Maddie
Dopo aver chiacchierato per più di mezz'ora con i miei nonni al telefono, decido di cucinarmi qualcosa per cena: sono le nove di sera ed io devo ancora mangiare. Ci siamo dilungati un po' nella conversazione, la nonna voleva sapere ogni dettaglio riguardo il mio primo giorno al college: è un evento importante, mi ha ripetuto più volte e non posso proprio biasimarla.
Le ho raccontato delle lezioni, di Juliet ed infine della mensa: per lei sapere cosa mangio è la cosa più importante, credo sia una cosa da nonne.
Ogni tanto penso a come sarebbe stata la mia vita se la mamma non avesse perso la testa, se i miei nonni non avessero dovuto adempiere anche a tutte le funzioni di un genitore, insomma, a come sarebbe stato se non avessi vissuto tutti questi anni con loro, rafforzando così tanto il nostro rapporto.
Ad essere sincera penso che dopo tutto e nonostante il dolore che la reazione di mia madre mi ha causato, non posso negare che George ed Elisabeth mi hanno riempito le giornate di gioia e amore incondizionato; mi hanno sempre trattato non solo come una figlia, ma anche come la nipote che per loro effettivamente sono. E sono due cose completamente diverse. Credo di aver ricevuto da loro il doppio dell'amore che mi sarebbe stato concesso se Susan non fosse rinchiusa in quel centro di riabilitazione, ed anche se so che forse non dovrei pensarlo, ad oggi non riesco proprio ad immaginare la mia vita senza di loro.
Due anni fa ho avuto la mia prima storia d'amore, se così si può chiamare: avevo diciassette anni ed abbiamo chiuso soltanto qualche mese fa. Lui è un ragazzo carino, molto dolce e sensibile. Ci siamo frequentati per poco più di un anno fino a quando ho scoperto di non provare più attrazione per lui.
Mi è dispiaciuto molto quando ci siamo lasciati, soprattutto vedere l'espressione sofferente che aveva quando gli riferivo di non essere più innamorata di lui... se mai lo sono stata davvero. Frequentavamo lo stesso istituto, mi trattava come la cosa più importante del mondo e mi dava attenzioni che facevano invidia a molte ragazze, soprattutto a quelle della mia classe, in particolare a Victoria.
Aaron era abbastanza conteso nella nostra scuola: avete presente il bel capitano di football che tutte desiderano? Si, un vero cliché, ma questo era lui.
Tra tutte le ragazze che poteva avere, lui aveva scelto me e all'inizio ne ero davvero felice, ero al settimo cielo e non vedevo altro che lui perché, oltre che un bravo amante, era anche un ottimo amico. Poi però il sentimento di euforia è svanito e quando al mio diciottesimo compleanno l'ho visto scendere dall'auto con un mazzo gigante di rose in mano ed un sorriso enorme sul viso, ho capito che non era la persona giusta per me. Anche a letto era cambiato tutto, non provavo più nulla e non era giusto continuare a fingere.
Che ingrata, penserete, ma cosa potevo fare? Al cuore non si comanda.
Quando sono corsa in lacrime dalla nonna spiegandole la situazione, lei mi ha guardata con espressione comprensiva e le sue parole sagge mi hanno tolto un peso dal cuore che premeva sullo stomaco da giorni, alimentato dal senso di colpa nei confronti di Aaron.
"Bambina mia" aveva iniziato, "non hai nulla di cui rimproverarti. Siete così giovani ed è davvero complicato trovare il vero amore alla vostra età. Spesso succede che le storie finiscono, per un motivo o per un altro, e noi possiamo solo lasciare che questo accada. Devi permettere alla vita di fare il suo corso. Aaron è un bravo ragazzo, ma in tutta onestà non credo che tu ne sia mai stata innamorata, forse ne eri infatuata, ma l'amore, cara, è un'altra cosa."
Probabilmente aveva ragione, dopo averne parlato con lui, ricordo di non aver provato niente, ero dispiaciuta, quello si, ma non ne ho sentito la mancanza come temevo sarebbe successo. Non ho mai provato quell'amore travolgente che senti circolare in tutto il corpo, quella sensazione di agitazione e le famose farfalle svolazzanti nello stomaco. Io non so nemmeno di che tipo di emozione stiamo parlando onestamente e non nascondo che vorrei tanto viverla un giorno.
Sogno da sempre il principe azzurro che viene a salvarmi dalla monotonia della quotidianità, l'emozione di vederlo e l'agitazione nell'attesa di quando sai che sta per arrivare.
Lo so, svegliati principessa, starete dicendo voi. Queste cose nella realtà sono molto diverse ed è meglio che ti abitui all'idea prima di rimanerne delusa.
Avete ragione e lo so perfettamente, ma io sono così e non posso cambiare la mia natura... colpa delle favole, immagino.
Estraggo un contenitore dal frigo con all'interno della carne e mentre aspetto che quest'ultima si cuoce, taglio qualche carota come contorno. Non ho molta fame, sebbene oggi abbia mangiato pochissimo, credo siano i tanti pensieri che mi ronzano in testa: mi sono appena trasferita in un posto nuovo, non conosco nessuno e le uniche persone con cui potrei parlare sono a quasi a due ore di distanza.
La cittadina nella quale ho frequentato le scuole superiori e dove vivono anche i miei nonni si chiama Danvers, mentre ora frequento il college a Fall River: mi piace il clima che si respira qui, ancora devo prendere familiarità con l'ambiente e con le persone che ci vivono, ma non ho mai avuto problemi a fare nuove amicizie, anche se non nascondo che se qualcuno non mi piace, si vede lontano un miglio. Mi rendo conto che alle volte può essere un difetto del quale sinceramente non vado nemmeno molto fiera, ma la vita mi ha portato a non fidarmi delle persone, o almeno, non di tutte.
Decido di farmi una doccia prima di andare a dormire: amo il profumo dei capelli appena lavati e l'odore che lasciano sul cuscino per giorni.
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RACE ME
RomanceCOMPLETO Maddie Cooper: testarda, ottimista ed inguaribile sognatrice, sempre alla ricerca del lieto fine in ogni cosa. Cole Evans: uno dei ragazzi più popolari della scuola: stronzo, ovviamente. Pericoloso, inevitabilmente. Lei sogna da sempre il...