CAPITOLO 2

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Maddie

Vago per l'edificio con l'intenzione precisa di raggiungere la segreteria: ho dei fogli da ritirare e soprattutto ho bisogno di sapere dove posso trovare l'armadietto e l'aula nella quale si svolgerà la mia prima lezione di oggi.

Mi guardo intorno incuriosita: il primo giorno è sempre un po' strano e devo ammettere che mi sento a disagio. Ma andiamo... stiamo parlando del college! E' insano, sono davvero elettrizzata e non vedo l'ora di conoscere i miei nuovi compagni.

Sono arrivata da poco in questo quartiere e non ho ancora avuto modo di incontrare nessuno della mia età ma per questo immagino che ci sia tempo.

Alzando lo sguardo noto finalmente la segreteria in fondo al corridoio e mi ci fiondo subito senza alcuna esitazione.

"Buongiorno" esclamo raggiante sorridendo alla signora di mezz'età seduta dietro ad una bassa scrivania marroncina.

"Salve, posso aiutarla?" mi risponde gentile.

"Mi chiamo Maddie  Cooper, sono al primo anno e dovrei ritirare dei fogli a mio nome, per favore."

"Certamente, mi dia solo un minuto." mi dice alzandosi e dirigendosi verso un enorme scaffale con tanti cassetti numerati.

"Cooper, ha detto?" mi domanda di nuovo abbassandosi con la schiena ed infilando il naso tra le miriadi di cartelline all'interno di uno dei cassetti.

"Esatto" confermo.

"Buongiorno zuccherino! Che bella visione stamattina!" grida una voce maschile facendo irruzione nella stanza.

"Oh, ciao anche a te Cole" cinguetta la segretaria voltandosi a guardare il ragazzo.

Non mi sono ancora girata, troppo concentrata ad osservare il modo in cui la signora, che potrebbe benissimo essere mia madre, sta guardando il tipo alle mie spalle.

"Hai qualcosa per me?" ripete quella voce superandomi e sedendosi con un salto sulla piccola scrivania ed ho davvero l'impressione che si possa rompere da un momento all'altro.

"Certo caro, lasciami finire con questa bella ragazza prima e poi sono subito da te" le risponde infine con tono smielato.

Finalmente posso vederlo in faccia e devo ammettere che non è davvero niente male. E' decisamente molto alto, ha i capelli castani con un ciuffo più lungo sul davanti che gli ricade poco sotto le sopracciglia ed i suoi occhi sono di un colore strano, quasi dorati. E' bello... molto bello e quando mi accorgo che mi sta fissando anche lui, d'istinto sposto subito l'attenzione altrove.

"Trovati!" annuncia la segretaria facendomi sobbalzare per lo spavento. Mi passa dei fogli con un biglietto nel quale ci sono scritte le informazioni riguardanti l'armadietto e l'aula che stavo cercando. Perfetto: ora posso andare.

"La ringrazio" le dico un attimo prima di lasciare la stanza.

Sento gli occhi del ragazzo seguirmi fino alla porta ma decido di non farci caso: ho già detto che non voglio distrazioni e non posso mancare alla mia promessa proprio il primo giorno, quindi mi dirigo verso quella che dovrebbe essere la classe di matematica e prendo posto in terza fila. La stanza è quasi piena e come sempre non sono riuscita ad essere in anticipo, anche se mi ero imposta di farlo almeno oggi che era il primo giorno.

"Ciao!" sento una voce salutarmi alla mia destra.

"Ciao!" ribatto, trovandomi a fissare due enormi occhi color ghiaccio.

"Io sono Juliet, piacere!" continua ancora tendendo una mano nella mia direzione.

"Maddie, piacere mio!"

Mentre aspettiamo l'arrivo del professore parliamo un po' di noi e della scuola. Mi racconta che c'è un altro ragazzo che frequenta il nostro stesso college e che lei conosce da quando era piccola, ma le prime due ore non sarà con noi perché ha un'altra lezione. Me lo presenterà presto comunque.

Mentre continuiamo a parlare mi accorgo con piacere che è una persona davvero piacevole e abbiamo scoperto di avere molte lezioni in comune quest'anno. E' davvero una bella ragazza: ha un sorriso gentile, i capelli biondi lunghissimi, poco più dei miei, ed i suoi occhi sono così chiari che mi ci potrei specchiare dentro.

"Di dove sei?" mi domanda.

"Danvers" le rivelo nominando il piccolo quartiere dal quale provengo: è ad un'ora e mezza da Fall River, che è dove si trova il college e da qualche giorno anche il mio nuovo appartamento, ma con il traffico ci vuole sempre molto di più per arrivarci.

"Tu invece?" le chiedo curiosa.

"Io sono nata e cresciuta qui, conosco questo posto come le mie tasche quindi se hai bisogno d'aiuto per qualsiasi cosa non esitare a chiedere!" mi spiega la bionda in tono gioioso.

Il resto della giornata la trascorriamo in compagnia e scopro che è davvero simpatica: non so spiegarne il motivo ma soltanto con la sua presenza, mi fa dimenticare di essere così lontana da casa e dai miei affetti. Negli anni ho imparato a fidarmi del mio istinto e, in questo momento, quest'ultimo mi sta dicendo che io questa nuova ragazza dagli occhi color ghiaccio diventeremo buone amiche...

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora