<<Non capisci che sto per morire?! Oh Deborah... Mia adorata sorellina... Abbi cura di te e della nostra gente! Solo rimanendo uniti e aiutandovi reciprocamente,soprattutto quando il gioco si fa duro,potrete farcela!>> le raccomandò Esther con tono rauco,biascicato ma deciso.
<<Esther,smettila di dire scempiaggini,andremo in infermeria e guarirai! Hai una vita davanti!>> la incalzò per tutta risposta Deborah.
Esther scosse la testa e aggiunse con una voce sempre più simile ad un sussurro:<<Deborah,tesoro,sii forte per tutte e due! Non rideremo,giocheremo e neanche chiacchiereremo più assieme ma veglierò per sempre su di te e sul nostro popolo... Ti voglio un bene infinito come le stelle che osservavamo quando eravamo piccole ma ora non mi resta che dire "Addio" alla mia vita!>>.
Dette queste parole Esther iniziò a rantolare e a sospirare affannosamente.
<<Esther! Esther! Mi senti?! Reagisci,ti prego! Aiuto aiuto!>> urlò a squarciagola Deborah,la cui voce era rotta dai singulti,dopodiché si accasciò accanto alla sorella.
Una signora dal volto emaciato e con gli occhi che sembravano uscirle fuori dalle orbite si accovacciò vicino a Deborah,che continuava a gridare il nome della consanguinea,tentando goffamente di farla rinvenire.
Teneva per mano due bambine identiche,anch'esse paurosamente scarne dalla testa ai piedi,claudicanti e barcollanti. Sembravano due foglie smosse dal vento che tentavano disperatamente di non crollare dai rami.
Sembrava che il lager oltre a consumare le energie fisiche e mentali di quelle povere due creature avesse fatto lo stesso con la loro pelle,riducendole quasi ad uno scheletro umano.
<<Ero un'infermiera,lascia fare a me figliola!>> esclamò premurosamente la sconosciuta,poi rivolgendosi affettuosamente alle infanti,mormorò:<<Sedetevi figliole!>>.
Le bambine non ubbidirono,il loro sguardo era assente,come se fossero piombate in uno stato vegetativo.
Deborah si voltò leggermente e fissò duramente la madre delle gemelle:<<Che cosa aspetti?! Non c'é tempo da perdere! Se rimani impalata mia sorella morirà davanti ai miei occhi!>>.
<<Sbrigati!>> sbottò Deborah.
<<Subito,figliola!>> acconsentì l'altra con tono sommesso.