RACE ME

CAPITOLO 27

MADDIE

Parcheggiamo davanti a Sergio's con cinque minuti di ritardo rispetto alla prenotazione concordata al telefono e quando entriamo, un cameriere sulle trentina ci prende le giacche mentre un altro ci accompagna al nostro tavolo. Nonostante sia maggio, il locale è ricoperto di luci bianche e azzurre e l'effetto generale con i tavoli chiari e le sedie ricoperte da tessuto celeste non fanno altro che sottolineare la raffinatezza di questo posto.

"Non smetterà mai di piacermi!" commenta Jason guardandosi intorno.

"E' meraviglioso" afferma Juliet.

"Signori, ecco a voi il menù, stasera abbiamo anche risotto di pesce fresco, tartare di tonno e vellutata di asparagi" ci informa gentile il cameriere.

"Grazie" diciamo tutti tre in coro.

Dopo aver trascorso quasi due ore in quell'affascinante ristorante, decidiamo che è arrivato il momento di andare.

"Avete intenzione di dirmi qual è la prossima tappa o continuerete a fare le misteriose fino alla fine della serata?" domanda Jason curioso.

Io e la mia amica ci guardiamo complici.

"Non trovi che il mistero abbia un non so che di affascinante?" dice J.

"Già... aspetta e vedrai!" concludo.

All'entrata dell'Imperial c'è una fila infinita e se continua a scorrere di questo passo non entreremo nemmeno per le due di notte.

"Ragazze non ci faranno mai entrare! Nessuno di noi ha ancora ventuno anni" dichiara Jason sconfitto.

"Aspettatemi qui" annuncia Juliet un attimo prima di allontanarsi.

La vediamo discutere con il buttafuori e, dopo pochi minuti, ci fa cenno di raggiungerla.

"Via libera!" ci informa.

"Come diavolo hai fatto?" domanda Jason.

Alza le spalle. "Sono amici di Ben" dice infine sorridendo.

Il grosso omone davanti a noi si sposta appena per lasciarci lo spazio sufficiente per entrare e quando ci ritroviamo dentro, le luci rosse e bianche posizionate dietro al bancone del bar, la piccola pista da ballo piena di gente che si scatena e la saletta VIP in fondo al locale mi fanno spuntare un enorme sorriso sul volto. Non ero mai stata in un posto del genere ed è davvero favoloso.

"Mio fratello ha detto che i suoi amici ci avrebbero lasciato entrare, ma i baristi hanno il divieto di servirci da bere" ci comunica Juliet.

"Come? Ma è il mio compleanno! Dobbiamo festeggiare!" si lamenta Jason.

"Dai frignone, andiamo a ballare, vedrai che ci divertiamo lostesso" afferra la sua mano per poi fare la stessa cosa con la mia e subito ci trascina nella pista da ballo.

Dopo quasi un'ora ci rendiamo conto di avere idealizzato questo posto più di quanto avremmo dovuto: la musica non è un granchè e siamo davvero troppo sobri.

"Okay, ho una proposta" inizia Jason.

"No" rispondiamo subito io e J.

"Ma non sapete nemmeno cosa sto per dire!" brontola lui.

"Non andremo alla festa dei gemelli Jason, è fuori discussione." Dico decisa.

"Sono d'accordo con lei!" continua Juliet sostenendomi.

"Dai ragazze! E' il mio compleanno, la mia volontà non conta nulla?" il suo vittimismo non funzionerà.

"E' l'una di notte, sarà quasi finita ormai" provo a convincerlo.

"Cazzate. Le loro feste non finiscono mai presto, lo sai benissimo" accidenti.

"Vi prego! Consideratelo il mio ultimo regalo di compleanno" continua lui facendo gli occhi dolci.

"E va bene! Ma solo perché sei il festeggiato!" sbotta la mia amica.

Fantastico.