CAPITOLO 59

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COLE

Sono fuori dal bagno da soli due minuti che aspetto Maddie e mi sembra essere passata un'eternità. Ho le mani che stanno sudando, le ginocchia che mi tremano e non riesco a stare fermo: continuo a camminare avanti e indietro di fronte a questa porta da troppo tempo ormai. Ma cosa starà facendo lì dentro? Guardo l'orologio per la decima volta: erano le undici e trenta quando è entrata e adesso sono appena le undici e trentadue, come diavolo è possibile che sia passato così poco tempo? Picchio con un dito sull'orologio per vedere se funziona, perché l'unica soluzione che mi viene in mente è che si sia fermato o magari rotto... non c'è altra spiegazione. Lo avvicino meglio al viso e noto invece che la lancetta dei secondi scorre regolarmente. Dannazione. Se Maddie non esce entro cinque minuti giuro che faccio di nuovo irruzione nel bagno per controllare che vada tutto bene.

Trentatre.

Trentaquattro.

Trentacinque.

Sto impazzendo.

Mi avvicino alla porta per sentire se c'è qualche rumore provenire dall'interno ma niente: il silenzio più totale.

"Mad!" provo a chiamarla.

Sento il rumore di una porta che si apre e si chiude e poi finalmente il suono della sua voce.

"Entra, non c'è nessuno" non me lo faccio ripetere e come metto piede nella stanza la prima cosa che vedo è la mia fidanzata che tiene in mano un bastoncino di colore bianco.

"Allora?" domando impaziente.

"Non ho ancora guardato, volevo farlo con te" le sue parole mi fanno emozionare, ha bisogno di me ora quindi mi avvicino, la faccio voltare verso lo specchio e la abbraccio da dietro. Fissiamo il nostro riflesso sulla superficie trasparente: i suoi occhi spaventati rispecchiano perfettamente il mio stato d'animo e quando entrambi non riusciamo più ad aspettare, abbassiamo lo sguardo su quel bastoncino che contiene la risposta ad ogni nostro dubbio.

Maddie sposta la mano con la quale lo teneva coperto e quando ci rendiamo conto di quello che vediamo, torniamo a guardarci con stupore.

"Cole..."

Non so cosa dire, non mi escono le parole, vorrei gridare dalla felicità ma dalla gola non mi esce alcun suono. Provo di nuovo ad aprire la bocca per far uscire qualcosa ma niente, sembra essermi sparita la voce. Maddie si gira verso di me, mi prende il viso tra le mani invitandomi ad abbassare gli occhi su di lei ed è proprio quello che faccio: sta piangendo. La sua espressione mi da la forza di dire quello che fino a pochi secondi fa non sono riuscito a fare e finalmente le parole mi escono dalla bocca come un fiume in piena.

"Sono felicissimo Mad, so che siamo giovani per questo ma è successo e non riesco a descriverti quello che sto provando in questo momento. Io lo voglio questo bambino Maddie, lo voglio perché avere un figlio da te, la persona che amo di più in questo pianeta, mi rende l'uomo più felice e realizzato che esiste. Ti amo Maddie, ti amo da morire e ti prometto che amerò questo bambino tanto quanto amo te" lo dico tutto d'un fiato, quasi senza respirare. Il mio corpo sta tremando e sono quasi sicuro che sia per la gioia che non riesco più a contenere. La mia fidanzata continua ad osservarmi con quei meravigliosi occhi azzurri e vorrei tanto sapere quello che pensa. Dopo qualche minuto di silenzio, che passiamo ad abbracciarci forte, Maddie finalmente dice qualcosa.

"Non potrei desiderare un padre migliore di te per il mio bambino" sono le uniche parole che sento, so che fa difficoltà ad esternare le sue emozioni come vorrebbe, ho imparato a conoscerla bene ma quello che ha detto basta a farmi scoppiare il cuore di gioia.

Avremo un bambino. Io e Maddie avremo un bambino. Certo, forse non è proprio il momento giusto vista la situazione a dire poco problematica nella quale ci troviamo ma supereremo anche questa. Io e lei. Insieme.

Ripenso all'espressione di Denise quando è venuta a trovarmi, sembrava apparentemente tranquilla ma i suoi occhi dicevano altro. Ammetto di essermi spaventato, ho avuto paura e prima di reagire in qualsiasi modo, volevo accertarmi che non potesse davvero fare quello che ha detto. Incolpare Maddie per la morte di una persona quando la vera colpevole è lei. Peccato che le sue minacce non avranno vita lunga, oggi Peter ha già fatto la prima mossa che porterà alla distruzione del loro magnifico piano. Mi basterebbe la testimonianza di oggi per incolpare entrambi ma non è ancora abbastanza per me: voglio arrivare fino infondo e alla fine ognuno avrà quello che si merita.

Riporto l'attenzione sull'amore della mia vita, continuo ad abbracciarla incurante del fatto che siano appena entrate due ragazze nella stanza, ma quando una di loro apre bocca, non mi è più possibile ignorarle.

"L'insegna qui fuori dice bagno delle ragazze" gracchia una di loro.

"L'ho vista" rispondo tranquillo.

"Sei pregato di uscire allora, idiota." continua l'altra mentre l'amica sbuffa sonoramente.

Vedo la mia fidanzata avvicinarsi velocemente all'ultima ragazza che ha parlato e quando mi rendo conto di quello che sta per succedere, incrocio le braccia e con un mezzo sorriso sulle labbra  mi godo la scena.

"Rivolgiti di nuovo al mio ragazzo con questo tono" dice aggressiva.

Quando la rossa si avvicina all'amica e con fare minaccioso entrambe muovono dei passi verso Maddie, mi ricordo che adesso è incinta. Mi sarebbe piaciuto assistere ad un'altra rissa tra donne, anche perché sono sicuro che avrebbe vinto la mia ragazza, ma adesso dobbiamo stare attenti: potrebbe essere pericoloso per il bambino.

Afferro Maddie per i fianchi e contro ogni sua protesta la trascino via dalla stanza.

"Le avrei stese entrambe!" si lamenta una volta fuori, gesticolando.

"Non ho dubbi a riguardo" commento divertito.

Le avvolgo un braccio intorno alle spalle e più felici che mai, usciamo dal centro commerciale raggiungendo i nostri amici da Lenny's. Juliet non fa altro che mandarle messaggi da almeno un'ora: è curiosa di sapere come è andato l'incontro con Peter ed anche io ho una chiamata persa di Grayson.

Non vedo l'ora di vedere le loro facce quando sganceremo le due bombe della giornata:

Denise e Peter sono i colpevoli della morte di Roger.

Io e Maddie diventeremo genitori.

Boom.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora