REBECCA'S POV
Mi svegliai con un mal di testa assurdo. Non mi ricordavo niente da quando Tony se ne andò in camera su. Ero nel letto da sola e stavo abbracciando un cuscino, l'unico libero nonché quello di Ondreaz che non era con me.
Provai ad alzarmi ma appena lo feci la testa cominciò a girarmi e alla fine caddi di nuovo sul letto.
Fuori stava piovendo molto forte e anche il vento non scherzava. Volevo andare a chiudere la finestra che era socchiusa ma mi sentivo stanca e non riuscivo neanche ad alzarmi.
Quella che doveva essere una bellissima giornata si è trasformata in una da dimenticare al più preso.
Stavo per rimettere,me lo sentivo ma per arrivare al bagno dovevo farmi aiutare.
Presi il telefono e chiamai Ondreaz.
INIZIO CHIAMATA ONDREAZ-REBECCA.
O:"amore perché mi hai chiamato e non sei scesa?"
Io:"VIENI QUI ORA."
FINE CHIAMATA REBECCA-ONDREAZ
Dissi quelle tre parole poi spensi il telefono perche conoscendolo avrebbe continuato a parlare.
O:"Rebecca dove sei?" Lo sentii urlare mentre correva per il corridoio.
Ma perché urlava se sapeva dov'ero🤦🏻♀️ quel ragazzo qualche volta mi faceva dubitare della sua intelligenza.
O:"amore che hai?" Chiuse la porta e venne verso di me.
Io:"portami al bagno. Io non ce l'ha posso fare"
Mi ci portò e rimase lì con me mentre stavo rimettendo.
Io:"ho fatto, grazie" rimasi per terra e mi appoggiai al muro per riprendermi un'attimo.
O:"che ti è successo?"
Io:"un calo di pressione, mi gira tanto la testa e ho paura che se mi alzo cado"
Mi toccai la fronte e mi accorsi che scottavo parecchio.
Io:"credo di avere la febbre"
O:"andiamo all'ospedale."
Io:"Ondreaz no, mi serve solo del riposo. Poi starò bene"
O:"no ora ti vesti e andiamo all'ospedale. Non si sa mai"
Io:"sono cose che capitano, è una cosa normalissima. Non possiamo andare lì e togliere spazio a chi serve veramente un'aiuto"
O:"non mi importa degli altri, TU DEVI STARE BENE"
Io:"MA LO CAPISCI CHE NON MI SERVE UN DOTTORE. UN OKI E STARÒ APPOSTO. Ondreaz non ho 5 anni"
O:"HO PAURA DI PERDERE ANCHE QUESTO BAMBINO"
Io:"non succederà! Lo vuoi capire!è una cazzo di febbre.
O:"va bene. Fai come vuoi"
Uscì dal bagno e quando stava per varcare la porta della camera gli chiesi dove stesse andando
O:"a fare un giro. Ci vediamo"
Io:"Ma diluvia"
O:"fa niente. Ciao"
E mi lasciò li da sola. Pur sapendo che ero nel rischio di svenire dal momento all'altro.
Rimasi lì senza parole ma poi mi alzai lentamente, presi una felpa dall'armadio perché sentivo molto freddo e mi misi a letto.
Fortunatamente avevo un termometro nel cassetto del mio comodino.Mi misurai la febbre e... wow 38 e mezzo. Passatemi il termine, che Natale di merda.
Mi faceva sentire in colpa sapere che Ondreaz era sotto la pioggia e al freddo per colpa mia, lui voleva solo il mio bene e io mi ero arrabbiata. Ormai lui era diventato molto protettivo e si spaventava per ogni mio malessere. La perdita del secondo figlio l'aveva segnato molto e viveva con la costante paura di perdere anche il primo anche se sapeva che tutto stava andando per il meglio.
ONDREAZ'S POV
Ero nervoso e non volevo continuare a stare lì. Così andai a fare una camminata, un po' per pensare è un po' per evitare che i nervi prendessero il possesso di me perché sicuramente sarei stato capace di dire cose che non volevo.
Camminavo sotto la pioggia da ormai 10 minuti ed ero arrivato in un parco ma non mi fermai li, mi misi le mani in tasca e continuai la mia strada. Ero ormai fradicio e avevo il vento che mi passava tra i capelli anche quelli bagnati.
Dalla strada guardavo dentro le case della gente e vederle mentre si divertivano e festeggiavano il Natale era doloroso. Volevo anche io stare con i miei amici e la mia ragazza ma la mia ansia continua aveva distrutto tutto. Ammetto che dovevo darmi una calmata e dovevo capire che Rebecca aveva una semplice febbre e un semplice calo di pressione ma avevo paura. Paura di perdere anche quel bambino e... se sarebbe successo penso che sarei morto. Non supportavo l'idea di aver sprecato un'opportunità così preziosa, anche solo per una cazzata che però poteva essere letale.
