Qualche mese dopo.
<<Io cerco di essere forte ma sono stanca di stare qui! Vorrei ritornare alla mia vita di prima!>> si sfogò Deborah con Genoveva.
<<Ti capisco tesoro ma dobbiamo stringere i denti! Ti giuro che quando usciremo da questo inferno vivremo il nostro amore alla luce del sole,al diavolo il giudizio della gente!>> la consolò quest'ultima.
<<Staremo insieme per sempre allora?>> le chiese conferma la "piccola" Weber.
<<Per sempre!>> promise Genoveva e le due si lasciarono andare ad un appassionato ma tenero bacio,ignare del fatto che Cristoph Hirschnauer,appropinquandosi all'area di servizio per impartire degli ordini,stesse origliando.
Poco dopo due proiettili colpirono entrambe,fu quest'ultimo,ça va sans dire, a premere il grilletto,in un raptus dettato dall'omofobia.
<<Deborah,oh mio Dio,nooo! Resisti ti prego!>> si preoccupò Genoveva per l'amata sebbene fosse ferita pure lei,seppur superficialmente.
<<Per me non c'é più niente da fare,Geno! Sto morendo! Scappa a chiamare i soccorsi con le forze che ti rimangono! Ti amo!>>mormorò Deborah con voce flebile e spirò,nel frattempo alcuni proiettili sembrarono squarciare la stanza come se fosse di cartapesta.
<<Non dire così,tu vivrai e sarai al mio fianco! Senza di te dove vado?! Piuttosto muoio con te!>>non si diede per vinta l'altra e provò a fermare l'emorragia della sua dolce metà,incurante di essere il prossimo bersaglio. Poi tra fiumi di lacrime e i singulti, si buttò fuori dalla finestra a pochi passi da loro. Non poteva fare altrimenti con Hirschnauer Senior in agguato,intento a prendere nuovamente la mira,non tanto per aver salva la pelle ma piuttosto per non contravvenire all'ultima volontà della defunta.