CAPITOLO 29

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MADDIE

Avrei dovuto aspettarmi di vederlo con lei, non capisco nemmeno perché la cosa mi stupisca così tanto. Sapevo che quello che c'è stato tra noi non sarebbe significato niente per lui ma mi sento comunque ferita.

"Andiamo a bere!" propongo ai miei amici trascinandoli in cucina.

"Questo è lo spirito giusto baby!" mi sostiene Jason.

Non avevo mai partecipato ad una delle feste dei gemelli, la loro casa è davvero enorme e la cucina è così grande che non saprei nemmeno dire quante persone ci siano al suo interno. Sono tutti ragazzi, ovviamente e la maggior parte di loro frequentano il nostro stesso college.

Mi dirigo verso il lungo tavolo d'acciaio e dopo avere afferrato un bicchiere di plastica pulito, ci verso qualcosa dentro: vodka, dice la bottiglia, liscia, ci tengo precisare. Butto giù il contenuto trasparente tutto d'un fiato e quando lo stomaco inizia a bruciarmi, faccio una smorfia che fa ridere entrambi i miei amici.

"Cosa aspettate voi due?" dico incoraggiandoli.

Juliet alza un sopracciglio guardandomi in tralice e dopo pochi secondi, li vedo riempire i bicchieri con lo stesso liquido utilizzato da me poco fa ed infine berlo.

"Che schifo!" commenta Juliet gesticolando con le mani, come se facendolo il sapore forte della vodka svanisse.

"Un altro!" grida Jason facendosi prendere dall'enfasi del momento.

"Magari tra poco?" prova Juliet cercando di dissuaderlo, credo abbia ancora il sapore di quello appena fatto e immagino che la cosa non la entusiasmi particolarmente.

"Ce n'è un po' anche per noi?" Cole.

Non mi volto, so già a chi si riferisce con quel noi e non ho intenzione di dargliela vinta mostrandogli il mio fastidio.

Juliet lo guarda con aria di sfida, Jason non capisce quello che sta succedendo realmente perché beh, lui è un uomo. Quindi non mi sorprende quando gli risponde:

"Certo amico! Ce n'è per tutti!" gentile come sempre.

"A cosa brindiamo?" interviene Emily appoggiandosi al tavolo della cucina e staccandosi finalmente dallo stronzo alle mie spalle.

"A Jason, è il suo compleanno" dico in tono infastidito, come a farle arrivare il messaggio che lei qui in mezzo non c'entra proprio niente, può anche tornarsene da dove è venuta, insieme al tipo che adesso si è di nuovo posizionato al suo fianco con il bicchiere in mano. Grandioso, adesso è nella mia visuale e vorrei davvero che non ci fosse.

"Tanti auguri" dice la strega fingendo una voce gentile.

Jason non le risponde, alza soltanto il bicchiere nella sua direzione sforzando un sorriso ed infine beve.

"Allora, come mai da queste parti? Avevo capito che non sareste venuti" interviene Cole guardando però solo me.

"Non credo che siano affari tuoi" ribatto acida.

Il ghigno che adesso contorna il suo viso ha la capacità di farmi, se possibile, infuriare ancora di più.

"Ammetti di essere venuta per me" ha il coraggio di dire e l'espressione contrariata di Emily alle sue parole non ha prezzo.

"Ti piacerebbe Evans. Non ho deciso io di venire" e a dire la verità non volevo proprio farlo, lui è il motivo principale.

"Qualcosa non va polpettina?" domanda ostentando una finta aria innocente. A che gioco sta giocando?

"Mi sto annoiando Cole, ce ne andiamo?" cinguetta la bionda alla sua destra.

"Si sta annoiando Cole" ripeto intonando la sua stessa voce, "dovreste proprio andare".

Emily mi guarda, poi, sorridendo come se stesse rivelando chissà quale novità, dice:

"Cole mi ha promesso che avremmo passato un po' di tempo insieme, sai.. io e lui da soli".

Non mi importa, possono fare quello che vogliono, possono andare dove vogliono e quando vogliono. Basta che si levino dai piedi.

Il gigante dagli occhi magnetici si avvicina, un po' troppo per le mie condizioni attuali, fino ad arrivare al mio orecchio.

"Potresti esserci tu al suo posto, devi solo dire che lo vuoi" brividi caldi attraversano il mio collo, esattamente nel punto in cui il suo respiro mi sfiora.

Le sue parole hanno scatenato una guerra dentro di me: se da un lato vorrei accettare e portarlo lontano da qui, dall'altro non riesco a fare a meno di pensare al suo comportamento, alla conversazione con Cameron, alla facilità con la quale ogni giorno cede alle attenzioni delle ragazze che gli si avvicinano. Non so quale delle due parti sia quella predominante in questo momento, perché la sua acqua di colonia mi sta facendo girare la testa e la sua vicinanza mi fa dimenticare tutti i motivi per i quali sono arrabbiata con lui.

Alzo gli occhi incontrando lo sguardo di Emily, sembra volermi uccidere e questo mi da una grande soddisfazione. Se dovessi ascoltare il mio istinto, afferrerei Cole per la maglietta e lo bacerei proprio qui, davanti a tutte queste persone per gridare a tutti che è mio, e nessun altra lo può avere. Poi però mi rendo conto che è soltanto una follia, lui non è così, lui non ha storie serie. Io sono solo la sfida che non è ancora riuscito a vincere.

Mi sollevo sulle punte e lui si abbassa leggermente, così da trovarmi con le labbra ad un millimetro dal suo orecchio. Sfioro l'orecchino di metallo sopra il lobo e l'attimo dopo le sue mani artigliano i miei fianchi.

"Allora?" domanda poi, pretendendo una risposta.

"Non credo di poterti accontentare" ammetto.

"Mh.. e perché?"

"La verità?" continuo io.

Annuisce.

"Non mi piaci" dico, cercando di essere quantomeno convincente.

Lo sento ridere, lo trova divertente.

"Ne sei sicura? Perché a me sembra proprio una grandissima stronz..."

"Cole!" grida Emily cercando di attirare l'attenzione su di lei.

Si stacca appena dal mio corpo, ristabilendo pressappoco una distanza ragionevole tra di noi ma non smette mai di guardarmi.

"Si o no polpettina" i suoi occhi stanno brillando di un qualcosa che non riesco a decifrare: sfida, desiderio, speranza.

"No" dico senza rendermene conto: a quanto pare è stata la mia testa a prendere la decisione e pensandoci bene era davvero la cosa più saggia da dire.

I suoi occhi rimangono nei miei ancora per qualche secondo, fino a quando lui non decide di interrompere ogni contatto, prendere Emily sottobraccio e sparire oltre la porta insieme a lei.

RACE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora