sento il mio telefono suonare, lo estraggo dalla tasca controllando il mittente: sconosciuto.
- Non sarai mai abbastanza lontana.
Era da un po' che non ricevevo i messaggi anonimi e rileggere queste parole in una giornata come quella di oggi, riesce di nuovo a mettere a dura prova le mie emozioni. Mostro il testo ai miei amici e Jason diventa verde di rabbia.
"Chi è così vigliacco da nascondersi dietro ad un numero sconosciuto?" lo dice quasi urlando.
"Scopriremo chi è Mad, gliela faremo pagare" commenta Juliet convinta.
Ad essere onesti, questi messaggi non mi preoccupano troppo, solo non capisco perché continuano ad insistere. Se qualcuno deve dirmi qualcosa, perché non si fa avanti?
"Non importa ragazzi, penso che sia qualcuno che abbia soltanto voglia di infastidirmi." sostengo.
"Non capisco, ma perché?" domanda la mia amica.
"Non saprei, ma ho la sensazione che lo scopriremo presto" e lo penso davvero, prima o poi chi scrive questi messaggi dovrà mostrarsi, altrimenti non so proprio che senso abbiano e onestamente non vedo l'ora di scoprire di chi si tratta. Chiunque sia, sono convinta che appartenga alla mia vecchia vita, non credo di avere nemici qui a Fall River.
Suppongo che le persone di Danvers credano che io sia la stessa ragazza gentile ed impacciata che ero in passato e sarò felice di mostrargli che quella persona non esiste più. E' morta quella notte insieme alle sue paure ed insicurezze, e non ritornerà più.
"Sei sicura di non volere fare qualcosa? Aspettiamo e basta?" continua Juliet rassegnata. Annuisco con convinzione: questa persona non avrà neanche un minuto del mio tempo.
Trascorriamo il pomeriggio in compagnia e quando arriva l'ora di cena, decidiamo di tornare a casa. Giro la chiave nella serratura del mio appartamento e non appena vi metto piede all'interno, mi dirigo verso la cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare. Aprendo il frigo però, mi rendo conto che non mi resta altra scelta che uscire di nuovo a comprare qualcosa. Opto per il supermercato più vicino e dopo aver fatto una bella scorpacciata di cibo, tra cui, vorrei precisare, schifezze da sgranocchiare in qualsiasi evenienza, mi avvio di nuovo verso casa.
Si è fatto buio e la visibilità da queste parti e a quest'ora della sera è davvero poca, quindi non c'è da stupirsi se quando arrivo al portone dell'entrata grido per lo spavento nel vedere una strana sagoma scura seduta sugli scalini. Quest'ultima si alza in piedi mostrando tutta la sua altezza e questo non fa altro che peggiorare il mio stato d'animo: è altissimo, non ci sono possibilità che io possa vincere in un ipotetico scontro corpo a corpo.
"Polpettina!" adesso lo uccido.
"Sei matto per caso? Mi hai spaventata a morte!" gesticolo, nel limite del possibile, facendo sbattere tra loro le buste della spesa.
"Da qui, ti aiuto io" la sua abilità nello sviare i discorsi è impressionante.
"Ce la faccio da sola" rispondo acida.
"Non stavo dubitando di questo, volevo soltanto dare una mano"
"Beh, non ce n'è bisogno, grazie."
"Mi spieghi perché ce l'hai tanto con me?" continua.
"Non ce l'ho con te." credo.
"Si invece"
"No invece"
"Invece si"
"Invece no! Spostati devo entrare" vuole continuare così tutta la notte?
"Posso venire?"
"Dove?"
"Da te" continua alzando ed abbassando le sopracciglia.
"Non credo propr..." non riesco nemmeno a finire la frase che è già entrato con le mie buste in mano.
"Evans!" grido cercando di raggiungerlo: è veloce dannazione.
Quando arriviamo davanti alla porta del mio appartamento estraggo le chiavi dalle tasche.
"Io entro, tu stai fuori." Ribadisco categorica.
Gli sfilo le buste dalle mani e non ottenendo risposta, intuisco che il concetto sia stato afferrato. Inserisco la chiave nella serratura e nel momento stesso in cui la apro, Cole fa irruzione nell'appartamento ignorando esplicitamente il mio divieto ad entrare. Quando lo vedo camminare per la stanza però, vengo invasa da uno strano senso di pace: averlo qui mi fa sentire più sicura e non so perché, contrariamente a tutto quello che ho sostenuto in precedenza, non sono più così sicura di volere che se ne vada.
"E' carino qui" mi dice.
"Mhmh..."
"Non mi chiedi perché sono venuto?" giusto.
"Perché sei venuto?" ripeto.
Alza le spalle. "Mi sentivo solo e avevo voglia di passare un po' di tempo con un'amica" mi confessa.
"E io sarei l'amica?" domando perplessa, l'ultima volta che ho controllato avevamo litigato.
"Dove sono Grayson e i gemelli?" aggiungo.
"Sono tutti impegnati" risponde alzando ed abbassando le sopracciglia ed io intuisco subito cosa intende.
"E tu non hai trovato nessuno con cui impegnarti?" domando con tono ostile.
"Si, tu."
Cia ragazze/i! Cosa ve ne pare fino a qui?
Consigli? Suggerimenti? 🥰Commentate si vi va e...
Buona continuazione!!!

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RACE ME
RomanceCOMPLETO Maddie Cooper: testarda, ottimista ed inguaribile sognatrice, sempre alla ricerca del lieto fine in ogni cosa. Cole Evans: uno dei ragazzi più popolari della scuola: stronzo, ovviamente. Pericoloso, inevitabilmente. Lei sogna da sempre il...