Volevo tornare a casa e chiedere perdono a Rebecca mi girai e iniziai a correre verso casa.
La strada era bagnata e se poco poco non stavo attento potevo rischiare di rompermi la faccia ma non mi importava. Avevo un jeans nero con sopra una t-shirt che in teoria doveva essere bianca ma con l'acqua diventò completamente trasparente (🤤) e una felpa con la cerniera che era del tutto aperta.
Arrivai davanti casa, mi "fiondai" nell'ascensore andai al 2 piano dove c'erano tutti, compreso Tony.
Si era ripreso un po' e fortunatamente aveva capito che non era colpa sua. Dopo che mi sveglio andai da lui e parlammo un po' e mi confessò di aver un odio profondo per il padre e anche solo immaginarsi tutto il dolore che io, mamma e Xavier avevo passato gli faceva salire sempre di più la rabbia e la voglia di uccidere quel bastardo e lo capivo perfettamente. Se quella volta a Las Vegas mi sarei fatto prendere dalla pazza gioia ora non sarebbe in carcere ma nella tomba, cosa che non mi sarebbe dispiaciuta a dirla tutta.
Alessia per farlo distrarre decise di chiamarlo a fare i biscotti con lei ma io mi tenni alla larga da loro in quel momento, non per Ale perché grazie al cielo era brava a cucinare ma mio fratello... bah non ne parliamo proprio. Una volta aveva messo della carta stagnola nel microonde, vi dico solo che se aspettavo 5 secondi in più saremmo saltati tutti in aria.
Tony non raccontò niente a nessuno e nella casa a sapere tutto eravamo solo io, lui e Rebecca. Volevamo evitarlo di dire perché le voci sarebbero girate bene o male e entrare di nuovo nel gossip e nel dramma mensile... anche no grazie.
Edoardo:"ma guarda che sei uno stronzo eh. Sapevi che stava a male e l'hai lasciata lì da sola. Non hai idea di come si sia sentita quando te ne sei andato"
Io:"ero solo nervoso"
E:"e quando si è nervosi giustamente si lascia la propria ragazza incinta e con la febbre in ginocchio nel bagno per andare a farsi una corsetta sotto la pioggia vero?"
Io:"... l'hai aiutata tu?"
E:"no caro, lei si è alzata nonostante le girasse forte la testa e si è messa a letto. Si è misurata la febbre e né approfitto per informarti che ha 38 e mezzo poi mi ha chiamato perché voleva un the. Gliel'ho portato e mi ha raccontato tutto"
Io:"mi sento una merda"
E:"e lo sei. Suppongo che tu ora voglia andare da lei... beh fa piano perché si è addormentata"
Io:"ok a dopo..."
Arrivai al 3 piano e entrai in camera mia. Entrai prima in bagno e mi spogliai perché non volevo bagnare il letto, mi cambiai e andai da lei.
Io:"Reb..." non mi rispose
Io:"cucciola... dormi?" Poggiai la mano sul suo fianco e lei si mosse
R:"no Ondreaz voglio solo capire cosa si prova a stare con gli occhi chiusi per un po' " mi rispose fredda... credo che si fosse un po' arrabbiata con me.
Io:"mi dispiace... non volevo farti arrabbiare"
R:"sei troppo protettivo e pauroso, devi capire che sono grande e responsabile e se permetti so capire quando qualcosa non va bene dentro di me"
Io:"scusa ancora..." l'abbracciai e gli diedi dei baci sul collo.
R:"si ma stammi lontano"
Io:"perché?" Non mi aveva mai detto quella frase...
R:"hai i capelli bagnati e poi rischierei di darti la febbre."
Io:"fa niente, sono disposto a prendere la febbre per te. A proposito, mi hai appena ricordato che devo dire una cosa a una persona. Torno subito"
REBECCA'S POV
Scese dal letto e corse via. Chissà cosa gli avevo ricordato.
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𝐕𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐞...//𝐎𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚𝐳 𝐋𝐨𝐩𝐞𝐳
Hayran Kurgu[IN REVISIONE] 𝘙𝘦𝘣𝘦𝘤𝘤𝘢 𝘷𝘪𝘷𝘦 𝘢 𝘙𝘰𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘰 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘌𝘥𝘰𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘦 𝘴𝘶𝘢 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦. 𝘜𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳ò 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘥𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘢𝘤𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘪𝘯 𝘈𝘮𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢...