Deborah avanzò tentennando.
<<Gestoppt! Fermati! Occorre fare una premessa!Questo é una sorta di centro diurno che ospita i bambini,qui possono giocare quanto vogliono. Si tratta di un'iniziativa del nostro beneamato Dottor Mengele!>> preambolò l'assistente del medico.
<<Beneamato,pff come no! Lo sarà per te!>> esclamò Esther con amaro sarcasmo,accompagnato da una risata nervosa.
<<Oh! Ehm,uhm... Davvero?>> farfugliò Deborah. Il suo interlocutore annuì e le fece cenno di procedere.
La piccola Weber obbedì e si ritrovò di fronte bambini delle età più disparate,da neonati a preadolescenti e molti di questi si assomigliavano tra loro. Inoltre alcuni erano accompagnati dai genitori col volto smunto e in apprensione.
<<Devi sapere che l'oggetto di interesse nonché di studio del Dottor Mengele sono i gemelli. Infatti tempo fa lavorò per il professor von Verschuer,un biologo pioniere nello studio dei gemelli!>> chiosò il collaboratore del medico.
Deborah era interdetta ma il suo cicerone proseguì:<<Qui effettuiamo degli esperimenti su di loro per curarli,soprattutto quelli più derelitti come i rom, ed ecco che entri in gioco tu!>>.
<<Io? Ahem...Che cosa dovrei fare?>> chiese balbettando la ragazzina.
Allora il braccio destro di Mengele diede sbrigativamente degli ordini ad altri inservienti e questi ultimi porsero a Deborah una siringa colma di liquido.
Quest'ultima guardò l'assistente di Mengele con aria interrogativa,lui le indicò un bambino alquanto gracile che aveva tutta l'aria di essere un rom.
<<Devi iniettargli il liquido!>> fu questo il diktat del fidato braccio destro del Dottore.
<<Tutto questo liquido? Mi sembra troppo!>> obiettò Deborah.
<<Non ho chiesto la tua opinione,esegui i miei ordini e basta se non vuoi tornare a calci nel sedere nella baracca assieme ai tuoi simili! Kommen! Muoviti!>> la rimbrottò l'aiutante di Joseph Mengele.
Allora Deborah obbedì tremante e acquiescente,osservando gli altri bambini gemere e contorcersi dal dolore oppure addormentarsi come morti,mentre i loro genitori si disperavano.
Notò che oltre alle iniezioni gli altri inservienti armeggiavano con strumenti chirurgici sui loro corpi inermi.
<<Oh mio Dio,questi poveri bambini sono delle cavie umane! Anzi,più che esperimenti sembrano autopsie! Dove diamine sono finita?! Che cosa faccio adesso! Devo fare qualcosa per salvarli ma come?!>> elucubrò Deborah terrorizzata.
Quando ebbe finito il suo turno lavorativo si ricordò della promessa fatta alla mamma di Noa e Yael prima e ad Esther poi,quindi decise di proseguire con le sue ricerche.
Rammentò i fogli pieni di scritte inchiostrate simili a scarabocchi ed ebbe la sensazione che rappresentassero la chiave per svelare finalmente l'arcano.